mercoledì 17 marzo 2010

Un grande vuoto

Non ho mai avuto la scrittura fluente, la mia scuola è stata soprattutto quella delle relazioni di lavoro e la corrispondenza con le varie funzioni aziendali, i fornitori, i clienti. Quindi ogni articolo o post su questo o su altri blog, o su giornali in rete, mi è sempre costato un certo impegno.

Stavolta il post è breve, quindi più facile, ma è sicuramente il più “pesante” per me tra quelli scritti fino ad ora.

Il mio, e nostro, amico Solimano è mancato ieri all’ospedale S. Gerardo di Monza. Una diecina di giorni fa era stato colpito da infarto e conseguentemente operato. Sembrava che il decorso post operatorio procedesse bene finché ieri mattina un nuovo infarto ha provocato una crisi senza rimedio.

Per capire come questo blog fosse uno degli interessi più importanti in questa fase della sua vita bisognava andarlo a trovare in questi giorni. Dal lettino del reparto di Terapia Intensiva Cardiologica dove era ricoverato, in mezzo a marchingegni tecnologici avanzatissimi che rivelavano ogni aspetto indicatore del suo stato di salute, mi chiedeva continuamente di chi aveva “postato” o commentato e quali erano gli argomenti trattati. Insomma, dovevo “prepararmi” bene prima di ogni visita.
Sono sicuro che prima di morire ha rivolto un pensiero a tutti voi.

Un abbraccio a tutti

Ottavio

50 commenti:

Gauss ha detto...

Sì, Ottavio, è grande il vuoto creato dalla perdita di un grande uomo. So che di Solimano parleremo e scriveremo a lungo, oggi è solo dolore e sconforto.

Gauss

Silvia ha detto...

Vi prego ditemi che non è vero...

Habanera ha detto...

NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!
Io non ce la faccio ad accettare questa notizia.
Scusatemi, ma sto veramente male.
Non riesco a crederci, non voglio crederci.
H.

Anonimo ha detto...

invece è proprio vero,
un vuoto grandissimo anche per me.

lo conoscevo da diversi anni:
a partire da un comune, per me inconsueto,
impegno politico, poi qualche anno di latenza,
poi di nuovo, negli ultimi anni,
il contagio della sua nuova passione per la rete
e il mondo vario e turbolento dei blog.

ora se ne è andato,
devo credere senza alcuna voglia di farlo,
tante erano le sue sollecitazioni, i suoi interessi, la sua passione
nel sottoporre ogni giorno nuovi stimoli.
mi resta, era già capitato
con un altro caro amico scomparso prematuramente,
una sorta di affettuoso rancore,
al pensiero delle molte cose
che avremmo ancora potuto fare insieme.

un abbraccio, caro Solimano,
a

zena ha detto...

sono sconvolta

Emilia ha detto...

Non riesco a dire nulla, sono davvero molto molto addolorata...
Giulia

Barbara Cerquetti ha detto...

Vorrei da qui fare le mie condoglianze più sentite alla sua famiglia.

Non l'ho conosciuto di persona, tranne che per un breve colloquio telefonico, ma nonostante questo è stata una delle persone più interessanti, argute, forti con cui ho avuto a che fare.

Mi dispiace davvero tanto, tantissimo.
Non so cosa dire. Un abbraccio a voi che lo avete avuto come amico per tanti anni, da parte mia e di mio marito che lo stimavamo tanto.

Graziano Spinosi ha detto...

Rimangono le sue riflessioni, le parole che custodirò con premura. E la mancanza.

Graziano

Dario ha detto...

:-(

Amfortas ha detto...

Leggo ora, sono allucinato e dispiaciuto, non me l'aspettavo.
Un abbraccio a chi lo piange.
Paolo

Silvia ha detto...

