venerdì 2 gennaio 2009

La calunnia.

Amfortas

Fenice4

Quello che più offende l'appassionato, non è tanto la totale assenza di programmazione di musica lirica o sinfonica dai palinsesti televisivi, ma il modo barbaro in cui questa forma d'Arte è proposta nelle rare occasioni nelle quali, in qualche modo, ne è istituzionalizzato l'ascolto.
Ne ho avuto l'ennesimo triste esempio in occasione del concerto andato in onda su RAI1 dalla Fenice di Venezia.
Già la scelta autarchica di trasmettere da Venezia, e non da Vienna, è almeno discutibile, però non è questo il motivo di principale sconforto.
È il tono dell'annunciatore fuori campo che era completamente insensato, e folle, culturalmente fuorviante, legato a una sacrale compostezza funerea nell'annunciare i titoli delle arie (tra l'altro scelte con un criterio che andrebbe indagato) e gli altri pezzi orchestrali.
Il concerto di Capodanno è una manifestazione augurale, gioiosa, un divertimento per il pubblico e per gli artisti, non un funerale di stato.
Questo atteggiamento giustifica sia le risposte insensate di Allevi a Ughi sia la circostanza che quando io, con gli amici o conoscenti, affermo di essere melomane, sono scrutato con commiserazione o stupita curiosità: ancora un po' e si guardano intorno per vedere da che sarcofago sono uscito.
A questo punto, sarebbe meglio, molto meglio, che non si trasmettesse nulla.
Così almeno, non avrebbe maniera di diffondersi la calunnia che vuole noi appassionati di musica seria visti come tristi cascami di un mondo scomparso.
Ecco, cominciamo così il nuovo anno.

5 commenti:

Giuliano ha detto...

Totalmente d'accordo. Io ho cassato da anni tutti e due i concerti, e ne sono ben contento: per Vienna ogni tanto tiro fuori la cassetta con Kleiber, o con Abbado, o con Karajan - tanto fa lo stesso.
La scelta dei brani del concerto di Venezia sembra fatta da un incompetente, uno che passa di lì per caso e che ha una vaga idea di qualcosa che sia lirica. Che so, ridi pagliaccio la donna è mobile va pensiero libiamo nei lieti calici... Tanto varrebbe trasmettere "Fantasia" di Walt Disney, che almeno c'è Paperino.

Roby ha detto...

In effetti, pur essendo totalmente ignorante in materia, non ho capito neppure io la decisione di trasmettere il concerto da Venezia, nè mi è piaciuta un granchè la sua organizzazione. Mio suocero, appassionato -a modo suo- di bel canto e piuttosto sordo, ha tenuto il volume al massimo durante la maggior parte delle esecuzioni, tanto che ho ancora un Libiamolibiamoneilieticalici conficcato nel timpano sinistro...

Il concerto da Vienna mi è garbato di più (sì, lo so, sono ignorante...): ma mandarlo in onda su Rai2 alle 14... mah...

2009Baciotti!

Roby

Solimano ha detto...

Gli annunciatori di certe manifestazioni con un vago odor di cultura hanno la voce triste e insalamata perché si sentono fregati. Li hanno mandati a occuparsi di cultura invece che della gara di motocross a Castelfidardo o dell'elezione di Miss Godo (esiste, il paese che si chiama Godo, è vicino a Bagnacavallo, chissà come si chiamano gli abitanti).
In Italia la cultura ha da essere seriosa, sennò, che cultura è? Vagli a spiegare che nelle Variazioni Goldberg Bach ha inserito una canzone su cavoli e rape, che ha messo di sfruso una ragazza nel coro della chiesa, che una volta alla settimana suona in un posto che oggi si chiamerebbe bar.
Quello che però non condivido in certi melomani (ma anche in certi pittoromani o lettoromani) è il continuo confronto è meglio questo è meglio quello: godetevi quello che vi piace e non state sempre a far classifiche. Certo, se poi uno dice che Camilleri è meglio di Gadda, a me viene da ridere (e forse riderebbe anche Camilleri). Ciò non toglie che Camilleri lo leggo volentierissimo, proprio come leggo Piero Chiara o Mario Soldati. Perché stringere, quando si può allargare?

grazie Amfortas e saludos
Solimano
P.S. L'iniziativa autarchica di farsi il Capodanno in casa quando c'è Vienna la trovo ridicolissima e grottesca. Non so veramente se sia peggio l'ignorantaggine o la culturaggine.

Anonimo ha detto...

Il concerto di Vienna l'ho sempre ascoltato con piacere, è sempre stato un avvenimento atteso, ben augurante, piacevole e raro, se non unico nell'arco dell'anno. Quest'anno, non so perchè, ma non ci ho nemmeno pensato. Forse ho fatto bene, da quel che mi pare di capire...

Giuliano ha detto...

Aggiungo una cosa a titolo del tutto personale, al limite del fuori tema (se volete leggerla fate pure, ma non è indispensabile): i valzer di Strauss li salto sempre con molto piacere.
L'unico momento in cui ascolto volentieri Johann Strauss è quando guardo "2001 Odissea nello spazio", altrimenti corro a cambiar canale.