domenica 19 aprile 2009

3099

Solimano

Stamattina avevo l'intenzione di mettere nel blog del cinema la seconda puntata del film "A doppia mandata" di Claude Chabrol. Mi ci sarebbe voluto poco: il post è già nelle bozze corredato di immagini, devo solo scrivere il testo, ma il film l'ho visto due volte e basta che mi metta in ascolto di quello che mi dicono le immagini.
Poi ci ho rinunciato per una ragione serissima: mi piace troppo che in cima al blog ci sia ancora per un giorno l'immagine di Antonella Lualdi (all'anagrafe, Antonietta De Pascale nata a Beirut) con lo sfondo di un campo di papaveri. E quindi ho deciso di scrivere un post su Stanze all'aria, rispettando la media che mi sono prefissato: un post ogni due giorni, a prescindere che gli altri scrivano oppure no. E l'immagine della Lualdi la metto anche qui...
Il titolo del post è il numero delle Pagine viste ieri su Abbracci e pop corn. C'è sicuramente una componente di narcisismo, ma vorrei anche capire, perché ieri era sabato (che è sempre il giorno minimo della settimana) ed il massimo precedente del blog era poco sopra le 2000 Pagine viste.
Quando succedono questi sbalzi, vuol dire che succede qualcosa al di fuori dei soliti calcoli probabilistici, che funzionano benissimo per le Visite. Forse serve un chiarimento un po' grossolano: se un visitatore viene una volta nel blog è una Visita, se va su tre post, è una Visita e tre Pagine viste. Gioco chiaro, gioco bello, ma qualcuno preferisce il gioco oscuro e chiama Visitatori le Pagine viste. Mentre io chiamo Visitatori le Visite, che ieri sono state 627. Seguendo la logica oscura e furbetta dovrei dire che ieri ci sono stati 3099 visitatori, no, sono stati 627.
Quando faccio questi discorsi c'è che se la prende, anzi si incazza proprio, ma sono io che me la prendo nel vedere dei post pieni di moralismo, di vittimimismo, di ultimismo, di poverinismo scritti da persone che non hanno il piccolo coraggio di chiamare il gatto gatto.
Mentre trovo molto interessanti due osservazioni fatte recentemente da Barbara e da Elena.
Barbara, a proposito dello scrivere in rete, dice sostanzialmente che la rete porta ad uno spezzettamento della scrittura, perché il post non può eccedere una certa lunghezza, se no non lo legge nessuno. Non è un problema tecnico, ma di opportunità. Barbara ha ragione, ma va considerato che ogni mezzo di comunicazione ha delle modalità che condizionano l'utilizzo: è stato così per le miniature e per gli affreschi, per i libri e per il cinema. E' così anche per la rete. Da questo condizionamento nasce un modo di scrittura diverso. Personalmente utilizzo spesso la modalità del fil rouge: l'ho fatto per le Novellette degli Odori, lo faccio qui, nel Diario in rete, per le due serie Alla ricerca dell'arte perduta e L'amour est un oiseau rebelle. Mi ci trovo bene, con questo condizionamento della rete (che però è un condizionamento reale).
Elena osserva che il tempo di permanenza su un post da parte di un visitatore è spesso inferiore al minuto, e quindi si tratta di visite volatili, senza approfondimento. Basta pensare a come ci comportiamo noi quando cerchiamo qualcosa in Google: clicchiamo velocemente alla ricerca di quello che ci interessa e spesso ci fermiamo solo due o tre secondi per andare subito in un altro sito o blog. Quindi, è un po' una media del pollo in cui il peso dei visitatori frenetici si sente nella riduzione del tempo di permanenza. Mi autogratifico con questo ragionamento spannometrico per difetto: il blog del cinema entro questo mese supera le 700.000 Pagine viste. Supponiamo che il 90% delle visite siano capitate per sbaglio, rimangono 70.000 Pagine viste che sono state trovate utili e/o gradevoli da quelli che ci sono arrivati, che poi si fidelizzano (linguaggio da supermercati!) e tornano a trovarci per conto loro, anche a prescindere da Google.
E mi frego le mani dalla soddisfazione, perché mi sento a posto: un lavoro faticoso ma piacevole con un alibi di volontariato culturale che mi fa comodo, di fronte ai tanti moralisti che si lagnano ogni giorno ed a cui posso dire tranquillo: sì, ma tu cosa fai? Tu, tu, proprio tu. Smetti di fare il moralista e fai il moralico. Il moralista dice, il moralico fa. Ma risponderanno che io sono ossessionato dal contatore... Mi piace sfotterli, e forse si è capito. Mi piace perché dentro lo sanno come stanno veramente le cose, è questo che li infastidisce.
Dimenticavo... ma perché ieri le Pagine viste sono state ben 3099? Ho fatto una piccola indagine: secondo me sono arrivate bande di saccheggiatori provenienti dalla Francia. Saccheggiatori di immagini. Se ne sono tornati a casa ricolmi di immagini prese da Abbracci e pop corn. Ci sono rimasto un po' male... ma poi mi sono reso conto che malgrado il solerte saccheggio tutte le immagini sono lì, ancora nel blog. E questa è una delle cose più belle della rete. Per il momento è una vasta prateria senza palizzate, anche se in tanti cercano di erigerle. Chissà se dura, intanto è divertente. Godiamocela, la prateria.

P.S. Le immagini. La Signora Antonella Lualdi in quattro sue manifestazioni. In cima al post nel film di Claude Chabrol "À double tour" (1959). A destra nel film di Claude Autant-Lara "Le rouge et le noir" (1954). In questo film (che non ho mai visto), Antonella Lualdi fa la parte di Mathilde de la Mole. Gérard Philipe fa Julien Sorel e Danielle Darrieux fa Madame Renal, quindi devo trovare modo di vederlo. In fondo al post, la Lualdi alle prese con le pentole e con Franco Interlenghi in "Gli innamorati" (1955) di Mauro Bolognini e con Pedro Armendariz in "Arrivano i Titani" (1962) di Duccio Tessari.



32 commenti:

Ermione ha detto...