Ottavio ho riletto il post adesso perchè prima non sono riuscita a finirlo.
Scusa se te lo dico, ma ti odio, un pochino e non perchè sei tu che mi sei pure simpatico, ma io odio chiunque abbia l'ingrato compito di fare da messaggero per cose così.
Ti odio un po', come ho voglia di odiare tutto adesso.
Volevo bene a Primo, gliene voglio adesso, gliene vorrò sempre.
E ora odio anche un po' lui, che è andato via.
Poi passerà, e resterà l'assenza presenza e la sua voglia di vivere e il suo entusiasmo per le cose e la sua capacità di comunicare nel suo modo onnicompresivo che a me tanto piaceva.
Mi mancherà tanto, come uno di casa.
Non volermene Ottavio, so che mi capisci.

Roby ha detto...

Nessuno più di me è lontano da questioni di preveggenza, di sogni premonitori, di "Io me lo sentivo che sarebbe successo".

Però io LO SAPEVO.

Non so come spiegarvelo. Sono ancora impietrita dalla notizia. Eppure NON MI HA SORPRESO. La temevo, ma me l'aspettavo, pur non sapendo nulla del quadro clinico di Primo.

E adesso -mi chiedo- cosa faccio?

Ho imparato a scrivere in rete grazie a lui, ho piantato tutto e poi ho ricominciato solo perchè lui insisteva, non mi mollava, voleva ad ogni costo che non appendessi la tastiera al chiodo, mi rimproverava -ma con dolcezza!- e finiva sempre i messaggi con SALUDOS e BESOS.

Sono stata così fortunata dal conoscerlo anche di persona: 1.80 di barba-capelli-voce tonante e occhi vivi, buoni, birichini. Una chiacchiera continua, salti in lungo e in largo dalla politica all'arte, dalla religione al gossip, dalla gastronomia alla critica letteraria. All'inizio mi faceva un po' paura. Soggezione. Reverenza, dovuta alla differenza di età. Poi è stata solo amicizia, e affetto, e rispetto reciproco. Ed ora il rimpianto di non averlo salutato per l'ultima volta, e una fitta di dolore acuto pensando che fra le e-mail in arrivo non leggerò più il suo indirizzo, che non scriverò più "Caro Primo" tra la posta inviata, che non attenderò più trepidante un suo commento -preciso competente spassionato- sul mio ultimo post...

Insomma, adesso basta, fermatemi, staccatemi la presa del pc, altrimenti vado avanti altre 50 righe a parlare di lui, a ruota libera, in attesa che finalmente il ghiaccio sul cuore si sciolga, che le lacrime arrivino, che il cervello si sblocchi mettendo a fuoco che sì, accidenti, è proprio vero...

...Primo non c'è più.

R.

sabrinamanca ha detto...

Per il momento non ci posso credere, non mi sembra possibile

Ermione ha detto...

Leggo con grande dispiacere questa triste notizia. Non avevo idea che stesse male. Un abbraccio a tutti ELENA

Anonimo ha detto...

cara Roby,
se non hai niente in contrario
vorrei utilizzare il tuo commento
per annunciare sul blog di Novaluna
la scomparsa del nostro amico.
posso farlo?
grazie
a

Roby ha detto...

Caro Alberto,
mi pare di aver scritto solo un mucchio di cose sconclusionate, ma puoi benissimo usarle per il blog di Novaluna.

Un abbraccione anche a te

Roby

Silvia ha detto...

Io invece non me l'aspettavo proprio, non ho avuto sentore di nulla, nessun presagio.

Solo sabato mattina, presa da uno strano senso d'inquietudine, mi sono alzata pensandolo (troppo silenzio per i miei gusti) e gli ho scritto privatamente per chiedere come stava. Silenzio ancora. E' scattato l'allarme, ma mai avrei pensato alla sua fine. Mai.
La morte, bastarda oltre misura, anche se sappiamo che è sempre lì in agguato, sa coglierci sempre di sorpresa.

Maledetta.

gmbadalucco ha detto...

Ho appena letto della scomparsa di Primo. Sono molto triste.

Ho avuto la fortuna di conscerlo nelle discussioni per mettere in piedi il blog e il nuovo sito di Novaluna.

Di lui ho uno stupendo ricordo, di una persona vivace e attenta.
Una grande persona.

ciao caro Primo.

Roby ha detto...

