mercoledì 25 febbraio 2009

Ho bisogno di aiuto per capire

Giulia

Mi dovete spiegare cosa vuol dire “mediazione” perché non ho più la padronanza della lingua. Cosa significa questa parola quando si parla della legge che deve regolare il testamento biologico e in particolare la questione dell'alimentazione e idratazione?
Io credo che proprio nel momento che i politici del PD parlano di mediazione, inizia la mancanza di rispetto nei confronti di chi nel suo testamento biologico vuole scrivere che non intende essere idratato o alimentato…
Perché insomma mi vogliono imporre la loro convinzione religiosa o morale? Perché mi vogliono imporre per legge qualcosa che riguarda solo me stessa e la mia vita?
Se io adesso che sto bene e sono in grado di intendere e volere dico “non mangio più” “non bevo più…” lo posso fare.
Nessuno me lo può impedire. Lo fa Pannella ogni tanto nei suoi scioperi della fame e della sete… Mi devono spiegare perché non posso scegliere di farlo quando sono incosciente o non in grado di farlo da sola? Io non obbligo nessuno a firmare un testamento biologico uguale al mio, sono gli altri che mi obbligheranno se passerà la loro legge.
E allora il PD da che parte sta: dalla parte di chi vuole lasciare libertà di scelta al cittadino di come finire la propria vita o dalla parte di quei cattolici che vogliono dettare legge su tutti noi? Insomma alcuni di loro devono essere liberi di non lasciare liberi tutti gli altri. Questa la chiamano mediazione?
Nel PD si dice che sui temi di biopolitica sia necessario prima di tutto un atteggiamento di rispetto profondo dei convincimenti di ciascuno. Se io li lascio liberi Rutelli e Binetti di scegliere di farsi alimentare e idratare fino alla fine, non li sto rispettando?
Perché allora loro non devono rispettare me?
Ed in ogni caso mi viene da dire a queste persone che si stanno scalmanando in nome di Dio: io non so se Dio esiste, ma se esistesse siamo proprio sicuri che la penserebbe come loro? Non c'è in loro un po' tanta presunzione?
Insomma, sono molto arrabbiata e volevo dirlo.



23 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno Giulia, siamo in due. La cosa che mi manda in bestia è che dell'alto della loro verità, noi siamo tutti assassini.

zena ha detto...

Siamo in tre.

Ve la ricordate la battaglia per il divorzio?
Torna, prepotentemente disatteso, il principio di libertà.

Anonimo ha detto...

Ciao Zena cara, me la ricordo sì, però alla fine vinse il buon senso.
Forse questa sarà una battaglia più controversa però non dispererei.

Habanera ha detto...

Mi verrebbe da dire siamo in quattro, ma per fortuna siamo molti di più.
Tutti molto arrabbiati.
E spaventati.
C'è un appello del professor Ignazio Marino a cui si può aderire per far sentire la propria voce.
In molti lo hanno già raccolto e lo stanno diffondendo.
Facciamolo anche noi firmando
qui.

H.

Anonimo ha detto...

Grazie Haba, firmato e girato.
Credo che la rete in questo momento svolga un ruolo fondamentale.
Buona notte a tutti:)

Anonimo ha detto...

Premetto che sono assolutamente d'accordo. Lo sono al punto da andare oltre e da accettare che un mio caro mi chieda di metter fine alle sue sofferenze.

Ho sentito Beppe Pisanu dire alla tv che non firmerà la legge perché ritiene che non sia un argomento su cui legiferare. Secondo lui si deve rispettare la volontà del paziente se questi é in grado di esprimerla, e altrimenti che siano i medici e la famiglia a prendere la decisione, "come si é sempre fatto", ha detto lui.

Io sono d'accrodo in linea generale. Ci sono dei pero', pero'.
Mettiamo il caso che una persona non abbia espresso le sue volontà con un testamento biologico. Mettiamo che in famiglia i rapporti non siano idilliaci e che soprattutto fra il paziente e i familiari o fra gli stessi genitori non vi sia accordo.
Mettiamo che il medico abbia una sua opinione, diversa dai familiari.
Qui sorgono i problemi.

Barbara Cerquetti ha detto...

Sono d'accordo.
Ma non ci credo.