Non posso che seere felice che Abbracci e popcorn abbia tutti questi visitatori e/o visite. Ed anche che i nostri cugini francesi ci vengano a saccheggiare, come sempre è successo.
Ciao Solimano

Roby ha detto...

La Lualdi era davvero spettacolosa! Quanto avrei voluto assomigliarle!!! Adesso mi capita di guardare in tv una serie poliziesca francese ("Il commissario Cordier") solo perchè lei fa la moglie del protagonista... Sabrina, da Parigi, ne saprà forse più di me in proposito!

Solimano, che dire su Abbtacciepopcorn che tu non abbia già detto? Solo che io LATITO da un po' fra quelle pagine, e di ciò mi rammarico: ma che vuoi che ti dica, non so il perchè... mancanza di film che mi ispirino, ansia di non saper più portare a compimento un cine-post degno di questo nome... bah! Mi passerà. Forse dovrei solo trovare una bella-brutta pellicola da stroncare come piace a me...

Stooop! Pausa! Sono arrivati sul set i cestini con le cibarie!

Roby

Dario ha detto...

Non posso che condividere pienamente la tua conclusione, comprese le "paure"

Solimano ha detto...

Elena, per le immagini, io sono favorevole alla libera circolazione, che è un vantaggio comune. Le immagini sono importanti, specie se inattese, ma la cosa ancor più importante è l'osmosi fra testo e immagine. Senza prevaricazione di testo sull'immagine e viceversa. Fa la differenza, il che non vuole però dire che il testo sia la caramella e l'immagine la carta della caramella.
Roby, di Antonella Lualdi mi innamorai da ragazzotto con Gli uomini che mascalzoni, il film con Walter Chiari. Ma peggio dell'innamoramento di Habanera per Vittorio Gassman, andavo proprio da un muro all'altro, sbattevo sulle grondaie. Poi la vita ci separò, che farci. Però non è la solita mora belloccia, c'è ben altro. Succede, con certe attrici multietniche. Due esempi: Alida Valli e Isabelle Adjani.
Dario, so che abbiamo punti di vista diversi (perché io non ho una cattiva opinione della pubblicità, anche se non la metterò in Abbracci e pop corn). Però il gusto della prateria senza palizzate eh sì, quello lo sentiamo tutti e due. Il vento in faccia, dice un mio amico.

grazie e saludos
Solimano

P.S. Quando ho scritto questo post non mi ero ancora accorto di quello che stava succedendo. Ancor più dei saccheggiatori francesi, era Giuliano che cancellava sistematicamente i suoi post su Abbracci e pop corn (quelli che aveva caricato lui come guest, quelli che ho caricato io non li ha potuti cancellare). Non sono né contento né preoccupato per il blog né incazzato. Sono dispiaciuto, per Giuliano.
Non dico altro.
Ognuno è in grado di farsi una opinione, ammesso che serva a qualcosa. (s)

Habanera ha detto...

Solimano, che ci fosse qualcosa di strano quel giorno, nella differenza abissale tra visitatori e pagine viste, lo avevo notato anch'io.
Ma ai saccheggiatori francesi non avevo creduto neppure per un attimo.
Bisognava guardare molto più vicino. O più lontano?
H.

Solimano ha detto...

Più lontano, Habanera. Ma i saccheggiatori c'erano, e ci sono ancora, perché ieri, dopo la fine dell'harakiri, le Pagine viste sono state 2427, che sarebbe il nuovo record, ma mi tengo stretto il 3099, gran bel numero!

saludos y besos
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Solimano, quando cominci a parlare di cifre io mi perdo sempre alla seconda riga. Ma la colpa è mia che ho una specie di blocco psicologico con la matematica fin dai tempi dei logaritmi, momento in cui compresi che avevo proprio toppato a scegliere il liceo scientifico. Capirai, i miei mi avevano dato solo due alternative, eppure ho sbagliato lo stesso.
Divagazioni a parte, la questione che sollevi è interessante e articolata.
Io credo che il numero di visite sia da guardarsi se sono visite di gente che legge quello che scrivi. Altrimenti è solo un giochetto, al pari della strusciata sul corso di venerdì pomeriggio.

Per quanto riguarda le immagini invece, beh, penso che più fatica si fa a trovarle e più c'è soddisfazione nel farsi "saccheggiare".

Ermione ha detto...

Solimano, ho notato che qui su Stanze all'aria sono spariti tutti i post che aveva fatto Giuliano; ma li hai cancellati tu ? e perché?

Habanera ha detto...

Elena, mi permetti di dirti una cosa? Tu di Solimano non hai capito niente.
Quando c'è qualcosa che non gli garba stai sicura che te lo dice in faccia, magari brutalmente, ma non sarebbe mai capace di colpire vigliaccamente alle spalle qualcuno, nè di fargli volutamente del male.
I post, ovviamente, li ha cancellati Giuliano (come ha fatto su Abbracci e pop corn) ed io, che mi occupo della parte tecnica dei nostri blog, ho provveduto ad eliminare dalla Biblioteca il suo nome, visto che ormai non portava più a niente.
Normale manutenzione del blog, niente di personale.
H.

Solimano ha detto...

Barbara, per me, faresti bene ogni tanto a leggere qualcosa di matematica, perché, ad occhio e croce, la mens mathematica ce l'avresti (nascosta in un angoletto) e la matematica è un'ottima doccia mentale.
Sull'argomento delle Visite, il discorso è un po' più sfizioso.
E' vero che ho usato lo spannometro dicendo: "Mbah, su 700.000, il 10% apprezza l'utilità e/o la gradevolezza, quindi 70.000 basta e avanza ad essere contenti". Ma il discorso va articolato, perché si cambia nel tempo: uno si ferma 5 secondi e scappa, poi gli torna il voglino e si ferma più a lungo.
Non è una sottigliezza, è il mio chiodo fisso: "un posto colto e popolare, popolare e colto, simul stabunt simul cadent". Quindi mi stanno bene tutti, ognuno a suo modo: scelgano quel che gli pare, fior da fiore, ortica da ortica.
Cosa posso fare io? Cercare di migliorare le probabilità di essere letto, questo sì.
Perfetta la tua osservazione sulle immagini e sui saccheggiatori, è un gioco a somma positiva in cui ci si guadagna tutti.
Elena, ha già risposto esaurientemente Habanera.
Aggiungo, per completezza di informazione, che su Abbracci e pop corn sono stati cancellati quasi trecento post, e non da me né da Habanera.
Non aggiungo altro.

saludos
Solimano

Ermione ha detto...