Mi sono ricordata che Primo ha citato più volte questo brano di HENRY LABORIT (dal capitolo intitolato "La morte" del suo "Elogio della fuga"):

___________________________

La nostra morte non è forse, in definitiva, la morte degli altri?
Questa idea viene espressa perfettamente dal dolore che proviamo per la perdita di una persona cara. Abbiamo introdotto, nel corso degli anni, questa persona cara nel nostro sistema nervoso, essa fa parte della nostra nicchia. Le innumerevoli relazioni stabilitesi fra lei e noi, e da noi interiorizzate, la rendono parte integrante di noi stessi. Sentiamo il dolore per la sua pedita, come un'amputazione del nostro io, cioè come la soppressione brutale e definitiva dell'attività nervosa (di una parte, si può dire, del nostro sistema nervoso, dato che la sua attività è sostenuta dalla materia biologica) che avevamo ricevuto da lei. Non piangiamo lei, ma noi stessi. Piangiamo quella parte di lei che era in noi e che era necessaria al funzionamento armonico del nostro sistema nervoso. Il dolore "morale" è il dolore di una amputazione senza anestesia.

_________________________

Primo sosteneva che gli esseri umani si sono attrezzati interiormente per reggere a questa "amputazione senza anestesia".

Comunque, fa male. E tanto.

Roby

sabrinamanca ha detto...

Io Primo lo conosco da poco e solo attraverso la rete. Non ho mai visto il suo viso se non, forse, una volta in una foto, non ho mai sentito la sua voce nè gli ho stretto la mano. Mi sembra di conoscerlo, un poco, attraverso i suoi scritti, i suoi racconti sulla famiglia e gli amici, le sue mail, i commenti a cui tanto teneva. Sentivo la sua presenza, ecco, mi veniva a leggere ogni giorno, leggeva con attenzione tutto e poi se aveva qualcosa da dirmi, lo faceva, puntualmente.
L'idea che non lo farà più mi fa sentire più sola. Non so come spiegare questi sentimenti.

Spero con tutto il cuore che non abbia sofferto e immagino le persone più vicine a lui, la moglie e gli amici, distrutti e allibiti proprio come noi, qui. Un uomo indimenticabile, appassionato, curioso, che non poteva non ricavarsi uno spazio nella vita di chi lo frequentava.
E penso ora, che ne sarà delle sue creature, di abbracci, di nonblog? mi viene da piangere, ragazzi, ancora non ci posso credere che non vedro' più un suo post.

E lui, che cosa vorrebbe? Che possiamo fare per lui?

Roby ha detto...

"Cosa vorrebbe lui", Sabrina, me lo sto chiedendo anch'io. Senza trovare, almeno per ora, una risposta.

Ti abbraccio, anzi vi abbraccio tutti

Baciottoni, come sempre

Roby

Silvia ha detto...

Ogni tanto passo.
Mi serve per rendermene conto.
Credo che dovrò passare a lungo ancora.

Trovarvi qui mi è di conforto.
In fondo, questa è casa nostra.

Vi abbraccio anch'io...

Silvia ha detto...

Roby ti rubo la citazione di Laborit e la porto da me, così com'è. E' Primo:)

Habanera ha detto...

Come Silvia anch'io continuo a passare di qui per sentire il vostro calore. Ci è di conforto stringerci, stare più che mai vicini in questa che da tempo è la nostra casa comune.
Anche se lui non c'è più. Proprio perchè lui non c'è più.
Sabrina, cosa vorrebbe Primo?
Che non ci dimenticassimo di lui.
H.

Barbara Cerquetti ha detto...

Anche io passo qui spesso.

Con la morte non sono brava.
Non so affrontarla, non so cosa dire, non so come collocarla e non so darle spiegazioni.
Mi fa paura e basta.

