Sei mesi passati in un lampo.
Riapro dubbiosa la porta
ed ecco che là in pieno campo
mi appare una rima un po' storta.
Accanto, meschino ed incolto,
occhieggia disfatto e scomposto
un endecasillabo sciolto
dal caldo infernale d'agosto.
Più avanti -spettacolo triste-
due vecchie poesiole (che dire?)
pensate limate riviste
e infine lasciate ammuffire.
Pensosa soffermo lo sguardo
su tanto sfacelo scaduto:
ma quale destino bastardo
giustifica quanto accaduto?
Dovevo prestare attenzione,
badare alle esatte scadenze,
non fare una tal confusione
sommando a decine le assenze.
E adesso in che modo rimedio?
Intanto dò aria alle stanze
e dopo, per vincere il tedio,
impasto sapori e fragranze.
Amalgamo sillabe e iati,
miscelo con cura gli avverbi:
persino coi post avanzati
si ottengono brani superbi!
Se azzecchi la giusta cottura
e regoli bene di sale
ci scappa una buona lettura,
due righe così, niente male.
Due righe per fare merenda,
tre versi per rompidigiuno:
non certo una prosa stupenda
o liriche numero uno!
Avanti con pentole e fuoco,
il lievito monta nel forno:
dov'è il mio cappello da cuoco?
L'avevo lasciato qui intorno...
Aggiungo puntini sospesi,
metafore ed anacoluti,
ricordi appena rappresi,
sarcasmi già quasi scaduti:
e spolvero infine su tutto
lo zenzero dei miei pensieri
con ciò che di bello o di brutto
ho visto sia oggi che ieri.
Servito su stampo argentato
timballo di rime, voilà!
(Nel caso, di bicarbonato,
ne ho buona scorta di là)
7 commenti:
17/11/2010
In ricordo di Primo, una poesia di Charles Pèguy
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate l'aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme. Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato. Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre. Il filo non è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vita?
Io non sono lontano, sono solo dall'altro lato del cammino.
Con tanta nostalgia,
Neria
Sono parole bellissime, capaci di dare senso a ogni cosa.
Grazie, signora Neria.
zena
Neria cara, come sempre ci tocchi il cuore, ci fai pensare, ci commuovi... Non conoscevo questa poesia, ma adesso appartiene un po' anche a me, e di questo ti ringrazio.
Un abbraccio con affetto a te, e un altro (più impalpabile ma non meno sincero) a Primo, dall'altro lato del cammino...
Roby
Commossa rileggo la poesia e Primo sorride. Lo vedo. Bellissima, non la conoscevo.
L'abbraccio forte, forte Neria come se fossi una figlia, una sorella. L'abbraccio da amica da donna che ha amato e ama ancora e quindi comprende.
Con tanto, tanto affetto.
Che brava, Roby, il tuo timballo è un trionfo di profumi e di sapori. Mi hai ricordato il Vatel di Depardieu. E ancor più brava per non essertelo tenuto per te, di aver pensato anche a noi ghiottoni. Genuino e leggero com'è, il bicarbonato stia pure di là.
Grazie, con un caro saluto.
Gauss
A Primo
"Cadde la pioggia
strariparono i fiumi,
soffiarono i venti
e si abbatterono su quella casa,
ma essa non cadde,
perchè era fondata
sopra la roccia"
(Mt 7,25)
Neria
Saluto con affetto tutte le Signore qui presenti, alle quali mi sento legata, anche se non le ho mai conosciute di persona.
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