venerdì 17 ottobre 2008

Summertime

Solimano
Alla Biblioteca Civica di Lissone ho trovato un libro meraviglioso. Si tratta di un libro su Edward Hopper, l'autore è Rolf Günter Renner, l'editore è Benedikt Taschen, 1991. Il libro è sfasciato, le pagine si sono quasi tutte distaccate l'una dall'altra: per me è un vantaggio, mi facilita l'uso dello scanner. Le due immagini qui sotto (l'insieme e il particolare centrale) derivano da due immagini di dimensioni diverse, quindi non c'è solo la furberia nell'uso di Blogger che come ognun sa privilegia il formato quadro.
Così dice Renner a pagina 52:

"... nel 1943 Summertime mostra una giovane donna, il cui corpo è più rivelato che nascosto da un leggero vestito, sugli scalini di una casa di città. Mentre si rivolge al sole in atteggiamento piuttosto provocatorio, tra le colonne di un portico si intravede la porta di casa aperta e molto scura. La limpida geometria del quadro determinata dalle forme architettoniche è resa dinamica dalle tendine svolazzanti verso l'interno di una finestra aperta che lascia vedere un interno altrettanto scuro. Come mostrano studi precedenti, le tende vengono inserite solo nel quadro definitivo e permettono senz'altro una associazione di tipo sessuale. La dinamica interna, gli spazi interni aperti che contemporaneamente si sottraggono allo sguardo e le colonne come simbolo fallico, mutano la struttura del quadro in una costruzione plasmata dall'inconscio nella quale, desiderio e promessa, provocazione e abnegazione sono trasformati direttamente in immagini che assumono una propria dimensione nello spazio".

Aggiungo solo che in questo caso l'arte cinematografica è ancella della pittura. Il quadro è del 1943, solo vent'anni dopo il cinema riuscirà a esprimere qualcosa del genere.


Edward Hopper: Summertime (1943) Olio su tela 74 x 111,8 cm
Wilmington, Delaware Art Museum, donazione Dora Sexton Brown

3 commenti:

Roby ha detto...

Che bellezza. La ragazza, la tendina, la colonna, la perfezione dell'architettura. E' proprio ESTATE, calore, vita, passione (anche se forse un po' "controllata" dentro uno schema geometrico minuziosamente studiato).

Thank you and see you later

Roby

Solimano ha detto...

Hopper ha tutta una serie di donne, spesso solitarie: alla finestra, in camera, al caffé...
Ho imparato a conoscerlo non molto tempo fa, ma il libro, prima di restituirlo a Lissone, mi fornirà altre immagini (ho il sospetto, visto che è sfasciato, che qualcuno si sia tenuto per sé qualcuna fra le pagine più ghiotte).

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Non so se crederci e non ho mai approfondito, ma una volta ho letto che tutte le donne dei dipinti di Hopper sono ritratti della moglie di Hopper.
Già che hai in mano il libro...