Ironia della sorte: poco tempo fa ne avevo parlato proprio con lui che aveva provato a suo modo a tranquillizzarmi, citandomi anche quel brano che ha riportato Roby.
Mi aveva detto così:

"Barbara, quando capirai la differenza fra il dire "quando sarò morto" e il dire "quando non sarò più" (la seconda frase è giusta, la prima è sbagliata), comincerai ad avere una visione giusta: niente consapevolezza, niente sofferenza. Sembra un gioco, ma non lo è: la morte di per sé non ha corpo, è il fenomeno terminale della vita, che è temporanea (guai se no, l'ha spigato Swift nei Viaggi di Gulliver). Il punto è che con queste manfrine noi importiamo la morte (pseudo-concetto) nella vita, e la vita si secca e dice "Uffa!". La vita è una grande egoista, vuole vivere, pensa te!"


e proprio il suo ultimo commento (quello sul post del 1969-2009) inizia con la parola "Uffa!". Se non si chiama crudele ironia della sorte questa qua, io non so come altro chiamarla.

In questi giorni penso spesso a sua moglie e, anche se da lontano, la abbraccio forte. Si intuiva spesso quanto le volesse bene.
E penso a lui.
Mi mancheranno i suoi incoraggiamenti precisi ed attenti ad ogni riga che scrivevo.
Mi è sempre sembrato un uomo che amasse tanto la vita, così curioso, pieno di interessi, di voglia di fare.
Gli ero molto affezionata, e mi dispiace perchè penso che non potrà vedere altri film, leggere altri libri, fare altre passeggiate per Monza, scrivere altri post.

Mi dispiace perchè amava la vita e adesso non vive più.

Sul fatto che "non sia più", lasciatemi qualche dubbio consolatore.

Habanera, io non lo dimenticherò.

Anonimo ha detto...

Non riesco a dire molto, sono qui a leggervi e mi è difficile parlare. Ho detto ciò che pensavo nel blog di Habanera e nel mio saluto nel mio blog. Ma ora vi posso dire solo che ci sono, che penso anche io a quello che ha detto Barbara. Aveva scritto qualcosa di analogo anche a me. Ascolto le sue parole e anche se è difficile, difficilissimo dargli retta, vorrei saperlo fare, perchè aveva ragione.

Quello che so è che ci ha lasciato davvero molto da leggere e ciò che ha scritto mi terrà compagnia e continuerà ad arricchirmi.
Ci ha lasciato una bella, bellissima eredità. Un grande dono che, quello sì, c'è.

Anche io penso alla moglie e a chi l'ha conosciuto e frequentato nella quotidianità. Penso quanto debba mancare a loro e quanto vuoti abbia lasciato nelle loro vite e vorrei che sentissero la nostra vicinanza.

Un abbraccio a tutti

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
zena ha detto...

Faccio una fatica tremenda a dire: giro fra i vostri blog, leggo, mi immagono, torno.
Ve l'ho già detto che vivo in differita,io.

Adesso, a fittone, ci sono tanti pensieri: il dolore per un discorso che si è spezzato nel suo essere dialogo, un discorso di cui non so se son sempre stata all'altezza, o dentro al quale, spesso, mi sono defilata, perchè la vita ti stiracchia di qua e di là e le cose più importanti slittano al fondo.

E poi c'è un senso di inverosimiglianza: mi pare impossibile questa assenza e il blog la rende ancora più strana, con tutte le sue parole lì, presenti e vive.

E c'è il senso di appartenenza a questo blog e di affetto per voi.

Si, dobbiamo fare qualcosa e stare vicini.

zena

Dario ha detto...

Solo continuare a scrivere qui fin quando ci va, non credo avrebbe voluto altro

Anonimo ha detto...

Un grande amico se n'è andato. Con lui ho condiviso momenti belli e tristissimi. Non dimenticherò le passeggiate a Venezia, parlando di tutto, con tanti altri amici...e le visite all'Accademia ad ammirare il Carpaccio e a San Sebastiano, nello splendore del Veronese che lui mi aveva fatto scoprire e a cui ritornavo anche da sola, tutte le volte che tornavo a Venezia. Non dimenticherò le sere immersi nella musica al Conservatorio, in compagnia di sua moglie. Non dimenticherò l'avventura di andare a Roma, ormai non più giovani, fino a piazza San Giovanni, dopo una faticosa notte in treno, a manifestare contro le leggi ad personam. Caro Primo, che la terra ti sia leggera. Mi mancherai.

annarita ha detto...