Certo, Habanera, puoi dirmi quello che vuoi, anche se dirmi che di Solimano non ho capito niente non è molto carino. Infatti lo conosco appena e gli ho chiesto, appunto, dei chiarimenti. Non ci vedo niente di male, a volere capire.

Barbara Cerquetti ha detto...

Primo, mi consigli qualche titolo facile e divulgativo?
Hai visto mai, mi venisse l'ispirazione... che poi, se non mi viene, almeno posso consigliarli a mia volta in negozio (tanto per rimanere in tema di un posto colto ma popolare, popolare ma colto)...

Solimano ha detto...

Dunque Elena.
Ho scelto in questi giorni un atteggiamento low profile, un po' alla de minimis non curat praetor.
Non per astuzia, ma perché solo a parlarne (figuriamoci a scriverne) mi fa cadere le braccia, e non per il danno, che è limitato e anche se fosse grave non sarebbe questo il punto.
Provo vergogna per la persona che ha fatto una cosa del genere, tutto qui.
Può darsi che qualcuno non abbia colto la gravità di quello che è successo, la rete ha dei pregi, ma anche qualche difetto: ad esempio, può portare a levità morale, a mancanza di serietà intellettuale, al limite ad atteggiamenti pilateschi, ma credo che se nessuno in questi giorni ne ha parlato nel blog o in posta privata, sia stato perché si è capito che non c'era proprio niente da dire, che valesse la pena di dire.
Ho trovato non molto carino il tuo commento, di fronte ad un fatto come quello che è accaduto in Abbracci e pop corn (ci sono andate di mezzo anche le tue copertine di Crepax...). Per i chiarimenti, sono sempre qui, ma i chiarimenti, chiedili alla persona che li dovrebbe dare.
Per il resto, i post di Giuliano sul Diario in rete sono qui nel blog, ma a lui ho tolto il guest in modo da evitare che li cancelli.
Mi piace che nel Diario ci sia di tutto e di più, anche se in questi giorni vorrei occuparmi solo dei Bei Momenti e della Casta Susanna nella Biblioteca e scrivere un film ogni quindici giorni per Abbracci e pop corn (tanto le visite non scendono).
Ma persisto, perché a questa modalità ci credo, anche se il rischio che vedo è che invece di empatia dialettica ci sia solo falsa intimità.
Habanera non ha del tutto ragione: non è vero che non mi conosci per niente, un po' mi dovresti conoscere, nel comportamento e nella disponibilità.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Barbara, secondo me il popolare ma colto, colto ma popolare ti è piaciuto. Credo che nelle nostre due storie personali così diverse (soprattutto come fascia d'età) siano ben presenti entrambi gli aspetti e che l'uno rafforzi l'altro.
Per il tuo negozio (che preferisco chiamare bottega (il bancone delle mortadelle ci farebbe la sua figura), per il tuo negozio una idea ce l'avrei, e qui la dico in chiaro.
I francesi saranno anche dei dimpatici saccheggiatori, ma come cultura bisogna rispettarli (come i reggiani per la gastronomia).
Ho trovato in un sito francese una serie di immagini relative al cinema e basate sull'etichetta livre (libro). Non sarebbe male procurarsele, stamparle ingrandite e farci una bella cartella di consultazione per i clienti di tutte le fascie d'età nella bottega delle mortadelle. Ne parleremo in posta privata.

grazie Barbara e saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Caro Primo, troppo comodo. Mi tagli fuori ma tieni le cose che ho scritto? Non mi sembra bello.
Io ho scritto qui sul perché non volevo scrivere, tu l'hai presa come un insulto personale, io ho fatto finta di niente e ho continuato a mettere post, pensando "passerà anche questa", e tu mi hai rimproverato per aver messo Amadeus di Forman, il Casanova di Fellini, e tante altre cose che ti hanno portato visitatori e pagine viste.
Me ne sono andato, e ho cancellato, perché a questo punto - è ovvio - non ci credo più, e anche perché sono un po' stufo di essere insultato solo perché ho deciso di ritirarmi dalla rete.

Rispondo indirettamente a Barbara: si fa un blog per il piacere di farlo. Se il piacere cessa, si smette e magari si cancella tutto. Ma senza ripicche e senza aver litigato con nessuno.

Rispondo ancora a Solimano e ad Habanera: è ancora possibile cancellare tutto. Non lo faccio per correttezza, ma per correttezza vorrei che foste voi a cancellarmi, soprattutto se vi piace così tanto contare il numero di visite e di pagine viste.

Solimano ha detto...

Tu, proprio tu, parli di correttezza??? Ma va!

Anonimo ha detto...

Giuliano, fammi capire. Io ricordo che tu non avevi preso bene che fossero pubblicate delle poesie (se non ricordo male) senza la tua autorizzazione e hai detto a tutti che non avresti più scritto qui. Tutti ti abbiamo pregato di non smettere, ma tu sei scomparso. Sinceramente ci sono rimasta male. Ora dici che è Solimano a tagliarti fuori? Io allora non ho capito nulla.
Non so cosa tu abbia detto in privato, ma mi attengo a quello che ho letto qua. Sinceramente su questo blog non mi sembra che Solimano ti abbia insultato. In questo post ti ha detto che non trova corretto che tu cancelli i post senza neanche dirlo e su questo punto sinceramente non mi sembra che abbia torto. Tu dici di non farlo per ripicca, ma allora per quale motivo?
E non ho capito l'ultima frase sul contare le pagine e le visite: in questo mi sembra di notare una punta polemica.
Scusa Giuliano, non ti conosco abbastanza, ma se si scrivono delle cose pubblicamente mi permetto di commentarle, perchè lasciano un po' di amarezza a chi le legge. Ho sempre avuto e continuo ad avere stima per te, ma questo intervento non l'ho sinceramente caompreso e mi sembra un po' pesante anche se poi affermi di non aver litigato con nessuno.
Ancora più sinceramente mi dispiace per te, perchè percepisco che ti dispiaccia, invece, andartene come è dispiaciuto a tutti che tu non condivida con noi questo posto.
Un caro e affettuoso saluto.

