lunedì 29 dicembre 2008

Filosofia del minestrone

Roby


La mia prima volta fu un vero disastro.
Ero giovane, inesperta, e la mamma -ahimè- non mi aveva detto niente.
Così, aperta con cautela la busta di plastica... rovesciai l'intero contenuto di verdure surgelate in un pentolone da tre litri, accesi il gas e feci cuocere per i 20 minuti esatti riportati sulla confezione.
Risultato: un troiaio, come dicono i fiorentini forbiti.
Adesso, dopo anni ed anni di clamorosi errori, mal di stomaco, litigi col coniuge ecc. ecc., mi vanto di fare un minestrone come si deve, con tutte le sue belle verdurine fresche tagliate a cubetti, il soffrittino di base (non troppo soffritto, s'intende) e magari qualche aggiunta gradita all''orientaleggiante consorte, tipo curry o cumino.
Tuttavia, è per me ancora un mistero come dall'unione di tanti piccoli pezzetti di forma e consistenza diversa gettati a nuotare in acqua e sale possa alla fine nascere qualcosa di così armonicamente gustoso, di così gratificante per il palato, di così modestamente perfetto.
Se poi ci si fa cuocere il farro, o un pugno di tagliatelle all'uovo spezzettate a mano, il tripudio raggiunge lo zenit.
Certo, è questione di gusti. A me piace da matti. Forse perchè sa di calore, di equilibrio, di unione. Forza pura, a cucchiaiate, con un bel C d'olio a guarnire il tutto. E quando mi alzo da tavola, mi sento in pace con me stessa, riconciliata con il mondo intero, pronta per affrontare nuove sfide...

Buon appetito a tutti, gente!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon appetito... Ma mica mi hai invitato a mangiarlo. Anche io adoro il minestrone e scommetto soprattutto come lo fai tu... allora a quando l'invito?
Bacioni, Giulia

Roby ha detto...

Ma come, Giulia, non eri qui accanto a me, a cena? Strano: ci avrei giurato... Hai fatto pure il bis!!!

[;-P]

Baciotti

Roby

PS: La prossima volta però porta un dolce: sono sicura che sei bravissima a farne!

PPS: Solimano, tu che porti??? Silvia, il cavolfiore è compito tuo. Da Giuliano esigo qualcosa di squisitamente milanese. Ad Habanera lascio libera scelta. Amfortas, Annarita, Arfasatto, ecc. ecc. (vorrei elencarvi tutti, ma con la memoria che ho non posso farlo senza sbirciare la lista iniziale di Stanzeallaria!!!) siete sempre i benvenuti nella mia dimora "virtuale"... mentre in quella "reale", ahimè, lo spazio è davvero troppo esiguo!

Buonanotteeeee!!!!

Roby

Solimano ha detto...

C'è minestrone e minestrone.
A me piace semplice, con molte verdure diverse -ma nessuna strana- ognuna però che conservi una sua consistenza ed un suo sapore (quindi meglio un minuto prima che un minuto dopo), poco brodoso, poco condito, salvo che ci si grattugia sopra espressamente il parmigiano-reggiano (non parmigiano, parmigiano-reggiano, onore al merito), senza mescolare perché così il formaggio annega a poco a poco.
Gnam gnam.
Se ho ancora voglia -come di norma- altre tre-quattro cucchiaiate. Un cibo vasto, diverso, però anche omogeneo, ci si può chiacchierare bene sopra, senza squittii gastronomici, così, per il gusto di saziarsi in compagnia.
Gemellina Roby, a primavera ce lo faremo un minestrone insieme, vedremo dove: Firenze? Bologna? Milano?

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Robertina, la mi' mamma è di Parma! Se vuoi ti spiego come si fanno gli anolini, che sono una meraviglia assoluta, roba da palati fini.
E il mi' babbo era di Sant'Ambrogio di Trebaseleghe, al confine tra Padova Treviso e Venexia. Un bel baccalà? Risi e bisi?
In mezzo a queste due Cucine, la cucina lombarda in casa mia ha sempre fatto magra figura, anche se qualcosa di buono c'è - ma bisogna andar via da Milano, magari in Valtellina con i pizzòccheri.
(Mantova e Cremona sono lombarde solo per modo di dire)

Comunque sia, concordo con Solimano! Il minestrone è il trionfo della verdura.

Anonimo ha detto...

Anche io adoro il minestrone e ormai lo faccio anche con una gamba su e una giù come si dice dalle mie parti.
La verduraia non ha più segreti per me, perchè da anni lo faccio con quel che trovo in frigo e va sempre bene, purchè ci siano cipolla e aglio altrimenti non lo faccio.
E poi, poi, mia cara Roby, una bella crosta sostanziosa di parmiggiano-reggiano (ben pulita si capisce) che cola durante la cottura e magari un pezzettino di "gambuccio" di crudo, con la cotenna mi raccomando.
Poi se uno diventa 98 chili non si deve stupire, però è tanto felice.
Au revoir