martedì 11 agosto 2009

Vacanze romane (1)

Annarita

La Bocca della verità

Ho deciso di aprire un nuovo filone nel mio Diario in rete per proporvi piccole curiosità che sto spulciando con gusto sulla città che mi annovera tra i suoi residenti oramai da due anni.
Non troverete informazioni prettamente turistiche, anche se naturalmente ciò di cui vi parlerò sarà turistico per eccellenza (ma che cosa non lo è, nella Città Eterna?), ma piccole spigolature che spero vi mostrino un lato nascosto di Roma e dei suoi monumenti.
In omaggio al titolo della serie, dedico il primo post al celebre mascherone e vi svelo un piccolo segreto.

Tutti conoscono, almeno di fama, il mascherone di marmo collocato sotto il portico della chiesa di S. Maria in Cosmèdin. È un mostruoso viso circolare, si suppone possa raffigurare tanto la testa di un fauno, quanto quella di Giove o del dio Oceano e fu collocata dove la vediamo ora nel 1632, dopo essere stata addossata al muro esterno della chiesa.
Potrebbe essere un pezzo di una fontana o, come ritengono i più, un tombino, fatto sta che il suo aspetto singolare ha indotto la popolazione a ritenere il mascherone dotato del magico potere di mozzare la mano introdotta nella bocca da chi avesse detto il falso, da ciò appunto il nome di Bocca della verità che l'accompagnò a partire dal 1485.

Quello che forse non tutti sanno è in quale modo la Bocca perse il proprio magico potere di giustiziera della menzogna.
La leggenda più popolare narra che un giorno una giovane donna fu accusata di adulterio dal marito e da lui obbligata a sottoporsi alla prova della Bocca della Verità. La giovane fedifraga non si perse d'animo e si accordò con l'amante, perchè si fingesse un povero pazzo che gironzolava dalle parti chiesa nel momento in cui lei avrebbe affrontato la prova, e gli spiegò che cosa poi dovesse fare. Il giorno della fatidica prova, tutta la folla curiosa, radunata per assistere al verdetto della Bocca, poté vedere un giovane che si gettava addosso alla giovane donna, abbracciandola e baciandola con foga. Naturalmente fu allontanato subito, ma intanto la furba adultera potè giurare di aver baciato solo il marito e quel povero giovane folle e naturalmente ritrasse senza danno la mano destra dalla bocca mostruosa.
La donna si salvò, il marito si ritenne soddisfatto, ma il mascherone, offeso da tanta furbizia, da quel momento in poi smise di pronunciare il proprio verdetto e perciò non si chiuse mai più intorno alla mano di uno spergiuro.

Naturalmente non c'è turista che sappia resistere alla tentazione di farsi ritrarre con la mano nella Bocca della Verità. L'ultima persona a spaventarsi credo sia stata proprio questa giovane e deliziosa signorina...


2 commenti:

Solimano ha detto...

Sono veramente curioso, Annarita. Scoprirò cose che non so.
Quando nel nostro giro romano cominciarono a fioccare i matrimoni, mi accorsi che era di moda a Roma non sposarsi nella propria parrocchia, ma in una chiesa antica, possibilmente paleocristiana: San Giorgio in Velabro, San Cesareo in Palatio, Santo Stefano Rotondo etc etc. In questo modo mi resi conto che l'arte vera, a Roma, era di andare nei tanti posti belli in cui i turisti vanno molto meno.
Difatti nei Bei Momenti ce ne sono due romani: il mosaico di San Clemente e la posta lignea di Santa Sabina, ne avevo in mente altre tre, ma arrivò la depressione e mi sono fermato a quota 39. Chissà se tornerò a scriverne...
Proprio per questo motivo, a Santa Maria in Cosmedin non andammo quasi mai, perché, proprio per la Bocca della Verità, era negli itinerari frequentati.
Allora, il posto che preferivo era il Celio, con Villa Celimontana, San Giovanni e Paolo e Santa Maria in Domnica. Il bello di Roma è che ogni volta che ci torni è meglio, perché scopri posti quasi sconosciuti ai più e che, se fossero in una città normale, sarebbero al centro dell'attenzione di tutti i turisti.
Dei gelati e delle fontane parliamo un'altra volta...

grazie e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Ricordo quella scena deliziosa, in Vacanze Romane, film a sua volta delizioso e che ho imparato praticamente a memoria, compreso il tocco d'artista del parrucchiere (era Carlini?) che sistema con gesto inimitabile i riccetti sulla fronte della Audrey.
:)

zena