venerdì 27 febbraio 2009

Limiti

sabrinamanca

Mia figlia comincia a muoversi dentro a spazi sempre più grandi, è curiosa, ha i comportamenti definiti "socialmente inaccettabili" che hanno tutti i bambini piccoli (l'aggressività verso gli altri bambini quando vuole ottenere il gioco che hanno fra le mani, ad esempio) e comportamenti che vorrei che evitasse a casa. Comincia insomma il lavoro del genitore di dare dei limiti.
Credo, da un lato, che il mio istinto e il mio buon senso potrebbero aiutarmi ma, d'altro canto, ho il dubbio che soprattutto il secondo possa essere una ricostruzione, un ri-arrangiamento della mia esperienza e non sia l'atteggiamento appropriato verso mia figlia.
Ho poi nella mente quei genitori ultra-moderni che ritengono di non costringere i figli a vivere secondo le regole di una società che a loro non piace. Allora che fare?

Ho letto proprio ieri questo brano da "Il bambino nascosto" di Alba Marcoli e mi ha rassicurato.

...Mentre infatti i troppi limiti interferiscono sul suo diritto a sperimentare, al contrario la loro mancanza gli impedirà di interiorizzare i confini tra ciò che si può e ciò che non si può fare. In genere un bambino fatica a contenere i suoi impulsi "socialmente inaccettabili"e deve imparare a farlo nel corso del tempo; se è il genitore che interviene a dargli dei limiti questo compito gli sarà facilitato. E' come se in questo modo gli arrivasse il messaggio implicito che non dobbiamo aver paura dei nostri impulsi perché si possono controllare e questo diventa estremamente rassicurante per un bambino. Se invece gli si permette di avere un comportamento che non è tollerabile socialmente e che lui stesso vive o può vivere come distruttivo, allora la sua ansia facilmente aumenterà.
L'attenzione che noi adulti possiamo allora cercare di avere è quella di porre dei limiti che riguardino la sostanza e non la forma delle cose...

8 commenti:

Barbara Cerquetti ha detto...

A casa nostra, quando ero piccola, si diceva che c'erano le tre R.

Rispetto
Rispetto
Rispetto

Non si specificava bene verso chi o cosa, e ammetto che nei momenti topici qualche dubbio ce l'avevo, ma le tre R erano sempre lì a far da monito, come tre spade di Damocle.

Crescendo poi le ho tradotte così:

Rispetto (verso la natura)
Rispetto (verso gli altri)
Rispetto (verso se stessi)

Non sempre le ho applicate in quest'ordine. Non sempre le ho applicate (non me ne vanto).
Comunque il succo è che ho rielaborato quel limite e l'ho fatto mio.
In fondo non è anche questo crescere?
Ma se non ci fossero stati quei paletti, che cosa avrei rielaborato?

Barbara Cerquetti ha detto...

P.S. Quant'è bella la tua bimba :-)

Solimano ha detto...

Bisogna starci attenti, a reprimere "gli atteggiamenti socialmente inaccettabili". Perché il problema non è nel bambino, ma nei fatti. Il bambino, dopo l'esperienza iniziale, che è quella di uno spazio tutto suo (nove nmesi nella pancia e il primo anno di vita), scopre che lo spazio non è tutto suo, ma è uno spazio condiviso.
E allora, fare in modo che capisca che lo spazio condiviso è inevitabile è una cosa, colpevolizzarlo perché cerca di farsi spazio è un'altra cosa. Un equilibrio difficile, su cui si gioca il futuro del bambino, che è bene che non cresca prepotente, ma neppure vittima. Si fa molto presto, a far percepire ad un bambino che lui si comporta così perché è cattivo. Dopo, è una opinione su di sé che si porta dietro. E la tipica prepotenza contagiosa delle (cosiddette) vittime la conosciamo: cronica, continua, intristente.
Ciò detto, Sabrina, un bambino piccolo è una goduria di tipo impegnativo, il che la rende ancor più goduriosa!

grazie e saludos
Solimano

Habanera ha detto...

Sabrina, quando il rapporto con la propria madre è stato difficile si dubita di tutto, anche della capacità di riuscire ad essere diversi, migliori di lei.
Te lo dico perchè nelle tue ansie, nelle tue paure, rivedo quelle che sono state anche le mie quando ero una giovane mamma.
Non farò come lei, mi dicevo.
Sarò più comprensiva, più affettuosa, più presente, più attenta. Saprò essere ferma, intransigente quando sarà necessario, ma mai fredda, distante, severa.
Il risultato è una figlia di cui sono orgogliosa e con la quale ho un bellissimo rapporto.
Non che non abbia fatto anche lei i suoi sbagli, le sue piccole cazzate, ma nel complesso la stoffa è buona, resistente, sana, ed ora è una splendida mamma di due meravigliose bambine.
Fidati solo di te stessa, delle tue intuizioni, del tuo istinto materno.
Non tutte le donne lo hanno ma tu sì. Seguilo, non potrai sbagliarti.
H.

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con Habanera... Il rapporto con la propia madre difficile, crea difficoltà nel rapportarci ai nostri figli. Ma io tante volte ho pensato cosa mi aveva fatto male e cosa invece non ticordavo come un dramma. Non erano i "no" che riguardavano le cose dette da Barbara per esempi, ma altre cose...
Alla fine anche le teorie diventano "gabbie" perchè non tutto ve bene "per te".
E allora sii te stessa, una mamma che si interroga sì, ma che non ha neanche tanta paura di sbagliare... Se lo fai sei sempre in tempo a fare una cosa che i nostri genitori non hanno mai fatto: chiedere scusa e dire questa volta ho sbagliato io. Ma un consiglio mi viene da dartelo: sii spontanea, non aver paura di te stessa... Sbagliare, sbaglierai sempre.
Un abbraccio, Giulia

mazapegul ha detto...

C'e' anche, Sabrina, quell'età in cui moltibambini inziano a fare dei capricci insostenibili, spesso versoi due anni. Io ricordo mia figlia sdraiata per terra urlando di fronte alla cartoleria, con fiato mozzo e rantolante.
Io non ho mai ceduto, e neanche mi sono particolarmente arrabbiato. Passa.

Dario ha detto...

E' difficile "vedere" il proprio agire da genitore (credo, per certi versi, che sia ancora più difficile del riuscire a vedere alcune porzioni del proprio essere), sempre però è necessario, a parer mio, considerare il bambino come persona, come altro da me... non pianticella, non spugna , soggetto :-)

Anonimo ha detto...

Io posso dire che tua figlia è comunque in una botte di ferro ad avere una madre così premurosa:)
E' bellissima.