Giuliano ha detto...

Non se ne può più. Questa storia è veramente noiosa, perciò questo è il mio ultimo intervento. I post sono miei, non li avevo regalati e se qualcuno vorrà usarli dovrà chiedere il mio permesso, visto che non sono più disponibili.


Cara Giulia, la mia decisione di non scrivere più in rete è di molto precedente alla reazione di Solimano. In privato gli ho sempre detto: "mi dispiace di aver cominciato, vorrei non aver mai spedito quella mail a Golem nel 2001".
Ma questa è una storia tutta mia, chiudo subito e pensate quello che volete.
E' stato molto bello conoscervi tutti, e ringrazio soprattutto Primo che mi ha "costretto" a scrivere con piacevole insistenza per tutti questi anni. Sul mio profilo blogger - per chi vuole - ci dovrebbe essere ancora una mail per scrivermi, se volete.

Solimano ha detto...

Allora.
Questo post l'ho scritto io, inoltre sono l'admin di questo blog e l'ultima la dico io. Se il disturbatore Giuliano commenta ancora cancello il suo commento serenamente e convintamente. A parte tutto, voglio provare anch'io la strana emozione di cancellare, visto che non ho mai cancellato nessuno e Giuliano ha cancellato per 400 volte fra qui e il blog del cinema.

Quando uno scrittore litiga con un editore, non va a bruciare il magazzino dove sono custodite le copie dei suoi libri pubblicati da quell'editore, ma si sceglie un altro editore da cui pubblicare sia i libri vecchi che quelli nuovi.

A me bastava toglierli il guest e lui non poteva cancellare niente, e siccome non dormo all'umido lo sapevo benissimo. Ma non ho preso in considerazione neanche un secondo di farlo.

In buona sostanza, Giuliano ha profittato di una opportunità tecnologica per commettere una bassezza: cercare di farmi del male. Provi ad andare a cancellare i suoi scritti su Golem: non può farlo e se lo chiedesse gli riderebbero in faccia.

Il bello della storia è che io gli ho chiesto insistentemente di essere guest e lui non voleva e adesso chiede che io cancelli i suoi post pubblicati da me. Su quei post deciderò io in base esclusivamente a mie considerazioni, a meno che non abbia in mente di fare l'haker, e allora c'è la polizia postale.

Quando si è inasprito il dissidio fra di noi, ho anche pensato a come si sarebbe comportato ed ho scartato del tutto l'idea che cancellasse, mi sembrava non degno di lui. Ebbene l'ha fatto, danneggiando inoltre i lettori che a quei post ci tenevano (e questa è forse la cosa più grave).
Che poi parli di Visite e Pagine viste in senso spregiativo riguardo me ed Habanera è del tutto ridicolo, visto che ogni giorno guardava il contatore e gioiva che i dati salissero.

Quel che è fatto è fatto. Vuol ritirarsi dalla rete? Lo faccia, smetta di fare la scena della bella gnocca che se ne va, ha stufato, oppure trovi qualche posto dove poter piagnucolare impunemente: la rete è vasta e variegata, dei posti piagnucolosi li trova di sicuro.

In questi giorni un po' travagliati mi è stato di conforto rileggere i suoi ultimi post su questo blog: la verità su questo la verità su quello. Mi è venuto un po' da ridere, vedendo la discrasia con il suo comportamento: si guardi in uno specchio e se ne dica quattro, di vere verità, sarebbe meglio per lui, che ne ha bisogno.

Solimano

Solimano ha detto...

Ringrazio Giulia e Habanera. Veramente.

Pongo all'attenzione di tutti un dato di fatto di cui non ho ancora scritto.
Il punto è che sono stati cancellati quasi 400 post, e vabbé.
Il punto è che i lettori non li trovano più in rete, e vabbè.
Il punto è che Abbracci e pop corn perderà più di 100 visite al giorno, e vabbè.
Ma c'è un punto che è del tutto intollerabile. I post concellati su Abbracci e pop corn staranno in un file o su quadernucci ordinati, ma i commenti non ci sono più, cancellati, ed io quei post li ho commentati tutti e si sa che non commento per visibilità.
Provate a pensare cosa vorrebbe dire cancellare dei post su Stanze all'aria, in cui il centro sono più i commenti che i post.
E quindi, a chi non ha detto niente, magari per ottimi motivi, consiglio di riflettere su questo aspetto, perché chi è stato veramente cancellato sono stato io e chi ha commentato con me.
Può darsi che ad alcuni sembri una piccola cosa, un corollario semplice semplice, a me non sembra.
Ognuno si faccia una sua opinione e decida di conseguenza.

saludos
Solimano

PRO BONO MALUM

Silvia ha detto...

Io sono una commentatrice assidua e comprendo cosa vuoi dire.
Quando voglio punire una persona, non inveisco, non urlo, mi sottraggo, sparisco o faccio sparire questa persona dalla mia vita, anche se così in un qualche modo punisco anche me stessa, forse per un senso di colpa più o meno conscio. Per cui so molto bene cosa significa togliere, asportare. Che porta con sè a mio avviso, una valenza sempre negativa, perchè così non si costruisce nulla, anzi si distrugge e basta.
Non voglio entrare nel merito della questione perchè non mi piace e non avrei molto da dire.
Mi dispiace, questo posso dire.
Mi dispiace per l'acredine che ne è scaturita, per il malanimo con cui vivi tu Solimano e certamente anche Giuliano per motivi diversi. Mi dispiace per un progetto collettivo e usufruito dalla collettività che ora non c'è più.
Certo che ognuno trarrà le proprie opinioni. E per me non è una piccola cosa, ma cosa c'è da decidere?

Solimano ha detto...

Silvia, non è vero che il progetto non c'è più. Se la salute, l'hardware e il software me lo consentono il progetto continua come prima e più di prima.

