Dopo Tintoretto e Veronese, anche Jacopo Bassano dice la sua a Venezia, anche se è più un veneto che un veneziano. Nel tema della Susanna non lascia da parte abitudini e convenienza, specie le ambientazioni nella natura truccate magari da Adorazioni dei pastori. Qui, i due vecchi sulla destra non hanno l'aria per niente aggressiva, sembrano più magi che pastori, e manifestano rispetto per la mirabile visione, che in questo caso non è la Madonna col Bambino, ma Susanna nuda con alcuni panni attorno che la coprono assai poco. Susanna guarda i due magi piuttosto meravigliata, non ha ancora capito se ringraziare o no per la visita, però a coprirsi non ci pensa proprio e col braccio e la mano non si capisce se voglia allontanare da sé i visitatori o porgere la mano perché la stringano o la bacino - con rispetto, si intende. Il Bassano inserisce dietro il vecchio in primo piano la sua consueta e gradevole animalerìa, in questo caso un cervo ed un coniglio, reso luminoso dall'arrivo della luce proveniente dal corpo di Susanna. L'ora è quasi notturna, se non fosse per lo squarcio nelle nubi sulla sinistra, che farebbe pensare ad un tardo pomeriggio. La figure sono costruite a colpi di pennello, non di disegno, l'impressione è quella di una umida fluidità. Il velo che Susanna ha sulla testa sembra risentire di un movimento subitaneo all'indietro, quindi si tratta più di timore che di curiosità. Oltre a Susanna e alla lontana feritoia nel cielo nuvoloso, cè una terza fonte di luce: il vecchissimo in primo piano. Dalla pianura oscura, sorge una montagna sullo sfondo, mentre sulla sinistra c'è un bel palazzo tardo-rinascimentale, che ha l'aria quasi di una chiesa. Sui manti e sui panni, le ombre e le luci sono come in quegli anni si dipingeva nel Veneto: impregnano di sé i tessuti e la pelle, si passa quindi da un bianco luminosissimo a un nero scuro. C'è un sentore di umido, in questa quasi-notte veneta, i vecchi, prudenti, si sono coperti bene, chissà se ci metteranno più tempo a spogliarsi loro o Susanna a rivestirsi. Nessun dramma però comunque andranno le cose, probabilmente i vecchi si metteranno a raccontare dei loro paesi lontani e Susanna ascolterà, divisa fra sbadigli e curiosità. La mattina, i magi se ne andranno e verranno i pastori, quelli giovani.
domenica 15 giugno 2008
La casta Susanna: Jacopo Bassano
Dopo Tintoretto e Veronese, anche Jacopo Bassano dice la sua a Venezia, anche se è più un veneto che un veneziano. Nel tema della Susanna non lascia da parte abitudini e convenienza, specie le ambientazioni nella natura truccate magari da Adorazioni dei pastori. Qui, i due vecchi sulla destra non hanno l'aria per niente aggressiva, sembrano più magi che pastori, e manifestano rispetto per la mirabile visione, che in questo caso non è la Madonna col Bambino, ma Susanna nuda con alcuni panni attorno che la coprono assai poco. Susanna guarda i due magi piuttosto meravigliata, non ha ancora capito se ringraziare o no per la visita, però a coprirsi non ci pensa proprio e col braccio e la mano non si capisce se voglia allontanare da sé i visitatori o porgere la mano perché la stringano o la bacino - con rispetto, si intende. Il Bassano inserisce dietro il vecchio in primo piano la sua consueta e gradevole animalerìa, in questo caso un cervo ed un coniglio, reso luminoso dall'arrivo della luce proveniente dal corpo di Susanna. L'ora è quasi notturna, se non fosse per lo squarcio nelle nubi sulla sinistra, che farebbe pensare ad un tardo pomeriggio. La figure sono costruite a colpi di pennello, non di disegno, l'impressione è quella di una umida fluidità. Il velo che Susanna ha sulla testa sembra risentire di un movimento subitaneo all'indietro, quindi si tratta più di timore che di curiosità. Oltre a Susanna e alla lontana feritoia nel cielo nuvoloso, cè una terza fonte di luce: il vecchissimo in primo piano. Dalla pianura oscura, sorge una montagna sullo sfondo, mentre sulla sinistra c'è un bel palazzo tardo-rinascimentale, che ha l'aria quasi di una chiesa. Sui manti e sui panni, le ombre e le luci sono come in quegli anni si dipingeva nel Veneto: impregnano di sé i tessuti e la pelle, si passa quindi da un bianco luminosissimo a un nero scuro. C'è un sentore di umido, in questa quasi-notte veneta, i vecchi, prudenti, si sono coperti bene, chissà se ci metteranno più tempo a spogliarsi loro o Susanna a rivestirsi. Nessun dramma però comunque andranno le cose, probabilmente i vecchi si metteranno a raccontare dei loro paesi lontani e Susanna ascolterà, divisa fra sbadigli e curiosità. La mattina, i magi se ne andranno e verranno i pastori, quelli giovani.
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