sabato 25 aprile 2009

Blog personale o no?

Giulia


Ho un blog personale fermo da un po' di tempo. Sta aspettando paziente di capire cosa voglio fare di lui ed io non lo so ancora. Ogni tanto passa qualcuno e mi lascia un commento. Ma io ho perso la spinta e l'entusiasmo iniziale.
Sopratutto non mi piace la logica in cui mio malgrado ero entrata. Mi sentivo quasi in dovere di scrivere, quando per me è sempre stato solo un piacere. Il tempo mi darà consigli. Non c'è fretta.
Ora sono, invece qui e ci sto bene.
Quando in queste stanze entrate numerosi, si respira una bell'aria. Quando c'è più silenzio e siete più assenti, viene un po' di malinconia, ci si siede ad aspettare, ma una persona c'è sempre a tenere le porte aperte e a scriverci qualcosa che intrattenga il visitatore solitario: è Solimano. Grazie per la tua presenza preziosa e per aver unito questo gruppo che mi sembra davvero speciale. Hai ragione a lamentarti che nessuno ha commentato un tuo post. Io l'ho letto, ma, siccome, sono davvero ignorante in arte, ho preferito starmene in silenzio ad ammirare i quadri che hai esposto come in una galleria e a leggere come una brava studentessa.
In parole povere, mi fate compagnia e ogni giorno di più sento che siete reali. Teniamo in piedi questo luogo, prendiamocene cura e chi non ha oggi tempo di scrivere molto, sappia che lo aspettiamo.

5 commenti:

Solimano ha detto...

Giulia, qui lo dico definitivamente: con la storia degli 0 (zero) commenti, scherzavo al 100%. Sono vecchio per antico pelo e rodato da Abbracci e pop corn, in cui di frequente metto film di cui so in partenza che non avranno commenti.
Lo faccio per due motivi.
Il primo, che tutti hanno capito, è la passione personale.
Il secondo, che credo che pochi abbiano capito, è che si tratta di post long seller, in cui le visite arrivano da Google con chiavi di ricerca mirate, perché gli appassionati in giro ci sono, in Italia e all'estero.
Ho smesso da anni con i Bei Momenti in Arengario e il webmaster mi diceva l'altra sera che le visite continuano ad arrivare con buoni numeri, ancor oggi. Ma lo vedi anche qui: il contatore ha una notevole differenza fra Visite e Pagine viste perché noi torniamo spesso durante la giornata, d'accordo, ma anche perché vanno nell'archivio del Diario ed ora anche della Biblioteca. Mentre un blog, di solito, vive sulle visite e sui commenti al post in home page.
Mi preoccuperei, invece, se qui non si commentassero i post sulla qutidianità, quelli proprio diaristici. Che poi, anche in quelli, una immagine o un titolo scelto bene aiuta le visite successive. Naturalmente, senza farsi venire nessun mal di testa.
Sul tema principale del tuo post tornerò con un altro commento.

grazie Giulia e saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Hai ragione Giulia anche questa volta.

Io posto poco ma ci sono sempre a dire la miaaaaaaaaaaa...
Mi date l'impressione che v'interessi:)
E' una bella cosa.
Buona notte

annarita ha detto...

Concordo con Giulia sulla necessità di tacere quando non si ha nulla di interessante o di utile da dire. Meglio leggere in silenzio e apprendere senza sdolcinatezze e melensaggini inutili, non è la filosofia di vita di questo blog collettivo.
Ho già scritto altre volte che non sono una postatrice frenetica, ma è la mia natura di procedere a rilento, meditandoci sopra e perciò non mi preoccupo più.
Salutissimi, Annarita.

Habanera ha detto...

Giulia, non so dare una risposta alla tua domanda: "Blog personale o no?" perchè io stessa non la vedo sempre allo stesso modo.
Quando sono in crisi, per stanchezza o per il comportamento di qualche collaboratore, scrivo a Solimano: "Basta, chiudiamo!"In genere lui mi consiglia di non essere impulsiva e di darmi tempo, senza compiere gesti definitivi, e credo sia la cosa più saggia da fare.
A chiudere si fa sempre in tempo, meglio prendersi qualche pausa, anche lunga, per ricaricare le pile e magari riorganizzarsi meglio.
Certo che qui stiamo bene, ne siamo convinti tutti, ma una cosa non esclude l'altra.

Ti abbraccio
H.

mazapegul ha detto...

Un commento dal piu' infedele e opportunista dei blogghieri. Il mio blog personale e' un disordinato magazzino (come lo e' il mio ufficio, come lo sono i miei quaderni di appunti, come lo sono i file su cui trascrivo i miei conti), mentre questo e' un giardino pubblico ben tenuto, quasi sempre primaverile, dove s'incontrano gli amici e ci si dice con garbo cosa si e' fatto e pensato dall'ultima volta che ci s'e' visti. Poi ci sono anche dei gazebo piu' impegnativi: i libriccini, le serie lunghe... Succede piu' spesso che ci si fermi a chiaccherare con la signora col cagnolino che non con l'orchestrale che s'esibisce sotto al gazebo. Cio' non vuol dire che non si stia ascoltando la musica, anzi. In rete, purtroppo, non si vede la gente che si stringe attorno all'orchestra per ascoltare a musica. In effetti (dico a mestesso) un commento dopo l'audizione ci starebbe bene, tipo applauso (o fischio, o richiesta di bis).
Io uso questo blog piu' per commentare che per scrivere, mi sembra, e anche nel commentare sono infedele e disordinato. Scrivo e commento piu' o meno con lo stesso spirito: quello di fissare su wafer al silicio un piccolo pensiero, tra i tanti che m'attraversano lungo la giornata. Scelto tra quelli che potrebbero interessare almeno una persona (a volte ci si piglia, a volte no). Questi pensieri, messi insiemi, formano una sorta di diario. Non il diario di tutto cio' che e' successo dentro e fuori dalla mia testa, ma una selezione semicasuale; un carotaggio sottile, ma che va in profondita' nel tempo.
Per questo, e anche seguendo un vecchio consiglio di Solimano, cerco di scrivere piu' breve che mi viene (anche se, con faticoso restyling, potrei essere ancora piu' breve). Per assottigliare il diametro della carota, cercando di farla penetrare piu' a fondo nel terreno.

Ciao e saluti,
Maz