Chiedi cosa c'è da decidere. C'è da decidere di vedere veramente quello che è successo, cosa molto semplice, ma difficile, perché si preferisce non vedere, fare i super partes. Un atteggiamento pilatesco che rifiuto del tutto. Non chiedo che si sia d'accordo con me, ma che si sia o in d'accordo o in disaccordo, perché non si tratta di brustulini ma di un fatto grave che non riguarda solo me.
In ogni caso, assicuro che Stanze all'aria andrà avanti senza nessuna cancellasione di post da parte mia. Così vorrei che fosse anche per i guest, sia se rimangono sia se se ne vanno, come è loro diritto fare in qualsiasi momento.
C'è bisogno di serietà, tutto qui, la serietà è una bella cosa.

grazie Silvia e saludos
Solimano

sabrinamanca ha detto...

Primo: il fatto di scrivere un blog collettivo dovrebbe prevedere una chiacchierata previa alla nascita del blog stesso perché non c'è nulla di regolato se non dal buon senso.
Se io ad esempio, secondo il tuo esempio, ho un blog personale e decido di cancellare i post e con essi i commenti, chi mi puo' impedire di farlo su pretesto che i commenti sono i suoi?
Mi sembra in ogni caso materia di dibattito.
Io sono davvero dispiaciuta che Giuliano abbia levato i suoi post da Abbracci, non capisco il suo gesto, ma proprio per nulla, si puo' non avere piu' voglia di scrivere sulla rete ma, soprattutto quando si è creato insieme ad altri un blog che è piu' una rivista internet che un blog di chiacchiere al vento, cancellare tutto lo trovo indelicato nei confronti degli altri e insensato rispetto al progetto che si è costruito.
In generale non capisco il gesto di rinnegazione, uno vuol cambiar vita, d'accordo, ma che bisogno c'è di "far finta" di cancellare quella precedente, tentando "inutilmente" di cancellare la parte che altri hanno avuto in questo?
Dico far finta perché altri, gli altri, possono anche dimenticare i suoi scritti, ma non lui.
Detto questo se per Giuliano è intollerabile che resti anche una sola traccia della sua attività di scrittura su internet, che vada avanti, cancelli tutto. Contento lui...

Solimano ha detto...

Sabrina, la cosa importante l'hai fatta, ed è quella di vedere, di accorgerti.
Il resto segue, nel consenso o nel dissenso.
Sul fatto della chiacchierata preliminare al sorgere di un blog collettivo, ti seguo e non ti seguo.
Perché se si chiacchiera troppo e si regolarizza troppo, esce qualcosa di asettico, di forzato, di noioso, come certe riviste in rete basate su un sistema di cassettine, ognuno sul suo trespolo a dire la sua ideuzza senza vero dialogo.
L'ho già detto, preferisco la frase cinese: "Volete che i cavalli non scappino? Fategli un recinto largo".
Però noi stiamo facendo una cosa diversa, siamo un po' degli esploratori, non ideologici, ma di modo di stare insieme, e a me non pare poco.
Sul caso in questione, una volta che si è visto, la mia proposta è molto semplice: non cancello nessuno, anche se se ne va, né gli tolgo il guest. Perché ha il diritto di modificare migliorare immaginare sui post che ha già scritto. Pasquale è ancora guest, non so se ci avete fatto caso, e se n'é andato mesi fa.
Però se uno fa il piromane, beh chiami i pompieri e a Giuliano il guest l'ho tolto, non c'era alternativa.
In cambio chiedo che se uno se ne va lasci qui le cose che ha scritto, naturalmente senza nessun tipo di esclusiva: le può pubblicare dove gli pare con chi gli pare, senza problemi.
La ripugnanza che provo è legata a due cose, a parte il danno immediato.
La prima è che questo tipo di retroattività (cioè cancellare quello che si è scritto prima) è un assurdo logico: come di fronte ai nostri ricordi voler cambiare quello che è successo prima. La freccia del tempo è unidirezionale: ciò che è fatto e fatto, comprese le coglionate, che tengo care perché preferisco l'affettività all'anaffettività. L'affettività è più divertente e a volte si è pure ricambiati. Un bell'investimento, l'affettività.
L'anaffettività è triste e diventa prima o poi trista (triste+cattiva).
La seconda cosa è che i commenti hanno la stessa dignità del post e non posso provocare un effetto valanga cancellando i post.
Su questa problematica, che ritengo seria e vera, è inutile cercare di sistemizzare tutto con delle regole tecnologiche che non ci sono, almeno adesso. Alla fine ci si basa sulla fiducia reciproca. A quel punto, palla avanti e pedalare, sapendo che dietro l'angolo ci può essere un altro caso inaspettato.
Ma solo se facciamo così questo è un posto di empatia dialettica e non di falsa intimità.
E' la cosa più facile del mondo, fare un blog collettivo, regolamentato benissimo, basato su falsa intimità. Ma non mi interessa, lo trovo arido, menzognero, non sorprendente, noioso: un rapporto non fra persone ma fra meta-persone.
Il nostro modo può funzionare, non di rado sta funzionando, sempre esposto a ventate trucibalde, non perché mi piacciono ma perché, se faccio altrimenti, vuol dire che sono uno che esce col paletot a Ferragosto.
Sulle vere motivazioni della cancellazione di 400 post (e di 1000 commenti!) ho una idea precisa, che non dico. Gli esseri umani (compresi noi stessi) sono semplici, in definitiva.

saludos y besos
Solimano

PRO BONO MALUM

Silvia ha detto...

Non c'è più il vostro progetto comune, intendevo.
Ma ho visto ieri sera, che mi sono divertita molto, che c'è in piedi un bellissimo progetto comune in cui si respira una ventata di aria "fresca". Sai che mi piace molto questa misticanza di stili differenti, di sguardi nuovi?
Senza togliere nulla alla grande competenza e preparazione che hanno contraddistinto Abbracci e pop corn come uno dei più bei blog tematici mai letti in vita mia, (Giuliano assieme a te, era bravissimo) devo dire che l'apporto delle signore qui presenti, ha portato una ventata frizzantina per contenuti e stile, molto piacevole.
Sono molto brave:)
Mi dispiace per Giuliano se non vorrà più farne parte, dispiace per noi che non leggeremo più le belle cose che ha scritto e che avrebbe scritto, ma il blog per le sue potenzialità vivrà a lungo di luce propria, anche senza di lui, perchè gli elementi ci sono tutti.
Il post su Al Pacino mi ha entusiasmata. Mi sembrava di esserci:)
Colgo l'occasione per scusarmi anche qui sulle mancate risposte ai commenti interessanti che mi avete lasciato su Le onde del destino. Mi scuso ancora, pensavo di averlo fatto. Si vede che era un periodo un po' così.