Non ho niente da dire, sono incredula, ma volevo passare ancora una volta qui e dividere con tutti voi questo inaspettato dolore. Un abbraccio ai suoi cari e a tutti voi.
Annarita

Silvia ha detto...

Che immensa tristezza...

Il mio primo pensiero è stato per sua moglie.
La stringo forte,anche se non la conosco.
Mi piacerebbe che qualcuno le portasse questo abbraccio. So che ora è nel buio profondo. Tenetele la mano.

Massimo Marnetto ha detto...

Scrivo e cancello... tutto mi sembra diverso da quello che sento.

E' mezz'ora che sto qui, come uno scemo...

Il ricordo delle chiacchierate mi distrae, ma forse è così che mi piace stare.

In silenzio.

Ciao Primo
Massimo (Roma)

ottavio ha detto...

Ha detto bene Dario D'Angelo
"Solo continuare a scrivere qui fin quando ci va, non credo avrebbe voluto altro."
Per quanto ho conosciuto Primo condivido al 100%.
Forza ragazzi! Seguiamo l'esempio di Roby.

Ottavio

Roby ha detto...

Caro Massimo, CIAO!!!! Io sono più che sicura che Primo sta continuando a "chiacchierare" con noi, anche se attraverso una frequenza diversa. Probabilmente basta solo sintonizzarsi su quella giusta.

Caro Ottavio, io ci provo: lui ha insistito tanto con me, fino allo sfinimento, perchè non smettessi di scrivere, che farlo adesso mi sembrerebbe quasi un tradimento. Finchè mi regge la vena...

Baciottoni

Roby

Habanera ha detto...

Caro Massimo, a volte il silenzio vale più di mille parole.
Ti rinnovo il mio abbraccio
H.

mazapegul ha detto...

Ho letto ora il messaggio di Massimo che mi diceva che Primo/Solimano è morto, in modo del tutto inaspettato.
Delle persone che ho incontrato, ne ricordo tantissime, ciascuna in maniera diversa. Sono poche, però, quelle il cui incontro ha cambiato in qualche modo il mio modo di essere e pesare (come se avessero tolto i cespugli che celavano alla vista la "vera" strada, quella che sarebbe stato ovvio seguire, ma che non si vedeva). Solimano è stato una di queste. (E l'avro' incontrato non più di cinque volte).
Qualcuno può far avere le condoglianze mie e di tutti alla moglie e al figlio?
Nicola (Maz)
PS Dovremmo anche pensare a raccogliere almeno parte delle cose cscritte da Solimano in questi anni e trovare una maniera per farle vedere tutte insieme, elettronicamente o in forma cartacea.

ottavio ha detto...

Caro Mazapegul,
come forse sai Primo era socio di una associazione culturale monzese, Novaluna. La prima cosa che noi consoci abbiamo pensato per ricordarlo è stata proprio quella di raccogliere i suoi scritti (dal 2002 in avanti) e curarne in qualche modo la pubblicazione (in rete e/o in stampa).
Terrò al corrente i guest del blog sugli sviluppi di questo progetto.
saluti
Ottavio

annalisa6604 ha detto...

Ho purtroppo solo letto ora questo post e sono rimasta senza parole....anzi con le stesse parole di Silvia "ditemi che non è vero......" Non lo conoscevo da molto ma la sua passione per questo blog, la sua curiosità, la sua sapienza e la sua ironia mi avevano coinvolto e affascinato....
ma non riesco nemmeno a scrivere ora......
e poi purtroppo so che non ci sarà più il suo commento di risposta.....
grazie Solimano

Neria ha detto...

Ciao Primo,

stavamo tanto bene assieme io e te.

Neria

Roby ha detto...

Carissima Neria, credo che il vostro sia l'esempio di una coppia PERFETTA, ammesso che la perfezione sia di questo mondo. Ti abbraccio, ti abbracciamo tutti con tanto tanto tanto affetto, davvero. E stai sicura: non lo dimenticheremo.