Non credo che servirà firmare le petizioni, magari lo farò, ma con grande scetticismo.
Molti di voi sono più grandi di me e si portano dentro il fervore degli anni sessanta, e credono ancora in quel tipo di impegno.
Io invece ho visto altre cose, e la mia guerra quotidiana è con il crollo degli ideali di chi mi circonda.
In un posto dove si viveva fabbricando scarpe è crollato l'ideale del benessere economico, per colpa della crisi e per colpa di tanti imprenditori furbetti e superficiali.
In un comune storicamente operaio è crollato l'ideale della sinistra da quando la giunta di destra è stata rieletta per tre volte di seguito.
In questa provincia grezza e concreta è crollato l'ideale della famiglia, che ormai si sfascia dopo pochi giorni dal matrimonio e i bambini figli di divorziati sono la maggioranza nelle classi.
Attorno a me la gente non crede più di poter cambiare le cose, e in quanto a me che mi sono sempre sentita piccola e in balia degli eventi, imprigionata dalla situazione economica, imprigionata dalla mentalità altrui, imprigionata dai miei stessi limiti, l'unica causa per la quale riesco ancora a spendermi con tutte le mie forze è quella di tirare avanti e arrivare alla fine del mese.
Lo stato in cui mi trovo a vivere mi sembra fascista, ma non mi sento tanto scandalizzata forse perchè poche volte nella vita mi sono sentita davvero libera.

Questo per dire che credo poco in queste battaglie.
Non credo neanche che quelli che si riempiono la bocca con parole tipo "tutelare la vita" ecc. ci credano veramente. E' solo un problema di potere, perfino per la chiesa, che di spirituale secondo me ha molto poco.
Non sono neanche tanto sicura di credere in Dio.

Se capitasse a me quello che è capitato a Eluana vorrei che qualcuno dei miei cari avesse il coraggio di dare un calcetto alla spina, nel profondo della notte, zitto zitto, mentre non guarda nessuno.

Non condannatemi troppo se potete.

Anonimo ha detto...

Firmare un appello forse non serve a molto, sono d'accordo. Soprattutto credo che in un paese civile bisognerebbe, come dice Sabrinamanca, discutere, parlare dei propri dubbi, riflettere e non fare tutto a colpi di sì e di no che nulla dicono delle mille sfumature. E mi ha colpito molto il commento di Barbara che meriterebbe una discussione larga. Forse hai ragione a dire che io come forse altri siamo figli di anni in cui ci si mobilitava di più e soprattutto in cui si avevano degli ideali. Ma ti assicuro che il "crollo" di questi ideali li sento anche io e anche sulla mia pelle. Sarebbe lungo spiegare perchè. Ma tu hai posto un problema importante. Ognuno vive oggi nella solitudine ciò che sta capitando. Il blog non basta, avremmo bisogno di più condivisione, partecipazione anche nella vita reale.
Però io penso che ciò in cui sono stati molto bravi quelli che hanno il potere è proprio nel demoralizzarci, nel toglierci ogni desiderio di "fare qualcosa", nell'isolarci gli uni dagli altri...
Non ti condanno per niente, anzi sono convinta che hai detto delle verità da cui non possiamo prescindere.
E' molto bella questa tua sincerità... Grazie
Giulia

Anonimo ha detto...

http://miokarma.splinder.com/post/19896522/DOMANI

mi son letta questo post con le motivazioni della sentenza della corte d'appello e di cassazione sul caso englaro. Mi sembrano davvero condivisibili.

Solimano ha detto...

Siamo noi ad essere troppo rispettosi, questi non sanno nenche dove stia di casa il rispetto: o ci convertiamo o ci adeguiamo, questo è il loro atteggiamento.
Faccio un esempio, che ho già fatto ma preferisco tornarci.
Quando Poletto, Cardinale a Torino, dice: "Esistono due leggi: la legge degli uomini e la legge di Dio", andrebbe preso a pernacchie, intellettuali e se possibile anche labiali. Perché la sua affermazione è protuberante e offensiva per noi. Qual è l'affermazione giusta, non protuberante e non offensiva?
"Esiste le legge degli uomini, ed io, Poletto, credo che esista anche la legge di Dio". E' completamente diverso e le conseguenze sono diversissime.
Questi pretendono di fare tutti i mestieri, sia quelli dei cattolici che quelli dei laici. Ne scelgano uno e facciano quello, punto.
La colpa è di certi laici all'acqua di rose che non si rendono conto della gravità che uno ragioni in questo modo.
E nel PD non si può far finta che questi problami non esistano: sono dirimenti, molto più di ogni altra legge. E quindi il Sor Rutelli e la Sora Binetti si facciano il partito loro, che due voti in partenza ce li hanno.
Non dobbiamo perdonargliene una a questi invadenti. Però, chi non volesse prendere Poletto a pernacchie labiali (che meriterebbe anche perché continua a mostrare a Torino il patente falso della sindone), faccia una cosa, dica a Poletto: "Esistono due leggi, quella degli uomini e quella di Babbo Natale". Così lo sgamiamo, quel furbacchione, anche se, detto fra noi, personalmente, io preferisco le leggi della Befana a quelle di Babbo Natale.
Sfotterli, sfotterli, sfotterli, è l'unico sistema: la gente comincerà a ridere e tutti i Poletti (los Polettos) si gratteranno la pera e capiranno che non ci si fa più menare per il naso. Naturalmente, intanto, limitiamo i danni, in tutti i modi possibili e praticabili. E smettiamola col terrore della morte, che è solo il fenomeno finale della vita, notoriamente temporanea. O non vi hanno informato, che la vita è temporanea? Ebbene sì, è temporanea, un motivo in più per usarla bene, qui e ora!

grazie Giulia e saludos
Solimano

annarita ha detto...

