lunedì 29 dicembre 2008

Una vice poco fa.

Amfortas



Per questioni burocratiche inerenti all’ufficio della motorizzazione civile, ho passato la mattinata al telefono.
Non vi sto a raccontare le peripezie tra prema 1 prema 2 ecc perché tutti, credo, abbiate avuto a che fare con questi meccanismi infernali.
Alla fine, dopo una lotta titanica, sono riuscito a parlare con la persona giusta e a risolvere il problema.
“Ritelefoni nel pomeriggio.”-però- mi è sembrata frase foriera di oscuri presagi.
Avevo ragione io, infatti.
Dopo un’altra maratona telefonica, durante la quale mi si sono intrecciate le dita come Fantozzi, è arrivata questa risposta:
“Sono la vice, non ne so nulla.”
A questo punto, scatta l’inevitabile calembour alle spese di un’aria d’opera.
In questo caso la vittima inconsapevole è Rossini e la sua Rosina del “Barbiere di Siviglia”, protagonista dell’aria “Una voce poco fa”.
Certo, avrei potuto citare pure “Piange il telefono”, ma non faceva citazione colta.

5 commenti:

Roby ha detto...

Amfortas, dopo una citazione così, rieco a perdonarti persino di essere juventino, ovvìa...

Alè, Viola!

Roby

Giuliano ha detto...

Rossini ci sta benissimo, là dietro intravedo un Dandini, un'Isabella, o magari un Gaudenzio Strappacuccole... (Il signor Bruschino).
saluti bianconeri, e anche in maglia oro.

Solimano ha detto...

Amfortas, mi sono deciso a fare il fioretto, come dicevano le suore.
Ho avuto diverse traversie col 187, una è durata dieci giorni di rimpalli, stavo per cambiare il PC quando hanno finalmente scoperto che il problema era nella loro centralina. In quei casi, il rischio è di mandare a quel paese il ragazzo o la ragazza che risponde al telefono, perché fanno muro, così li allevano. Non è colpa loro, sono costretti a rispondere come se fossero delle macchinette. Allora, quando sento che l'indignazione sale, dico una frasetta che aiuta, tipo, so benissimo che lei sta facendo il suo lavoro e deve comportarsi come sta facendo, mi metto nei suoi panni etc etc. Non lo dico per ruffianeria, è la situazione reale. A quel punto, diventa possibile che ti dicano -o ti facciano capire- cosa c'è dietro l'angolo, ad esempio una zona momentaneamente mal servita o un loro modem da cambiare. Ma è una situazione del tutto sgradevole, trovarsi con le quarantotto ore davanti, e vabbè, alla quararantaduesima ora sistemano, alla quarantatreesima si ripresenta l'identico guaio, telefoni, e ti dicono entro quarantotto ore sistemeremo, e ricomincia la trafila. Non racconto storie è andata proprio così per due volte di seguito.
Giuliano, Dandini vabbè, arrivo anche ad Isabella, ma Gaudenzio Strappacuccole... a me, catecumeno... Hai presente il Maestro Manzi? Così dovreste essere, con noi catecumeni.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

...però mi è venuto in mente anche Nino Rota, "Il cappello di paglia di Firenze":
«Sono Minardi, spero non si sia fatto troppo tardi.»

Anonimo ha detto...

Mi manda Picone. Un classico.
Caro Am, certo che ce ne vuole di pazienza.
Io litigo a volte con una certa Vittoria robotizzata che prende le chiamate per il corriere. E' assai gentile ma non capisce una ceppa.
Tutto tempo perso.