mercoledì 4 febbraio 2009

Ritorno da Madrid

Habanera

Tra le tante altre cose ci tenevo ad ammirare da vicino questa signorinella qui.

L'ho vista, sì, ma quanto mi è costata...

La visita al Museo del Prado, che nei miei programmi doveva essere lunga, tranquilla ed accurata, si è ridotta alla fugace visione solo delle opere più importanti esposte in alcune sale. Quasi tutto il tempo della terza giornata madrilena se ne è andato in fumo tra commissariati di Polizia e tentativi inutili di farsi ricevere all'ambasciata italiana, chiusa durante il fine settimana.
Gli espertissimi -e ormai rinomati- borseggiatori spagnoli avevano colpito ancora e questa volta ad involarsi era stato il mio portafoglio in cui avevo veramente di tutto, compresa la mia carta d' identità. Sembrava che senza documenti, e senza il permesso dell'Ambasciata italiana, io non potessi rientrare in Italia e la faccenda si stava complicando ulteriormente, con grave danno al mio sistema nervoso già messo seriamente a dura prova.
Soltanto l'indomani, all'areoporto, abbiamo scoperto che alla compagnia aerea bastava la denuncia fatta alla polizia spagnola per farmi ripartire tranquillamente.
Per fortuna il mitico e intrigantissimo Thyssen-Bornemisza lo avevo visitato il giorno prima, dedicandogli tutto il tempo necessario, e vi assicuro che già da solo meriterebbe un viaggio. "Questi miei occhi hanno visto cose che voi umani non potrete mai immaginare.”
A Madrid (e al Prado) tornerò prima o poi. Ho ancora molte cose da scoprire in quella vivacissima città di cui, nonostante il furto e le noiose conseguenze, mi sono decisamente innamorata.

P.S.
Il particolare de Las Meninas di Velasquez proviene direttamente dall'ormai famosa Web Gallery of Art.

12 commenti:

Dario ha detto...

Non sapevo dei borseggiatori ma questo quadro è, anche, tra i miei preferiti :-)

Solimano ha detto...

Habanera, però potevi andare a chiedere l'aiuto di María del Carmen Rosario Soledad Cervera y Fernández de la Guerra popolarmente nota come Carmen "Tita" Cervera, dicendole che ti mandavo io, che ho fatto un po' di pubblicità alla sua grande impresa.
Una che è riuscita a sfilare agli svizzeri senza che se ne accorgesero una collezione come quella Thyssen Bornemisza ci mette un attimo a mettere in riga il piccolo borsaiolo astuto che ti ha sfilato il portafoglio.
A parte questo, sono cose che quando succedono si rimane per due giorni imbaciocchiti dal dispiacere, poi si passa ad altro. Secondo me ti è già passata.

saludos y besos
Solimano

Anonimo ha detto...

Che brutta esperienza! A me è capitata qualcosa del genere a Praga e devo dire che mi son dovuta sforzare per non andare via disgustata senza godermi la città e la sua gente.

un besito spagnuolo!

Anonimo ha detto...

Questo quadro mi ha accompagnato studiando Foucault, l'archeologia del sapere, e lo trovo molto affascinante. L'esperienza del furto momto meno. A me è capitato a Lisbona, ma non con i documenti...
Comunque tronaci un'altra volta.
Bentornata
Giulia

annarita ha detto...

Ha ragione Solimano! Scherzi a parte, i borseggiatori sono una piaga che rovina quasi sempre un bel viaggio. Spero tu possa tornare presto a Madrid e dimenticare la disavventura ;-)
Salutissimi, Annarita

Roby ha detto...

Mi avevano detto dei borseggiatori iberici, ma non ci credevo più di tanto... Povera Haba, che brutta esperienza! Meno male che c'era la signorinella di Velasquez a consolarti!!!

Muchos besitos

Roby

PS: BENTORNATA!!!!

Ermione ha detto...

Sono stata l'altr'anno a Madrid, giusto il tempo di vedere il Prado e il Reina Sofia. Anche a me la città è sembrata bellissima e il Prado un museo incredibile. Ma quello che mi ha colpito di più sono i fiamminghi e Bosch, al piano terreno. Hai fatto in tempo?

Habanera ha detto...

Dario, sient'a mme. Se decidi di andare in Spagna (pare che Barcellona sia ancora più perigliosa di Madrid) tieni gli occhi bene aperti e le tasche cucite. Poi goditi la Spagna che è meravigliosa.

Solimano, come ho fatto a non pensarci? Carmen "Tita" avrebbe sicuramente trovato il modo di far tornare indietro il malloppo. Ma poi me lo avrebbe restituito o se lo sarebbe tenuto per sè? Ah, saperlo!

Sabrina, la tentazione di prendere tutto sul negativo l'ho avuta anch'io ma è durata poco. La verità è che in quella città mi trovavo bene, nonostante tutto, e ho deciso di godermela per quel poco tempo che mi restava.

Giulia, questo quadro è veramente affascinante, al punto che è difficile staccarsene e passare ad un'altra sala. Ho avuto la fortuna di vederlo in un momento in cui c'era poca gente e ho potuto guardarlo a lungo, senza essere disturbata. Sono stati momenti indimenticabili.

Annarita, sì che ci tornerò! Però starò più attenta... molto, molto più attenta. ;-)

Roby, anch'io avevo sentito qualcosa ma non immaginavo che fossero così abili. Pensa che il furto è avvenuto all'interno del Museo Thyssen Bornemisza dove in ogni sala ci sono almeno due vigilanti fissi.
Stavo ammirando le chiese di Saenredan, a cui era dedicata una saletta particolare, quando mi sono accorta di avere la borsa aperta e puff... il portafoglio era sparito. Mia figlia era a un passo da me ed anche lei non si è accorta di nulla. Ma come diavolo avranno fatto? Grrrrrr!!!!!

Elena, il pianterreno ho fatto in tempo a vederlo ma di corsa. Giusto il tempo di capire che in quel posto devo assolutamente ritornarci e con molta più calma. Il Thyssen mi è piaciuto perchè è incredibilmente vario, c'è veramente di tutto, ma il Prado è un colpo al cuore ed io non mi sono ancora ripresa.

Un abbraccio affettuosissimo a tutte ed a tutti.
H.

mazapegul ha detto...

Ciaa Haba. Mi spiace per la disavventura. In effetti, anche a me dicevano i madrilegni che da loro c'è tutto un truffare e borseggiare. "cuidado, senor, cuidado!"

Habanera ha detto...

Ciao Màz.
La disavventura continua ad avere degli strascichi che potrei definire quasi comici se non fossero irritanti.
Oggi sono andata in comune per rifare la carta di identità ma mi sono trovata davanti un muro di ottusità burocratica: la denuncia fatta alla polizia spagnola non bastava, ne volevano anche una fatta qui, in Italia. Uno può pensare: e che ci vuole? Ci vuole, ci vuole, perchè tra anticamera (più di un'ora) e denuncia, dettagliatissima e complicatissima, se ne è andata tutta la mattina e ormai per il comune se ne parla la settimana prossima.
Vabbè, ridiamoci su...
H.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace Haba! Ma noto con piacere che malgrado la brutta esperienza il cuore è rimasto intatto e sei tornata con tante belle cose negli occhi. Non avevo dubbi:)

Habanera ha detto...

Silvia, grazie per la solidarietà.
Ma dove mi sparisci ogni tanto? Anche tu fagocitata da Faceboock?
Io me ne tengo lontana il più possibile, non ho davvero tempo anche per quello.

Un bacione
H.