Amfortas
Questo piccolo albero di Natale è un po' particolare, perché fatto con i libretti di sala delle opere alle quali ho assistito in teatro quest'anno.
Speriamo che l'anno prossimo cresca ancora!
P.S.
Il titolo del post è un'aria dal Serse di Haendel.
P.S.2
Giuliano mi ha chiesto di inserire un ascolto.
QUI POTETE SCARICARE OMBRA MAI FU NELL'INTERPRETAZIONE DI BENIAMINO GIGLI.
venerdì 26 dicembre 2008
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7 commenti:
Quando si dice passione...:)
Amfortas, tu che sei capace trova un bell'mp3 che l'aria dal Serse la conoscono tutti ma magari non lo sanno.
(nell'arrangiamento per organo, è quasi sempre "l'entrata" ai matrimoni in chiesa).
Silvia, visto che fenomeno che sono? :-)
Giuliano, fatto :-)
Bellissimo ed originale questo albero di libretti. Io conoscevo già questa aria, anzi ce l'ho cantata da Caruso: un bellissimo vinile con arie famose. Ma preferisco questa cantata da Beniamino Gigli.
Arsafatto, conosco anch'io l'incisione di Caruso ed è molto bella.
Qui si potrebbe aprire una parentesi di carattere musicologico, ma non è il caso.
Brevemente.
Ci sono repertori che sono adatti a certe vocalità e non ad altre.
Parlando molto a braccioo, dal punto di vista stilistico e storico l'interpretazione di Gigli è più corretta di quella pur eccellente di Caruso.
È una questione molto dibattuta tra gli appassionati.
C'è un'incisione straordinaria dal vivo degli Ugonotti di Meyerbeer con protagonista, nel ruolo di Raoul, Franco Corelli, uno dei tenori più incredibili come volume ed estensione vocale.
Ebbene, dal punto di vista stilistico e al di là dello splendore vocale, è un'interpretazione sbagliata, antistorica.
Il vero interprete paradigmatico di Raoul degli Ugonotti è Nicolai Gedda, per dirne uno, che affronta il ruolo in maniera più appropriata.
(scusa per la pedanteria!)
Ciao :-)
L'aria viene dal Serse di Haendel, siamo nel '700 e il re Serse (che si riposa sotto un platano, il "vegetabile" è un platano: lo dice pochi versi prima, nel recitativo).
Curiosamente, il re Serse è una parte scritta per voce di soprano o mezzosoprano, allora si usava e non sto qui a spiegare perché altrimenti ci vorrebbe una voce d'enciclopedia.
Di conseguenza, questa melodia meravigliosa la si può ascoltare nelle interpretazioni più disparate, dalle voci femminili ai baritoni ai falsettisti ai tenori...
Io scarterei seduta stante i falsettisti (tutti), e segnalerei due incisioni favolose: quella di Kathleen Ferrier (ma qui sfioro l'innamoramento) negli anni '40, e quella di Tito Schipa, che è degli anni '30.
Sto ascolatndo una serie di incisione dell'Ombra mai fu. Che voci mi tocca a sentire: Corelli, Gigli, Caruso, Scholl, Wunderlich,la mia adoratissima Tebaldi, Daniels...li sto ascoltando qui:http://forum.musicoff.com/voce-and-canto/ombra-mai-fu-quale-preferite/
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