venerdì 9 gennaio 2009

Alla ricerca dell'arte perduta (10)

Solimano

Sulla perduta Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci la documentazione è vastissima, e preferisco inserire tre citazioni testuali di quanto scrisse benissimo Angela Ottino Della Chiesa nel volume dedicato a Leonardo nei Classici dell'Arte (Rizzoli Editore, Milano 1967).
Anzitutto, perché nacque la Battaglia di Anghiari:

"L'opera ebbe origine dal gonfaloniere Pier Soderini, nell'agosto 1504, per l'ornamentazione della Sala del Gran Consiglio o Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio di Firenze, commettendo a Leonardo di raffigurare su una parete la battaglia di Anghiari, a Michelangelo quella di Cascina su un'altra. Il tema assegnato al Vinci si riferisce allo scontro del 29 giugno 1440, allorché i fiorentini, alleati alle milizie pontificie e sotto il comando di Gian Paolo Orsini, sconfissero -appunto presso Anghiari, nel territorio di Arezzo- le forze del duca di Milano Filippo Maria Visconti, condotte da Niccolò Piccinino."

Perché il dipinto di Leonardo non c'è più:
"...Leonardo tentò quella preparazione del muro a stucco, ricavata da Plinio, che doveva permettergli un'esecuzione lenta e meditata della grandiosa opera. Egli la provò su una tavola, ove diede buon esito, essendo riuscito a seccarla rapidamente col calore; ma fallì miseramente nella vasta sala, ove il fuoco acceso non fu sufficiente e la parete colò."

I resti del grandioso fallimento di Leonardo restarono visibili a lungo, difatti nel 1549 il Doni scrive al Lollio di salire nella "sala grande a dare una vista a un gruppo di cavalli e di uomini... un pezzo di battaglia di Leonardo da Vinci che vi parrà una cosa miracolosa". Ma nel 1557 il Vasari affrescò il Salone del Cinquecento.
Cosa rimane? Rimangono alcuni splendidi disegni di Leonardo, tutti degli anni 1504-06. Rimangono poche volonterose copie parziali eseguite da pittori quando il dipinto di Leonardo c'era ancora. Rimane soprattutto un capolavoro: il disegno che Rubens trasse da un disegno di un artista sconosciuto. Praticamente, quella di Rubens è la copia di una copia, e così scrive la Ottino Della Chiesa:

"Né la descrizione del Vasari, né le copie, né il disegno "pieno di satanica foga" di Rubens potranno mai darci qualcosa che ripaghi della perdita: l'episodio del quale sussistono pallide e secondarie testimonianze è, secondo noi, il frammento centrale di un contesto che ignoriamo."

Le immagini di questo post.
In apertura un particolare di un disegno di Leonardo che sta nella Royal Library di Windsor. Il disegno è di 153 x 142 mm.
In chiusura, il disegno di Rubens, ad inchiostro ed acquerello, che è al Museo del Louvre. Il disegno è 452 x 637 mm.
Queste due immagini le ho tratte dalla Web Gallery of Art.
Le altre due immagini sono di due disegni di Leonardo conservati al Museum of Fine Arts di Budapest, e le ho ricavate col mio scanner dal libro di Giorgio Castelfranco dedicato ai disegni di Leonardo (Dover Publications, 1968). Il disegno della testa di un guerriero è 226 x 186 mm. e il disegno delle due teste è 191 x 188 mm.
Come al solito, consiglio di ampliare le immagini.


5 commenti:

Roby ha detto...

Caro Solimano, durante la mia proficua attività di custode-da-museo ricordo, in una sala al primo piano di Palazzo Vecchio (appartamenti di Eleonora) un quadro -circa 50x75- che riproduceva la famosa battaglia leonardesca. Ma ho scordato il nome dell'autore... sigh... sto cercando su Google: inutilmente!!!

Roby

Giuliano ha detto...

La storia della Battaglia di Anghiari era resa in modo impressionante nello sceneggiato tv su Leonardo, quello "storico" con Philippe Leroy.
Però non so quanto ci fosse di vero, se non ricordo male pare che sia andata proprio come si vede nella ricostruzione del film.

Anonimo ha detto...

Che meraviglia!
Grazie, come sempre Solimano:)

Anonimo ha detto...

Grazie Solimano per queste eraviglie che ci proponi... Giulia

Solimano ha detto...

Agli Uffizi ci sono due copie, sempre del particolare centrale, quello che si vede nel disegno di Rubens. Delle due copie agli Uffizi, una è tratta dal dipinto, l'altra dal cartone che aveva fatto Leonardo, anch'esso andato perduto. Sempre agli Uffizi c'è un bellissimo disegno preparatorio di mano di Leonardo, con molti cavalli.
Invece non conosco quella di cui scrive Roby, che è a Palazzo Vecchio. A meno che non sia una delle due adesso agli Uffizi.
Ma su Leonardo non ho finito... ho almeno altri due post da scrivere. Confido nella vostra pazienza.

grazie e saludos
Solimano