lunedì 27 ottobre 2008

Via Aemilia (l'insicurezza di questi tempi)

mazapegul
Ieri sera all'imbrunire, l'ex meccanico cieco del mio paese è stato tirato sotto da un'auto mentre attraversava l'Emilia sulle strisce pedonali, condotto dalla sua abile cagna: femore e una costola, poteva andargli peggio. La mattina di pochi giorni fa, sempre sull'Emilia, a trenta chilometri da me, un'altra auto centrava e uccideva l'ex meccanico di Moser, che lavorava sempre nel mio paese e che si faceva il suo giro in bicicletta per mantenere la forma.
Nel mio paese l'insicurezza oggettiva è soprattutto questa; il rischio maggiore che corrono i bambini, anche quando rispettano tutte le regole del codice stradale. Il limite all'autonomia dei bambini è dato soprattutto dall'imprudenza degli automobilisti.
Esiste anche un'insicurezza diversa, legata al crimine violento, ma non quello dei rapinatori di ville. Un anno fa, una donna è morta strangolata sul suo letto. Il marito, che dormiva sullo stesso letto, si proclama innocente, ma è in carcere. Una donna un po' strana ha colpito il marito a forbiciate ed è ora ricoverata con un TSO. Un uomo anziano, per una stupida lite condominiale, ha picchiato una donna incinta ed è stato arrestato.
Auto pirata e persone che, perlopiù d'estate, perdono la testa e si rivoltano contro famigliari e vicini: questi sono i pericoli del mio paese.
Eppure, a una riunione di qualche mese fa sulla scuola, i genitori hanno espresso i seguenti timori: i pedofili, i rapitori di bambini, il piccolo luogo d'incontro e culto islamico.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai saputo dire in poche righe quella che davvero è insicurezza vera, di fatti quotidiani e l'insicurezza che hanno saputo "abilmente" infondere nella maggioranza della gente... Giulia

Solimano ha detto...

Un disagio interno che nasce da certe cause esterne (l'insicurezza sul lavoro, i rapporti sentimentali sgangherati, la famiglia che esplode etc) e che se la prende con altre cose che non c'entrano. Al supermercato GS conosco bene la situazione, me la raccontano le cassiere e quelli che stanno al banco della gastronomia: tutti i motivi (la fila alle casse, dieci etti di più di prosciutto etc) sono occasione di litigio. Si vede veramente che il cliente è contento di poter litigare. Questo spiega l'enorme successo dei libri della Fallaci, che volutamente cercano e trovano quello che veramente la gente cerca: l'odio.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Profetizzo: se veramente si deciderà di affrontare il problema, verrà emanato un editto secondo il quale sarà obbligatorio uscire di casa con il casco, la maschera paradenti, il parastinchi, eccetera: come i portieri dell'hockey, ma senza pattini. Anche a piedi, s'intende.
(e chi non lo fa, multe salatissime e patente a punti per i pedoni)

mazapegul ha detto...

Ricordo, da alcuni periodi in cui ero molto sotto stress per gli studi, due sogni di puro odio. Non li avevo mai connessi, Solimano, allo stress, prima che tu me lo facessi notare. (Io sono abbastanza refrattario all'odio, ma questa possibilità -o funzione- evidentemente esiste).
L'odio di cui parli (e quello dei miei sogni, e quello del post) sono degli odii scardinati dalla realtà, per questo sono tanto più pericolosi. Immagino che l'odio antisemita degli anni '30 avesse questa natura. Non è l'odio -poco cristiano, ma realistico- verso quello che ha appena investito il cieco. Credo, anzi, che per l'investitore scatti spesso una sorta di empatia pelosa: a volte ci si identifica più in lui, che nell'investito ("s'è rovinato la vita", "che sfortuna"). Un'identificazione che ha a che fare con l'assenza di responsabilità: altra malattia di questa nostra Italia, di questi tempi.

Giuliano: infatti questo governo ha fatto della paura e dell'odio una cifra. Tanto più ributtante in quanto il premier ha sempre la bocca piena di "amore". Tant'è: in attesa del ritorno alla realtà, è in questo contesto che ci tocca vivere.

mazapegul ha detto...

Giulia: le auto non hanno solo separato in nicchie a tenuta stagna larghi ecosistemi; hanno anche segregato i bambini nell'immediato dintorno di casa. La loro sicurezza e indipendenza vorrebbe piste ciclabili, ponti pedonali e tanta, tanta più consapevolezza da parte di chi guida.

Barbara Cerquetti ha detto...

Io, da mamma, mi rispecchio tantissimo in questo post, soprattutto per quanto riguarda la paura delle automobili, che anche qua da noi sfrecciano come bolidi.
Come dice Franti:

"Corri, corri, che te se fredda l'insalata!"

Giuliano ha detto...

Caro Nicola, io da giovane avevo la Dyane. Hai presente la Dyane? Un macchinone grosso e pesante, con un motore da 600cc. Non andava forte neanche a spingerla, e quanto alla ripresa meglio lasciar perdere.
Ecco, ogni tanto penso: "...e se mettessimo la Dyane obbligatoria?"
Pensa a quanti incidenti in meno.