mercoledì 24 marzo 2010

Caro Primo

L'ultima volta che mi hai scritto è stato un mese fa. Mi chiedevi, come da qualche mese a questa parte, di scrivere ancora su "stanze" e io ti rispondevo, come da qualche mese a questa parte, parlandoti del mio silenzio, un silenzio che non so ancora ben spiegare a me stessa, ma che governa le mie relazioni scritte da qualche tempo. Un silenzio che mi impedisce di scrivere post (ma non di leggerne!) e commenti, che mi blocca perfino quando devo rispondere a una mail.
Un silenzio parlatore? Un silenzio raccolto o piuttosto teso all'ascolto? Un silenzio rassegnato?
Come spiegarti meglio, visto che io stessa non lo riconosco come mio?
Non avendo da raccontare che questo, ti dedico con tutto il cuore il mio silenzio nel quale, credimi, riaffiorano tanti momenti, di scrittura, di condivisione, tanti ricordi di quest'avventura che abbiamo condiviso.

Come ti ho già detto, il tuo silenzio, mi fa sentire più sola.

3 commenti:

Habanera ha detto...

Sabrina cara,
esattamente una settimana fa, proprio a quest'ora, ho letto il post di Ottavio "Un grande vuoto".
E' stato un autentico shock dal quale non mi sono ancora ripresa.
Per me il web era soprattutto Solimano, amico carissimo, collaboratore prezioso, mio Pigmalione. Quanto mi ha arricchito interiormente e quante cose mi ha insegnato ad amare che prima neppure conoscevo.
Era, anzi è, una di quelle persone che ti cambiano la vita.
Quello che mi ha regalato non potrà togliermelo più nessuno e il suo forzato silenzio di oggi risuona delle sue parole che continueranno a vivere in me.

Ti abbraccio
H.

Roby ha detto...

Cara Sabrina, non sai quanto condivido e comprendo il "blocco" di cui parli!!!

Ma credo lo capisse anche Primo, che ti stimava molto (e a ragione).

Bel post, commovente e intenso.

Un abbraccio anche da me

Roby

sabrinamanca ha detto...

Io devo confessarvi che per quanto ridicolo e puerile possa apparire, e essere, un po' ce l'ho con lui, per non essere più tra noi. Sono ancora incredula, mi sembra che fra qualche giorno me lo ritrovero' davanti. Insomma, ci vuole tanto tempo per elaborare un lutto. Per voi che lo conoscete da cosi' tanto, dev'essere...inspiegabile. Un abbraccio forte!