Detto questo, ritengo che ogni persona adulta si debba assumere le proprie responsabilità.
Personalmente non mi sognerei mai di cancellare una cosa che ho fatto e costruito nelle mie piene facoltà mentali. Significherebbe che vado a cancellare una cosa che fa parte di me, che in quel momento MI PIACEVA. Fondamentale questo aspetto. Sono troppo legata ai momenti belli della mia vita per gettarli nel vuoto. Non sarei più io. Se poi questo facesse parte di una cosa comune non mi azzarderei mai, per molti altri motivi, uno su tutti, il rispetto verso l'altro. Anche se lo ritengo cambiato. Ma io, allora, ero diversa, e per coerenza sento di dover rispettare anche me stessa di quel periodo. Un po' contorto ma credo che si sia capito. Non posso pretendere però, che tutti la pensino come me. Prendo atto. Che siamo diversi, che abbiamo motivazioni e percorsi diversi e che assimiliamo e viviamo le cose in modo diverso.
Non tollero con falicità la negazione e l'assenza, li ho subiti molto nella vita tanto che li uso come armi punitive, quando me ne accorgo però, cerco di aggiustare il tiro. Tuttavia comprendo che possano subentrare degli impedimenti tali, per cui una persona non è più in condizioni di partecipare. La vita a volte è tumultuosa.

Il mio sguardo è sempre rivolto in avanti Solimano, è una mia caratteristica. Forse a volte sarebbe bene che rimanessi ferma, ma ho capito che ferma dovrebbe stare la mia testa e lei ferma non ci sta:) Tu mi comprendi bene, sei peggio di me:) Le esperienze della vita mi hanno portata a pensare che carpe diem è la mia filosofia vincente, nel limite del possibile. La vita può essere molto breve. Anche.
Per cui, visto che è la cosa più preziosa che ho, il mio detto è: chi mi ama mi segua. Se qualcuno non vorrà farlo, per scelta, non perchè è impedito, pazienza, avrà i suoi buoni motivi.
Io,non mi volterò.

Habanera ha detto...

Ne avevamo parlato, Solimano ed io, della possibilità che Giuliano potesse cancellare i suoi post, ma alla fine avevamo deciso di fidarci di lui. Non farebbe mai una cosa così meschina, ci eravamo detti, e gli abbiamo lasciato tutta la libertà d'azione di un guest.
Io gliel'ho tolta (sul Nonblog) solo dopo che aveva già fatto quello che sapete su Abbracci e sulla Biblioteca di Stanze all'aria.
Ma ora leggo, e non so se ci sia più da ridere o da piangere, questa dichiarazione di Giuliano:
I post sono miei, non li avevo regalati e se qualcuno vorrà usarli dovrà chiedere il mio permesso, visto che non sono più disponibili.I post non si regalano, si pubblicano, ed una volta pubblicati sono, e devono restare, a disposizione di tutti. Tanto più se si tratta di un blog dove, con i commenti, altre persone vengono coinvolte ed il discorso si amplia, a volte esulando anche dal tema principale del post.
Io, semmai un giorno dovessi chiudere il Nonblog, non lo cancellerei mai dalla rete. Per rispetto non solo degli autori ma anche di tutte le persone che con i loro commenti hanno contribuito a fare di quei post, e del blog in generale, una cosa viva e partecipata.
Dire: non gioco più! e portarsi via il pallone è una meschinità intollerabile già in un bambino di cinque anni, figuriamoci in una persona adulta che dovrebbe avere imparato un minimo di rispetto verso gli altri.

Adesso vi racconto una cosa che nessuno di voi conosce. Tutta questa sgradevole faccenda è nata dal fatto che Giuliano non ha gradito che Solimano ri-postasse una sua vecchia poesia già pubblicata (e ancora disponibile) sia su Golem che sul Nonblog. Eppure Solimano conserva da anni delle poesie (se non sbaglio sui gatti) che Giuliano gli aveva mandato chiedendogli però di non renderle pubbliche. Le avete mai viste in rete voi quelle poesie? No, perchè Solimano è di parola e anche se a lui piacciono molto non le avrebbe mai pubblicate senza il consenso di Giuliano. Infatti non le conosco neppure io, nè ho insistito per conoscerle, rispettando il patto che c'era tra di loro.

Aggiungo solo un'ultima cosa: quella battutaccia che vorremmo tenerci i suoi post perchè ci portano visite e pagine viste, Giuliano se la poteva risparmiare. Bel ringraziamento dopo tutti questi anni in cui, sia in pubblico che in privato, ha ricevuto da me solo ringraziamenti, complimenti e parole affettuose e gentili.

Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Mettiamo una pietra sopra questa squallida vicenda e andiamo avanti. Anch'io, come Silvia, non mi volterò.
H.

Silvia ha detto...

Scusami Haba, mi sono rivolta solo a Solimano, senza considerare che ci sei anche tu coinvolta in questa vicenda.
Grazie per le precisazioni e per il bel lavoro che svolgete dietro le quinte di noi guest.
Che io fino a qualche mese fa, manco sapevo cos'era un guest:)
Grazie.
Noi che guardiamo avanti:)

Barbara Cerquetti ha detto...

Sono tornata qui sull'invito che fa habanera sul suo post di servizio.
Leggo anche una specie di invito a evitare gli atteggiamenti "pilateschi" e a dire la propria.
Se proprio devo, obbedisco.

A me questa storia sembra triste e infantile, e i torti stanno un po' da tutte e due le parti.

Quello che penso del comportamento di Giuliano l'ho già detto a lui pubblicamente sul mio blog, in risposta ad un suo commento: andarsene è sempre un errore. All'epoca non mi ero ancora accorta (o non era successo, boh) che avesse cancellato i suoi post, altrimenti avrei aggiunto che quando mia figlia di due anni fa così io la sgrido sempre. Figuriamoci un adulto! Che sia un comportamento inqualificabile credo ci veda tutti d'accordo.

