Give me excess of it, that, surfeiting,
The appetite may sicken, and so die.»
«Se la musica è l'alimento dell'amore, seguitate a suonare,
datemene senza risparmio, così che, ormai sazio,
il mio appetito se ne ammali, e muoia. »
Così il duca Orsino all'inizio della Dodicesima Notte (1599-1600) di William Shakespeare.
Ma se la musica è il nutrimento, cosa è il cinema? Una manifestazione dell'amore, quasi una epifania.
L'immagine in cima al post va spiegata, poi goduta. Perché, forse involontarialmente, il regista Joshua Logan in Picnic (1955) trova una immagine che la dice più lunga di libri ponderosi.
In una cittadina del Kansas c'è il picnic collettivo per la Festa del Lavoro. Si svolgono i giochi campestri, di cui fa parte il Girl-carrying Contest.Hal Carter (William Holden) vince alla grande. Ma non vince solo lui, vincono in due. Dove la troviamo una come Millie Owens (Susan Strasberg), così minuta, spiritosa, abile nel disporsi, amorosamente intelligente? Hal porta Millie, ma Millie sta sopra ad Hal.
La loro madre Flo (Betty Field) capisce subito che c'è da preoccuparsi, potrebbe saltare il matrimonio di Madge con Alan Benson (Cliff Robertson), il ricco del paese. E Rosemarie Sydney (Rosalind Russel) perde la testa: insulta e denigra Hal, ma in realtà ne è attratta anche lei, perché Hal esprime un mondo che lei ha rimosso, inseguendo una ripettabilità di facciata.
24 luglio 2009
P.S. Lo so. Le grandi prestazioni recitative del film sono quelle della sedicenne Susan Strasberg e della quarantottenne Rosalind Russell, ma non ci si azzardi a dire solo una mezza parola contro la ventiduenne Kim Novak. Sia in abito rosa che in abito azzurro. Non dite che non vi ho avvertito.
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