Baciottoni da

Roby

Roby ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mazapegul ha detto...

Cara Neria,
pensavo che, la prossima volta che avessi visto Primo, avrei conosciuto anche te di persona (ti conoscevo solo in quanto discretamente presente in tutto quello che scriveva e diceva). Ti faccio le mie condoglianze.
Il buco che lascia in persone che poco frequentava mi fa vagamente immaginare l'assenza lascia in te. Eppure, Primo era capace di riempire anche i momenti in cui non c'era, e spero -e credo- che così sarà adesso.
Un abbraccio affettuoso,
Nicola

Silvia ha detto...

Signora...

Vorrei dirle tante cose ma non ci riesco.
L'abbraccio col pensiero, forte, forte.
L'affetto che proviamo per Primo è anche per lei, da lui tanto amata.
Come sono certa che lui le abbia parlato di noi tante volte.
Lui era così, tremendamente coinvolgente:) Così lo ricorderò.

Con tanto affetto.


......

Barbara Cerquetti ha detto...

Signora Neria,
anche io e Claudio (mio marito) l'abbracciamo forte.
Entrambi stimavamo tantissimo Primo, ed era evidente quanto lui le volesse bene.

Barbara

Emilia ha detto...

Sig.ra Neria,
Davvero penso a quanto possa essere stato doloroso per lei. Mi dispiace veramente tanto, tantissimo.
Un abbraccio

Roby ha detto...

Maz, un saluto e un abbraccio anche a te e alle tue "ragazze"!

Roby

mazapegul ha detto...

Roby: un abbraccione anche a te, al Lupo e alla figlia. Sono all'estero per una conferenza. Pochi giorni fa, dovendo scegliere il libro da portare per i momenti di noia, m'è caduto l'occhio sull'Adalgisa di Gadda. Solimano m'aveva per anni ripetuto, sul blog e in posta privata, che avrei dovuto leggerlo; ed era sempre sorpreso che io non l'avessi mai fatto.
Però conosceva la mia pigrizia, e a nche i miei dubbi e la mia incostanza. Da un bel pò di settimane rimandavo la mia riapparizione sulle Stanze, accumulando nella testa post e serie di post, che poi non venivano mai scritti. E' con grande rimpianto che penso, ora, che Solimano non ne ha letto nemmeno uno, di questi post. Uno in particolare, che avevo promesso per Abbracci&Popcorn, con il racconto "cinematografico" di una predella di Paolo Uccello. Lo scriverò lo stesso, non appena torno in Italia.

Faccio qui una modesta proposta: di dedicare un post a Solimano. Non necessariamente un post "su di lui", ma un post "pensando a lui". Uno per ciascuno di noi (o anche più di uno).

Di dedicare, insomma, una settimana di questo blog a Primo.

Ciao,
Maz

sabrinamanca ha detto...

Cara Neria, come è stato già detto,
lei era talmente presente in tutto cio' che Primo raccontava che davvero mi sembra, se non di conoscerla, di volerle bene, una parte del bene che nutro per Primo.
Primo ci ha lasciato in eredità una vitalità e una curiosità che non dimenticheremo.
Che cosa lei possa provare non oso immaginarlo, le esprimo solo l'affetto che provavo per Primo e la gratitudine per la relazione privilegiata che abbiamo avuto con lui in questa avventura di Stanze.

Habanera ha detto...

Cara Neria,
si capiva da come Primo parlava di te del vostro stare così bene insieme.
Ci sono un'infinità di post (e di commenti) in cui in un modo o nell'altro ci infilava qualcosa che ti riguardava.
Abbiamo anche scherzato in questo blog sulla difficoltà di memorizzare subito il tuo nome, Neria, così bello e così raro. E c'è una foto, scattata a Roma, di voi due giovanissimi morosi. Ricordo di avergli scritto: "Caspita, come era bella tua moglie!" e lui mi ha risposto: "Sì, lo era e lo è ancora."
Pur avendoti conosciuto solo attraverso le sue parole mi permetto di abbracciarti, con molto affetto.
H.