venerdì 17 ottobre 2008

Ricordi a manovella

Roby
Da qualche giorno compare in tv uno spot -mi pare sia dell'ENEL- che ad ogni passaggio mi fa struggere di tenerezza e nostalgia. In trenta secondi sono condensati molti gesti che ormai da anni noi -io e tutti quelli della mia età- non compiamo più: infilare un foglio di carta nel carrello di una macchina per scrivere... girare la manovella per alzare o abbassare il vetro di un finestrino dell'auto... premere il tasto a fianco dello schermo tv per cambiare il canale (l'unico esistente in alternativa)... formare un numero telefonico facendo girare col dito il disco forato con le cifre...

Mi pareva di averli quasi dimenticati, quei gesti, dopo averli riposti in bell'ordine sul ripiano più alto di un armadio quattro(o quarantaquattro?)-stagioni, accuratamente avvolti in sottile carta velina perchè non ingiallissero troppo.

E invece zac! sono bastati trenta secondi ed eccoli tutti qui, vividi e presenti, dolci e malinconici, buffi e un po' patetici. La memoria di un tempo che fu, un tempo sconosciuto agli under 21, tanto che a parlargliene credono tu stia citando i Promessi Sposi, se non addirittura la Divina Commedia:

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la batteria del GPS era esaurita...


3 commenti:

Solimano ha detto...

Però... quella di girare col dito per fare il numero del telefono... ehm... les neiges d'antan!

saludos y besos
Solimano

Habanera ha detto...

Ahi, ahi, Roby.
Dici: "Mi pare sia dell'ENEL". Io non ho ancora visto questa pubblicità ma i pubblicitari che l'hanno creata, se ti leggessero, si suiciderebbero in massa.
Significa che il messaggio è fallito perchè l'utente a cui è rivolto non abbina lo spot al prodotto.
Bella pubblicità, ma di che cosa parlano? Boh!
Fallimento totale.

Mia figlia è stata pubblicitaria per molti anni e conosco bene l'ambiente. Gente perennemente sull'orlo di una crisi di nervi. Per questo, tempo fa, ha deciso di mollarli ed ora guadagna di meno ma vive assai meglio.

Baciotti
H.

Giuliano ha detto...

Anch'io ho visto lo spot, però mi è venuto da chiedermi se davvero ci sia stato un progresso passando dal disco telefonico alla tastierina del cellulare. Secondo me, dipende sempre poi da cosa ci si dice al telefono...

C'è un'intervista incantevole a Jacques Tati, dei primi anni '70: Tati si chiede che bisogno c'è di mettere il motorino elettrico all'alzacristalli.
E' una piccola riflessione che può sembrare ridicola, ma una volta ho dovuto cambiare il motorino dell'alzacristalli e ho scoperto quanto costa: roba da mollare tutto ed entrare tra gli Amish!

Bello anche il discorso di Habanera. Io per esempio rido sempre come un matto agli spot di Aldo Giovanni e Giacomo, me li ricordo tutti a memoria (specie quello dei tre avvoltoi) ma non ho ancora capito per che compagnia lavorano. Telefonia, questo sì: ma quale?