Giuliano
C’è una proposta di legge in Parlamento, importante perché viene da un Partito che è al Governo giù a Roma, la Lega Lombarda. Si tratta di regolamentare la costruzione delle moschee, e tra le varie norme ce n’è una che prevede un referendum tra i futuri vicini di casa della moschea. Se i cittadini votano no, la moschea non sarà costruita.
Metto da parte le reazioni più emotive e provo a ragionarci sopra. La motivazione ufficiale è che costruendo una moschea sorgerebbero molti problemi, per esempio i parcheggi, l’afflusso di persone, la delinquenza che ne seguirebbe. Se è così, concludo, sono d’accordo: se passa questo principio, la legge si potrà facilmente estendere anche alle discoteche, agli stadi di calcio, e magari anche alle costruzioni civili. Qualcuno vuole costruire un palazzo di sette piani davanti a casa vostra? Referendum. Qualcuno vuole costruire un centro commerciale dove adesso ci sono campi e prati? Referendum. Qualcuno vuole aprire una discoteca sotto casa vostra? Non sia mai, parcheggi selvaggi, baccano fino alle quattro del mattino, bottiglie rotte, adolescenti drogati e ubriachi. Referendum anche qui.
Se io fossi in Parlamento, riempirei di emendamenti questo progetto di legge. Mica perché credo che ci si possa fare qualcosa, ma così, solo per divertimento e per far passare il tempo.
venerdì 17 ottobre 2008
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3 commenti:
Magnifica idea!
La estenderei alle scuole -in particolare le superiori- proibendo i progetti di quelle che prevedano uno spazio aperto ove i ragazzi, andando a fumare, chiacchierare, cantare e ascoltare musica dai loro infernali ipod ed mp3 (mica vero che con gli auricolari non disturbano! Provare per credere!) possano infastidire i vicini. In alternativa, cortiletti interni tipo carcere, preferibilmente insonorizzati e circondati da muri alti e spessi. Oppure, scuole costruite solo in aperta campagna o quasi: così, gli studenti più testoni possono essere direttamente mandati a zappare, poco fuori il portone d'ingresso...
Roby
Che poi, con questa polemica sulle moschee, il problema vero non salta fuori: che non si sa a quali organizzazioni rivolgersi e quale sia l'affidabilità e la rappresentanza dei richiedenti. Un problema serio, che se invece si fa della polemica stile Borghezio rimane lì. E naturalmente la TV ci gioca, perché quello che invitano magari è un Imam fuori di testa, che con discorsi a pera fa sicuramente più audience.
Tanto, in questa situazione, gli Imam si autonominano. Potrei andare fuori domattina e dire che sono Imam anch'io, il nome mi aiuta: Imam Suleyman. Questo per dire che non si può con assurdi divieti rimuovere il problema. Con poche regole chiare ci sarebbero vantaggi per tutti. La mania del divieto a 360 gradi è da piromani, non da pompieri. Ma lo sanno benissimo, Borghezio & C. Più la gente si impaurisce meglio è per loro.
saludos
Solimano
Tutto verissimo, però darei un'occhiatina a certi piani regolatori selvaggi dove nel giro di pochi mesi uno si trova a N.Y. senza però il Metropolitan museum o il Guggenheim a consolarlo. Ma qui è ovvio che il discorso non è anche economico, bensì politico.
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