Quoto sabrinamanca e Solimano, perché esprimono in modo chiaro e conciso ciò che penso. E mi piace la schiettezza di Barbara. Abbiamo bisogno di idee chiare e di energie fresche per tentare di metterle in pratica, senza lasciarci abbattere dallo sconforto, benché sia tanto e forte.
Salutissimi a tutti.

Anonimo ha detto...

Solimano, quella frase che hai citato qui e altrove " ci sono leggi degli uomini e quelle di Dio" come bene sottolinei è ridicola. Ci sono le leggi degli uomini e quelle fatte in nome di Dio, ecco quello che la modestia imporrebbe!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Solimano e ho ben presente il caro cardinal Poletto perchè è a casa mia a cui grazie al cielo la Bresso ha risposto per le rime... Forse davvero li prendiamo troppo sul serio. Il guaio è che non ci siamo solo noi. Vedremo.
Grazie e saluti,
Giulia

mazapegul ha detto...

Che devo dire che non avete già detto? Che non ha già detto Pisanu? (Pensa un pò, Pisanu! A me era simpatico anche quando faceva il ministro degli interni per mr.B.)

Roby ha detto...

Non so se aggiungere anche la mia adesione serva a qualcosa, però mi piace farlo.

Ieri al TG1 in prima serata è stato riportato con discreto rilievo il pensiero -in occasione del mercoledì delle ceneri- di Benedetto XVI, secondo il quale per combattere il male nel mondo sono necessarie 3 cose: preghiera, penitenza e digiuno.

La prima non so, ma le altre due sono ormai forzate abitudini per molti italiani sotto la soglia della povertà...

R(eligiosa pentita)

Ermione ha detto...

In un argomento così controverso, avevo pensato di non commentare. Forse facvcio parte di quelle vecchiette di cui parla Barbara, anagraficamente dico; per il resto, invece, credo di essere più vicina a lei, che avrà 30 anni, che non alle mie coetanee che si ricordano le sacrosante battaglie di demovìcrazie (divorzio e aborto, per es). Archeologia. Oggi non si può più ragionare in quei termini, anche se sarebbe bello, e quanto bello. Sono passati 20, 30 anni...cerchiamo di avere uno sguardo più disincantato e realistico. Guardiamo bene chi sono e come sono quelli con cui ci dobbiamo confrontare.
p.s. A mia parziale discolpa dirò che attraverso un periodo di "grossa crisi", personale e generale. Passerà (?).

Anonimo ha detto...

Credo sia un dovere prenderli sul serio invece e deriderli non credo sia la strada giusta. Informare sì, parlarne appena possibile sì, discutere e magari litigare ferocemente se necessario, ma mai abbassare la guardia.
Qualunque cosa possa essere utile a stabilire una presenza laica che fa valere il suo pensiero credo che vada bene. La rete ribadisco, ritengo che possa svolgere un ruolo fondamentale se si conta quanta gente è qui sopra e per quante ore al giorno, tutti i giorni.
Sarebbe bello poterne discutere davanti ad un buon bicchiere di rosso, l'argomento è molto complesso, ma già un buon confronto così è importante perchè non fa sentire soli e deboli.
Per quanto riguarda il bel commento di Barbara, io comprendo ciò che dice in chiusura; è ciò che mi auguro possa capitare a me se non dovessero cambiare le cose, o potrei capire se mi venisse chiesto da qualcuno che amo, come sono convinta che questo già avvenga nella realtà. Questa ipocrisia però mi manda in bestia.
Alla fine si sta lottando per la qualità della VITA, non dell'eternità della morte.

Ermione ha detto...

Nessuno deride nessuno; le cose sono serie. Ma credo veramente che i tempi siano cambiati, e che oggi battaglie civile come quelle sul divorzio e, ancora di più, sull'aborto, sarebbero assolutamente perdenti. Manca certo quel vento di libertà che si respirava allora, lo scendere in piazza per qualcosa di fondante e vitale. Ma, soprattutto, è diverso il clima che si respira in ogni singolo istante della nostra vita. I problemi reali, urgenti, prr la maggior parte delle famiglie, sono altri, e le libertà che ci sono concesse, compresa quella di curarci se e come vogliamo, e di morire come e se vogliamo, sono sempre meno.

