giovedì 25 marzo 2010

Solimano Primo

Roby


Solimano I

Era il 2006, un'amica romana mi aveva convinto a collaborare al sito di Ulivoselvatico, e tra quelle pagine in rete incontravo spesso lo pseudonimo (ancora non conoscevo il termine nickname) di Solimano, eclettico autore di brani (idem c.s. per post) sui più vari argomenti, dalla depressione alla pittura barocca, dalla pasta fatta in casa ai tesori dello studiolo di Urbino. Lo leggevo e pensavo: "Ma che razza di testa ha questo, per riuscire a parlare così -e così tanto! - su tutto?". Ne ero, lo ammetto, completamente soggiogata.

Alla fine dell'anno il team del sito organizzò un meeting (leggi: abbuffata di lasagne e funghi in un agriturismo della bassa emiliana) cui fui formalmente invitata. Accettai. E lì conobbi de visu il Magnifico. L'imponenza della persona, i folti sopraccigli, i baffi e la barba fluente contribuirono subito a mettermi in soggezione. Quando poi , scrutandomi da capo a piedi, tuonò con voce potente: "E così, tu saresti Roby?" poco ci mancò che rispondessi con un fil di voce: "Chi, io??? Nnnno... io no... no davvero, lo giuro!". Lui però non mi diede il tempo di replicare. "Avrei un paio di cose da dirti" attaccò, sicuro e diretto "a proposito di quello che scrivi, oltre a qualche consiglio su come scriverlo ancora meglio. Se ti va di sentirle" continuò, con un lampo luciferino dietro le lenti degli occhiali "lasciami la tua e-mal, che te le mando". Come rifiutare? Deglutendo a stento, obbedii.
Due giorni dopo, in Posta-in-arrivo campeggiava il seguente messaggio:


"Ti dico la mia opinione, con affettuosa schiettezza.

Scrivi un po' meno direttamente, tieni presente che sei in rete in cui tutti possono leggere ed è bene far capire i fatti propri, senza bisogno di raccontarli: l'apertura è meglio tenerla nelle e-mail private o nei colloqui a due.

Poi, non pretendere ogni volta di esaurire un argomento, tienti attaccata ad una cosa sola e lasciala parlare, le parole arrivano tutte giuste ed il post è più corto, meglio, ne vengono due o tre brevi. Ti può aiutare tenerti un cartellone Word dove inserire quello che ti viene in mente giorno per giorno, al momento giusto organizza e spedisci.
Non ti preoccupare della qualità letteraria: hai fantasia, creatività, sai raccontare, il tuo stile te lo costruirai da sola leggendo te stessa e gli altri. Sarebbe bello se in Stilelibero [n.d.R.: il blog dell'epoca] ognuno avesse un suo stile e suoi argomenti, a vantaggio di tutti, e ci arriveremo.

Un abbraccio


Primo"



Caro Solimano Primo, ci leggevamo l'un l'altro da pochi mesi, ci eravamo appena conosciuti e tu -grande e grosso- già ti rivolgevi a me -timida ranocchietta- con la schiettezza che sarebbe rimasta affettuosa sino alla fine.

E' stato allora che mi sono arruolata volontaria nel piccolo, agguerrito esercito virtuale da te fortemente voluto, tenacemente reclutato, pazientemente addestrato. Tra le sue fila spero di restare soldato semplice -e felice- per sempre, non avendo mai avuto la stoffa del leader.

Quella stoffa che a te, caro burbero tenero capo, calzava proprio a pennello!!!

Baciottonissimi

da

me



Solimano I guida il suo esercito verso Nahicevan



2 commenti:

mazapegul ha detto...

Roby,
qualche giorno fa avevo scritto un lungo commento, divorato da un crash di sistema, a questo tuo ricordo di Primo. Ci si ritrovano sia te, che Primo: diretto, ma mai scontato, lui; semplice, ma mai ingenua, tu.
(Voi toscanacci non conoscete la differenza tra Emilia e Romagna? I miei compaesani, orgogliosamente romagnoli, anche se a quattro chilometri dal primo avamposto emiliano, ne sarebbero scandalizzati!)

Maz

Roby ha detto...

Maz, mi profondo in scuse per la confusone fra Emilia e Romagna. E pensare che ho vissuto 10 anni a Bologna.... quasi la mia seconda patria... Sigh!

Roby