venerdì 6 marzo 2009

Che taglia di reggiseno ha Laura Esquivel?

Solimano

Un'ora fa è arrivato in Abbracci e pop corn un signore (o una signora?) di Bassano del Grappa che ha fatto a Google la seguente domanda: "Che taglia di reggiseno ha Laura Esquivel?". Google l'ha mandato da noi ma giuro che la taglia non la so (o non me la ricordo...). Adesso è lì che scava nell'archivio dell'aprile 2008. Chissà quanti reggiseni ci sono, senza che io ci abbia mai badato! Ci starò più attento.
In Germania cercano "Giovanna Tornabuoni". Ho pensato che è bello che conoscano la grande famiglia fiorentina imparentata con i Medici, però potrebbe essere che qualche prezzemolina di oggi abbia assunto questo nome senza rendersene conto. Il tedesco scava nell'archivio di marzo 2008.
Un abitante di Ravenna cerca "foto di bambina col dito in bocca con vestiti d'epoca", e qui le alternative sono due: questo romagnolo o è un romanticone o uno sporcaccione, anche lui scava nell'archivio di marzo 2008. Comunque è bene che le bimbe non si mettano le dita in bocca.
Poi c'è un milanese con un lapsus bellissimo: "crocodile dandy" (invece di crocodile dundee). E' anche un perfetto ossimoro.
Da Roma -naturalmente- è arrivata "maria candida gregori ufficio legale rai". Quando vedo questi tipi di ricerca mi proccupo: il canone TV l'ho pagato o no? Capitano anche i carabinieri, ogni tanto, ma hanno interessi di gnoccolatria, meglio così. L'ufficio legale rai è anche lui nell'archivio del marzo 2008. Praticamente quel mese è il nostro Ufficio Oggetti Smarriti.
Ancora Roma: "don lamberto pigini iginio straffi". Altro argomento di cui non so niente, fatto sta che il romano che ha fatto la domanda è finito sul post che Mazapegul scrisse sullle Winx.
Un sardo di Alghero è interessato a "luchino visconti i suoi amori". E' finito nell'archivio del novembre 2008. Amori autunnali.
Adesso vengo alle cose serie. Leggete queste tre chiavi di ricerca: "frasi inkheart", "fenoglio alassio", "la leggenda di cuori d'inchiostro dove viene girato il film". Si tratta di persone che non cercavano immagini e sono tutte e tre approdate da noi, spero felicemente. Perché? Annarita ha inserito qualche giorno fa un post sul film "Inkheart", e nel post ha scritto di Beppe Fenoglio, ha citato delle frasi del film ed ha specificato in dettaglio i luoghi dove il film è stato girato. Dal primo marzo ad oggi quel post ha avuto 251 richieste, un numero molto alto.
Qual è la morale? Google è una piazza d'armi in cui è difficile farsi sentire, ma se si approfondisce e si personalizza, chi è veramente interessato arriva, utilizzando chiavi di ricerca non standard. E' un argomento importante su cui tornerò. Il succo, che interessa tutti noi, è che la libertà apparente di Google può diventare libertà vera, in cui ci si può muovere senza bisogno di linketterie acrobatiche.

P.S. Le immagini. In cima una immagine del film "Como agua para chocolate" (1992) di Alfonso Arau, tratto dal romanzo di Laura Esquivel. A destra il ritratto che Domenico Ghirlandaio fece nel 1488 a Giovanna Tornabuoni (dipinto su tavola, 76 x 50 cm). Attualmente è al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. In fondo, il giovane Beppe Fenoglio sta giocando a calcio.



9 commenti:

Barbara Cerquetti ha detto...

Non so bene che logiche segua google, io alla fine trovo sempre più o meno quello che cerco.
I miei post sui cartoni animati (quelli che verranno e l'unico che ho scritto finora) gli sono debitori.

Comunque, tra tutte quelle che hai citato ce n'è una che so!

Don Lamberto Pigini è il fondatore della casa editrice scolastica ELI (con sede a Recanati, orgoglio delle Marche), che in un secondo momento ha dato vita alla Rainbow.
Il direttore della Rainbow è Iginio Straffi (nominato marchigiano dell'anno insieme a Giovanni Allevi, pensa un po'- magari google poteva mandare quel signore anche su www.alleviani.com-)il quale è anche ideatore delle Winx,di Huntik, Tommy & Oscar e Monster Allergy...

Il collegamento di Google aveva un suo perchè...

Solimano ha detto...

Eh, Barbara, alla faccenda di Iginio Straffi c'ero arrivato, solo che ha prevalso la mia componente giocherellona che mi tengo bene stretta perché mi consente di trascorrere piacevolmente il tempo che ho a disposizione su questo pianeta, vedremo gli altri.

E' logico che siano arrivati da te, perché tu sai certe cose e chi è curioso di quelle cose le cerca e se è furbo lo fa con chiavi Google sfiziose, così le trova senza perdere tempo.