Però devo anche aggiungere che non mi convince tanto nemmeno la decisione che Solimano ha preso su Abbracci e pop corn, e cioè cancellargli la possibilità di commentare pur tenendo i post (quelli caricati da Solimano, su cui Giuliano non può mettere le mani).
Mi rendo conto che questo sortisce il massimo effetto con il minimo sforzo: da una parte il "profitto" del blog, dall'altra lo scorno dell'avversario nella disputa.
Però mi sembra uno scendere di livello.
Se si litiga si litiga, punto e basta. Se si chiude un capitolo, lo si lascia chiuso per sempre e si tolgono anche i suoi post caricati dall'admin.
Oppure si tengono, ma si permette a Giuliano di continuare a commentare (non come guest, come semplice utente) che poi, se disturba, saremo noi interessati a dirglielo e a farglielo presente.
Ma scegliere di fare così, Primo non ti offendere, mi sembra come quella moglie che cambia la serratura per non far rientrare il marito in casa, però si tiene il Rolex. Se hai deciso di chiudere per sempre con Giuliano, allora è meglio che il Rolex glielo tiri dietro.

E questa storia mi ha fatto capire che su internet vale la stessa regola che vale nei matrimoni: non fare sorprese se non vuoi riceverne

Solimano ha detto...

Barbara, invece della metafora moglie-marito (che nella parte della moglie provo una certa crisi di identità) potevi usare la parabola della trave e della pagliuzza, perché le pagliuzze sicuramente ce le abbiamo tutti, ma qui si sa dove sta la trave.
Riguardo alla cancellazione dei commenti, sono il primo a dire che è brutto, perché qualcuno ha cancellato 300 (trecento) miei commenti che oggi non esistono più (e sai che non faccio commenti alla come viene viene), mentre puoi stare tranquilla che i post e le immagini (molte trovate da me) stanno al sicuro da qualche parte.
Propongo una transazione onesta: cancellerò solo trecento commenti che farà Giuliano, poi smetterò di cancellarlo (a meno ovviamente che si tratti di commenti di disturbo).
Ma sono sicuro che girerà alla larga, lo sa benissimo quello che ha combinato.
Mi sembra che il discorso della non retroattività l'abbiamo fatto e mi sembra che lo condividiamo, perché è una garanzia per tutti noi che qui non stiamo costruendo questa bella casetta sulla sabbia.

E qui passo ad un discorso generale forse più interessante di certe miseriole che vanno accantonate.
Il conflitto fa parte della vita, come la competitività e la concorrenza: se non ci sono non significa che siamo in Paradiso, ma che siamo tutti servi di uno solo che comanda. Il punto non è il conflitto, ma le regole degli eventuali conflitti. Come Gullotta descrive le regole del buon litigio nei matrimoni (sempre lì vado a parare!). Il guaio è se non si rispetta il modo, le regole, come nelle partite a carte, che chi perde prova dispiacere, ma se si accorge che chi ha vinto teneva gli assi nella manica gli salta al collo.
Poi c'è l'altro aspetto: il perdonismo, l'essere accomodanti. E' uno dei mali storici italiani, come Sismondi puntualizzò col Manzoni che non seppe cosa rispondere. Mentre il "Chi rompe paga ed i cocci sono suoi" ha in sé una saggezza agreste.
Ma c'è di peggio: da noi, chi fa, dà fastidio, proprio perché fa, anche in rete. In certi scazzi che ci sono stati in rete mi è stato rimproverato il fare le cose. Quasi nessuno rimprovera il non fare, perché è un ottimo alibi per la nullafacenza generalizzata. La differenza, l'ho vista per decenni sul lavoro.
La cultura italiana è veticana, crociana, marxiana, la cultura anglosassone è empirica, pragmatica, scettica sulla natura dell'uomo, ma proprio per questo facente e facinorosa.
Perché lo dico? Perché di fronte ad un caso come questo scatta il richiamo della foresta del poverinismo. Povero Giuliano! No, qui se c'è un poverino sarei io, ma parlo al condizionale perché non mi sento un poverino, proprio no. Vado avanti col vento in faccia. E mi piace.

grazie Barbara e saludos
Solimano

PRO BONO MALUM

Barbara Cerquetti ha detto...

“Barbara, invece della metafora moglie-marito (che nella parte della moglie provo una certa crisi di identità) potevi usare la parabola della trave e della pagliuzza, perché le pagliuzze sicuramente ce le abbiamo tutti, ma qui si sa dove sta la trave.”

Allora, prima di tutto vorrei scusarmi in pubblico per la metafora della moglie, che sicuramente non è una delle mie migliori e rileggendola l'ho trovata anche un po' offensiva. Quindi Primo, scusami davvero. Però quello che volevo far passare (e non credo di esserci riuscita, quindi oltre che brutta la metafora è stata anche inefficace) è l’incoerenza che ho avvertito in questa storia.

Incoerenza da parte di Giuliano: incoerenza perché ha rinnegato una cosa che aveva scritto lui e per tutto il comportamento che ne è seguito, per il fatto che abbia continuato a scrivere su abbracci e pop corn senza che le diatribe con Primo si fossero chiarite, per aver cancellato i suoi post, per non aver aperto un blog parallelo e concorrente piuttosto che rimanere in silenzio a guardarci per poi concluderla come l’ha conclusa.

“Riguardo alla cancellazione dei commenti, sono il primo a dire che è brutto, perché qualcuno ha cancellato 300 (trecento) miei commenti che oggi non esistono più (e sai che non faccio commenti alla come viene viene), mentre puoi stare tranquilla che i post e le immagini (molte trovate da me) stanno al sicuro da qualche parte.”

Io, Primo, ritengo i tuoi commenti sempre molto costruttivi e stimolanti. Per questo credo che ci abbia perso di più lui.

“Propongo una transazione onesta: cancellerò solo trecento commenti che farà Giuliano, poi smetterò di cancellarlo (a meno ovviamente che si tratti di commenti di disturbo).”