Barbara Cerquetti ha detto...

Beh, tanto per continuare la discussione, avete visto cosa è successo oggi?


http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_27/scienza_e_vita_scheda_e78aa550-04a4-11de-bb75-00144f02aabc.shtml

Ormai sta diventando una telenovela...

Solimano ha detto...

Mi sembra di capire che non avete apprezzato il mio sfotterli, sfotterli, sfotterli.
Invito ad una riflessione, perché certe abitudini ci possono portare fuori strada.
Il cadinale Poletto ha detto quella frase su cui tutti siete d'accordo che è come minimo un protuberante presa per i fondelli. Siamo talmente abituati a sentire ragionamenti del genere che non ne notiamo più l'assurdità e la scorrettezza (su cui mi sembra che siate d'accordo).
Una frase così non merita nessun rispetto: va decodificata, demistificata, irrisa. Inoltre non è per niente rispettosa verso di noi, perché, oltre a menarci per il naso, dice (senza argomenti) che le nostre sono solo leggi, le sue sono leggi Abarth, perché le ha fatte Dio, dice Poletto. Lui può credere a tutti gli Dei e le Deesse che vuole, ma non può, per questo lo motivo del suo credimento, venire da me è dirmi che la sua legge è Abarth e la mia no.
Vengo all'irrisione.
Bene, io credo più volentieri alla Befana che vien di notte con le calze tutte rotte (non ho nessuno prova della sua esistenza, ma viva viva la Befana) che a un Dio che siccome quei due birichini di Adamo ed Eva non si sono comportati bene con lui, condanna non solo Adamo ed Eva, ma tutti i discendenti (fra cui ci siamo noi) ad una vita piena di sfighe, da cui ci liberererà solo la morte. Ma non finirà qui: dopo la morte per noi ci sarà pure l'Inferno (maiuscolo, che è una roba che brucia). Insomma, una qualche amnistia, un condono, un reato prescritto... No, è una credenza e la dobbiamo ripettare, per il solo motivo che per loro è una credenza Abarth. Ci hanno scritto biblioteche intere, sulla Bibbia, tirando fuori figure, allegorie di tutto e di più, ma io chiedo il disconoscimento di paternità, non discendo da Adamo ed Eva ma dalle piante dove ero una scimmia e mi divertivo moltissimo, quasi più di adesso. Sono talmente abituati a prendersi sul serio, che io sono stato accusato di essere pigro e superficiale su questi argomenti. Chi me l'ha detto, si contenti del suo Dio Abarth e lasci in pace chi magari, sul mondo cattolico ne sa più di lei, altro che pigro e superficiale!
Quando avrà letto Meister Eckart, Teresa d'Avila e Bernanos ne parliamo.
Concludo dicendo che nelle migliaia di pagine della Bibbia non c'è una risata che sia una.
Mentre nelle fiorentissime mitologie dell'India e della Grecia succede di tutto, proprio di tutto. Noi discendenti dalle scimmie abbiamo il naso piccolo, è difficile menarci per il naso anche per specialisti come Poletto e i suoi polettos, che vogliono essere presi sul serio solo perché loro non ridono mai. Per forza, a raccontare balle sistematicamente, sapendo che sono balle, uno diventa tristo (triste+cattivo). E sfotterli è una buona e giusta autodifesa, non lo tollerano prorio, abituati comne sono ad essere presi sul serio.

saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Solimano concordo perfettamente ma nella deriosione non si configura il rispetto per il pensiero altrui e si passa di colpo dalla parte del torto anche se si ha ragione da vendere. E poi hai detto bene, quanta gente che si dice cattolica e praticante ha letto la bibbia?
Di fondo, alla gente, interessa sapere?

giulia ha detto...

Sono d'accordo con te Solimano. Bisognerebbe prenderli in giro, attaccarli deridendoli, perchè dicono a volte cose che, se non avessero poi i risvolti drammatici che hanno (vedi ultima denuncia di omicidio al padre di Eluana), sono davvero ridicole...
E bisognerebbe poterli attaccare sul loro terreno: quello della coerenza dei fatti con le idee.
Giulia

mazapegul ha detto...

A me, veramente, la storia dei maiali-demoni che si gettano nel lago aveva fatto sorridere. Pensavo alla faccia del norcino. Chissà cos'ha raccontato alla moglie la sera. "Un Nazareno pazzo ha convinto i nostri maiali ad annegarsi."

(Per Solimano)