venerdì 17 aprile 2009

Alla ricerca dell'arte perduta (14)

Solimano

Luca Signorelli: Il Regno di Pan c.1490 (194 x 257 cm)
Già al Kaiser Friedrich Museum di Berlino

Sono contrario alle classifiche di musiche, libri, quadri e film, ma, nel caso se ne facesse una fra le 417 opere sparite nel maggio 1945 nell'incendio della Frankturm Friedrichshain di Berlino, sarebbe difficile trovarne una più importante del Pan di Luca Signorelli.
Così racconta il Vasari:

"Da Siena venuto a Firenze, così per vedere l'opere di quei maestri che allora vivevano, come quelle di molti passati, dipinse a Lorenzo de' Medici, in una tela, alcuni Dei ignudi, che gli furono molto commendati; e un quadro di Nostra Donna con due Profeti piccoli di terretta, il quale è oggi a Castello, villa del duca Cosimo: e l'una e l'altra opera donò al detto Lorenzo, il quale non volle mai da niuno esser vinto in esser liberale e magnifico".

Il quadro fu eseguito attorno al 1490, più prima che dopo. Gli studiosi hanno giustamente cominciato a litigare proprio dalla parole del Vasari: chi è quel Lorenzo? Lorenzo il Magnifico o il cugino Lorenzo di Pierfrancesco, quello per cui il Botticelli dipinse La Primavera? Ha ragione André Chastel, non può essere che Lorenzo il Magnifico, basta leggere la chiusa delle frasi del Vasari per rendersene conto.
Altra bella discussione sul titolo del quadro: Il Trionfo di Pan, La Scuola di Pan, Il Regno di Pan? Non si tratta di sinonimi, scegliere un titolo o l'altro significa attribuire significati diversi, e questo è -era, purtroppo- un quadro colmo di significati, non solo di Dei ignudi. Qui aiuta una considerazione apparentemente secondaria: a parte i personaggi rappresentati, il quadro assomiglia a una sacra conversazione, come staticità, serietà, disposizione. Non c'è l'allegria del mondo pagano, del mito favolistico. Personalmente, penso che Il Regno di Pan sia il titolo più vicino alle intenzioni del pittore, ma soprattutto a quelle degli umanisti vicini a Lorenzo il Magnifico. Inserisco qui sotto come esempio un quadro religioso eseguito da Luca Signorelli qualche anno prima, nel 1484. Una Madonna col Bambino e Santi che ora è al Museo dell'Opera del Duomo di Perugia. Scelgo volutamente una immagine in bianco e nero, e si vede che le disposizioni, le modalità formali sono analoghe al Regno di Pan.
Ma perché proprio Pan, un dio dal piede caprino che sta in campagna, mentre Febo Apollo invece sta in città?
Il motivo originario risale ad una ventina di anni prima. Un gioco di parole, tutto qui. Come dice saggiamente Wikipedia, letteralmente pan significa tutto perché secondo la mitologia greca Pan era lo spirito di tutte le creature naturali e questa accezione lo lega alla foresta, all'abisso, al profondo. Quindi Pan-Cosmos, e il fondatore della potenza medicea si chiamava Cosimo. Non si contentarono: divenne molto importante la festa dei santi Cosma e Damiano (il 27 settembre). I due santi si festeggiavano sia in campagna che in città, e così il Ficino scriveva in una epistola a Lorenzo del 1480:

"O felicissimo humano genere, se la roza sistola del Saturnino Pane con la civil cetera di Febo si accordasse, e sempre gli offitii di ambedue questi Iddii appresso di noi congiunti fossero. Queste cose vedi hoggi in Cielo si mescolano, tu anchora appresso gli huomini sempre in terra le mescolerai. Sta sano".

La ninfa nuda a sinistra è Siringa, che si sottrasse a Pan, e il dio per consolarsi inventò il flauto di Pan. André Chastel dice (ed è una lode, non un appunto): "il suo corpo è di una struttura massiccia che è esattamente l'opposto delle forme flessibili del Botticelli". Sul basamento del trono di Pan ci sono un giovane nudo che suona il flauto e un vecchio pastore che ammonisce: rappresentano la musica e la filosofia. Mentre il vecchio sulla destra e il giovane coricato a terra guardano entrambi Siringa (come fa anche Pan). Siringa è indifferente e non guarda nessuno. Ma perché due altre donne sulla sinistra, di cui la prima è raffigurata come una Malinconia? Che quest'opera sia anche una rapresentazione di quattro età maschili e di tre età femminili? Pan è il dio con le più forti connotazioni sessuali, amori sia maschili che femminili. James Hillman è giunto al punto di sostenere che Pan è il dio della masturbazione, come inventore della sessualità non procreativa. E' proprio vero che dai freudiani ci si può aspettare di tutto, ma dai miti greci ci si può aspettare di tutto... e di più!
Fino a poco tempo fa, di questo quadro erano note solo fotografie in bianco e nero. Recentemente è sbucata una fotografia a colori, che non mi sembra un granché. Però la inserisco perché ho scoperto che nella fotografia a colori è più visibile il gioco che fa il Signorelli, sagomando una nuvola come un cavaliere a cavallo. E certamente la nuvola che si cangia in cavaliere a cavallo non è lì per caso, con l'umanesimo platonico c'è ancora da capire, proprio quando si crede di aver già capito tutto. Così Bernard Berenson scriveva di questo quadro:

"L'asprezza plastica dello stile "duro" tocca qui il suo acme: è senza dubbio la composizione di figure nude più audace dell'epoca, e si è sempre creduto di vedervi una meditazione sulla forza segreta dell'universo".

Luca Signorelli: Madonna col Bambino e Santi 1484 (221 x 189 cm)
Museo dell'Opera del Duomo, Perugia


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