E’ proprio qui che non sono riuscita a farmi capire. E’ qui che vedo l’incoerenza da parte tua. Se vuoi cancellare i commenti di Giuliano, fallo, padronissimo. Ma allora cancella anche i post che hai caricato tu. Altrimenti mi sa di via di mezzo. E non è una questione di numeri, trecento per trecento, seicento per seicento. E’ proprio una questione di dire :”questa persona nel mio sito è sgradita”. Se è sgradita nei commenti, allora deve esserlo anche nei post.

“Perché di fronte ad un caso come questo scatta il richiamo della foresta del poverinismo. Povero Giuliano! No, qui se c'è un poverino sarei io, ma parlo al condizionale perché non mi sento un poverino, proprio no.”

Né tu né Giuliano rientrate nella mia definizione di “poverino”. E’ una parola che uso molto raramente in maniera seria e la riservo a ben altre situazioni.

Ciao, con affetto
Barbara

Anonimo ha detto...

Non avevo visto che la discussione era continuata. Io mi sono già in parte espressa rispondendo direttamente a Giuliano.
Il blog può anche sembrare un gioco, ma non lo è, o comunque il gioco è sempre una cosa seria. Non è perchè non ci sono soldi che girano che non deve esserci serietà e rispetto anche nei momenti conflittuali. Se io scrivo in un giornale e ad un certo punto me ne vado, sono probabilmente libera di farlo, ma certamente non sono libera di portarmi via gli articoli che ho scritto. Nei post avendo commenti e immagini il danno è più serio.
Anche io ho visto da dove è partito il conflitto e davvero non avrei mai pensato che potesse degenerare così.
Io sono una che si affeziona alle persone e come tale mi sono affezionata anche a Giuliano, ma questo non vuol dire che non gli devo dire che ha sbagliato. Gli avevo chiesto come altri, quando ha fatto la sua uscita da qui la prima volta, di tornare, di ripensarci, al contrario lui è uscito anche da abbracci e popcorn portandosi via tutto quello che ha potuto. Ha sbagliato secondo me nei confronti di Habanera e Solimano, ma forse l'ha fatto anche con noi, perchè credo che tutti gli avevamo dimostrato affetto e stima.
Sulle sue motivazioni non entro nel merito: ognuno ha i suoi processi mentali ed ha diritto di pensarla come vuole, ma da un punto di vista oggettivo ha torto per i motivi che abbiamo detto un po' tutti. Dopo di che biosgna guardare al futuro imparando da queste esperienze. Mi piace che in questi blog non ci siano tanti paletti, ma mi piace anche che ci sia una regia che rende ciò che scriviamo molto più bello di quello che sarebbe in un altro posto. E quando ci sono dei meriti bisogna dirli. Habamera e Solimano hanno una dote per me molto importante e che apprezzo molto: sanno abbellire ciò che non è loro, perchè sanno dargli una cornice che non è una gabbia, ma qualcosa che impreziosisce il quadro e sanno mettere insieme persone in un momento in cui, come dicevamo, l'individualismo sembra feroce.
E questo è un gran bel modo di sperimentare.

Per questo un grazie sincero

Giulia

Solimano ha detto...

Vorrei chiudere con questo intervento la discussione su questo mio post, che forse si è prolungata troppo.

Barbara, nella tua controreplica tu confermi gli argomenti del tuo primo intervento.
Dissento per alcuni motivi, soprattutto perché salta fuori di nuovo il discorso della retroattività, che ritenevo superato: una cosa pubblicata è pubblicata. Punto, appartiene al passato e sul passato non ci si può fare niente, sta lì. Che poi ci sia una opportunità tecnica di cancellare i post da parte dei guest non cambia in nulla l'aspetto logico della faccenda. Chi lo fa sta praticamente barando al gioco: certo che posso rovesciare il tavolo così scompiglio le carte, ma cosa vuol dire, che nelle regole della partita c'è quella di rovesciare il tavolo?

Quando sono stati caricati quei post c'era un rapporto di fiducia che oggi non c'è più e non posso trasferire la sfiducia di oggi sulla fiducia del passato.
Inoltre, cancellando i miei post io vado a cancellare un lavoro fatto in buona parte da me, perché quei post erano stati scritti in gran parte prima che cominciasse il blog e tutto il lavoro non piccolo per inserirli nel blog, per le immagini, per i commenti (!) è stato fatto da me. Non prediligo l'harakiri quindi non lo farò.
E' improprio il confronto che fai fra gli eventuali commenti di oggi ed i post del passato, per cui se cancello gli uni dovrei cancellare anche gli altri: oggi non c'è fiducia, allora c'era, a parte che è un esercizio del tutto teorico, un esempio paradossale.
Non vedo il nesso.

Io ho fiducia in te, preferirei che tu restassi, tu vedi se hai fiducia in me e decidi liberamente di conseguenza, credo che tu mi conosca bene.

Giulia, sono d'accordo con quello che hai scritto. Non solo riguardo gli argomenti, che hai esposto benissimo, ma anche sul senso di delusione che hai provato: figurati la mia!!! E' la cosa che fa più male, molto più del danno reale.

Chiudo parlando degli eventuali festeggiamenti che ci saranno per il mio seicentesimo post su Abbracci e pop corn (fra qualche mese). Non sollecito, ma supponiamo per assurdo che qualcuno abbia questa folle idea.
Gli do un consiglio: cerchi una roba brutta fra quelle che ho scritto (ha solo l'incertezza della scelta!).
Ma brutta brutta brutta.
Dopodiché la pubblichi per festeggiarmi.
Anticipo le mie reazioni alla pubblicazione di questa mia roba brutta brutta brutta: felicità assoluta, perché sono stato festeggiato e perché in quella roba brutta (brutta brutta brutta) ci sono io in azione in un mio momento di coglioneria completa. E ci (il ci ci vuole) voglio bene al mio io anche nei momenti di coglioneria completa, i momenti in cui ho più bisogno di volermi bene, mi faccio del volontariato addosso, proprio come la pipì. E meno male, perché, se non mi volessi bene, come farei a voler bene a qualcun altro?

Chi vuo capire capisce, chi non vuol capire non capisce, non posso farci niente.

grazie e saludos
Solimano

PRO BONO MALUM