Con Abbracci e pop corn il mio problema è leggermente diverso.
Siccome sono cocciuto, caparbio, ostinato, persisto con la mia idea originaria: fare un posto colto e popolare, popolare e colto, simul stabunt simul cadent. Dire questo, può sembrare tronfio o generico, ma è necessario e possibile, se ci si rende conto che esistono degli ignoranti desiderosi di apprendere e che non vanno sprezzati solo perché certe cose non le sanno. Vabbè, non ti tedio, dico solo che, tornando a Google, il mio problema è che da me arrivino anche gli ignoranti curiosi, che non sanno quello che cercano, ma che sono contenti se poi lo trovano, quello che non hanno cercato. Con un argomento come il cinema, è difficile, ma può essere anche possibile, e quando arrivano, sono ancor più contento di quando arrivano i sapienti, che ci sarebbero arrivati comunque.
Se si punta tranquillamente su quello che si sa, poco o tanto che sia, in rete può essere come affondare il coltello nel burro, però la potente dea Google deve volerti bene! La parola ignorante non è un insulto, è una parola che più o meno ci riguarda tutti.
Datemi un ignorante curioso e solleverò il mondo (e vale anche per le librerie, secondo me).

grazie Barbara e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Interessante vedere i percorsi che seguono le persone per arrivare ad una informazione. E tu Solimano riesci a vedere questo? Presumo esista un programma specifico, o basta quello che usano più o meno tutti come contatore di visite?

Barbara Cerquetti ha detto...

Eh sì, Solimano!
Ma, come per le librerie, alla base ci deve essere la voglia di farsi sorprendere che è merce assai rara :-)

Anonimo ha detto...

Bene o male sono d'accordo con Barbare che quello che cerchi lo trovi abbastanza facilmente. E' anche vero che a volte però fai una ricerca e ti ritrovi da tutt'altra parte...
E' però interessante capire come funziona. Continua a darci ragguagli a proposito, Giulia

mazapegul ha detto...

Google è anche una forma di svago in sè. Ogni tanto passo una decina di minuti a cercare cose su Google. Provate a cercare, p.es., che fine ha fatto il vostro amico del liceo, Mario Rossi. O quella citazione latina che vi sfugge.
Quando ho un dubbio su una parola in inglese la metto su google: se i primi dieci siti che la citano sono dei .it, vuol dire che ho -etnicamente, per così dire- sbagliato lo spelling.

Solimano ha detto...

Silvia, quando avrai tempo e voglia, faresti bene ad esplorare le varie funzioni del contarore Shynistat PRO che c'è in Abbracci e pop corn. Serve a capire quello che succede veramente in rete. Il posto più istruttivo è la Richiesta per Pagine, in cui si vedono le Richieste per tutti i post (per giorno e per mese). Per difetto, perché i tanti che arrivano negli archivi mensili qualche post lo leggeranno di sicuro. Poi, nelle Provenienze, ci sono le chiavi di ricerca dettagliate. Quindi si sa con quali chiavi di ricerca arrivino. Io ho lasciato tutte le funzioni aperte a tutti i visitatori, salvo una, che posso aprire solo a singoli, quella delle ultime 100 visite in cui ci sono anche le provenienze: Pescara, Cleveland, Reggia Emilia, Valencia. A questa funzione ho abilitato i guest del blog, quindi di recente Annarita e Giulia. A me piace la chiarezza. La mia impressione è che in rete sia in corso una battaglia per le informazioni il cui vero scopo non è lo spionaggio (industriale o militare), ma la pubblicità personalizzata il mitico obiettivo del marketing da vent'anni a questa parte, che oggi la tecnologia rende praticabile. Per Murdoch e Berlusconi la TV è solo la vacca da mungere, sanno benissimo che il futuro è lì. Godiamoci la provvisoria libertà finché c'è.
Barbara, forse trascuri un aspetto: le persone, nel tempo, possono cammbiare (in meglio o in peggio). Dipende anche da noi e dalla nostra capacità di rendere curioso chi non lo è. La curiosità è naturale, negli esseri umani, si tratta di titillarla nel modo giusto, in un blog e in una libreria, ad esempio. Cerchiamo di non spaventarli e di non autodenigrarci, ad esempio (non sono due banalità).
Giulia, è vero che noi quasi sempre, se cerchiamo qualcosa in Google, la troviamo. Fai l'esercizio inverso: tu vuoi essere trovata in Google. Non è mica detto che trovino te, trovano magari qualcun altro. E quindi devi ragionarci sopra, sul come fare a farti trovare. Questo è un problema difficile che molti non si pongono, ma è fondamentale, altrimenti si sta sulla testimonianza velleitaria. Professionalmente mi diverte molto e ogni giorno se ne scopre una nuova.

grazie e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Mi piacciono un sacco questi post perché mi pare raccontino un po' di chi visita i nostri blog come si parlerebbe dei nostri amici e conoscenti. Non ci racconteresti un po' di più di "stanzeallaria"?

Solimano ha detto...

Sabrina, per Stanze all'aria è presto. Confermo però che comunque vada a me va bene lo stesso, perché abbiamo spazio per fare e per far conoscere quello che facciamo. Però vorrei che andasse nella direzione di un personalismo comunitario di cui ho già scritto. C'è stato qualche incidente di percorso, uno piccolo l'altro no, ma io faccio una riflessione: non di rado qui ci sono state delle conversazioni che sono anni luce meglio della commentaggine che imperversa in rete. Non perché noi siamo chissaché, ma perché il modo porta al dialogo e al mettersi in gioco di più e meglio. E' un mestiere che stiamo tutti imparando perché sostanzialmente all'ascolto vero ci eravamo disabituati.
Una cosa fondamentale l'ho scoperta in questi giorni: qui non conta la bella scrittura anche se magari si scrive bene, conta, la schiettezza della esperienza personale umana e culturale. Allora funziona, e funziona au pair perché le esperienze sono individuali, non c'è posto per gerarchie o cordate.

grazie Sabrina, ne riparleremo
Solimano