lunedì 29 giugno 2009

Sigle

Dario


Con la fine della scuola è possibile fare un po' tardi, e se generalmente le serate sono occupate, fino a tarda ora, dai cartoni di Gulp, Boing e K2 (e da rari film) a volte capita che si riesca ad uscire. Ieri ad esempio siamo riusciti ad andare (dovrei aggiungere a trovare) ad uno spettacolo della Banda Osiris. Mai visti prima dal vivo ma la piccola era molto curiosa di conoscere gli autori di una fra le sigle da lei preferite. Qui dovrei parlare dell'abitudine trasmessa di ascoltare in auto, quando capita, Fahrenheit e Caterpillar, ma tacerò su questo mio colpevole "indottrinamento" per confessare invece che anche alla "piccola" piace seguire quel flusso di musica e parole.
E' stato un successo, lo spettacolo (eseguito nel cortile di una villa bellissima) le è molto piaciuto e, complice un incidente tecnico che ha oscurato tutto, siamo riusciti a fare anche delle foto.
Mi piace vederla ridere, mi piace che scopra piccole parti di mondo non sempre in evidenza, in luce piena.


13 commenti:

Silvia ha detto...

La Banda Osiris è composta da bravissimi musicisti e fanno cose deliziose a mio avviso.
Ascolto poco la radio negli ultimi tempi, ma Caterpillar e Il ruggito del coniglio erano tra le trasmissioni preferite.

sabrinamanca ha detto...

Si guarda il mondo un'altra volta, attraverso i loro sguardi pieni di meraviglia. Ed ecco che il ricordo vago di noi bambini si affaccia e fa bene al cuore.

Un abbraccio

Barbara Cerquetti ha detto...

Una sera io e Franti siamo andati a sentire una serata jazz e ci siamo portati dietro Luna.
Davamo per scontato che si sarebbe annoiata a morte e avevamo già deciso di ascoltare il concerto a turno, mentre l'altro avrebbe fatto un giretto con la piccola.
Invece la patatona, come ha sentito il ritmo della band, s'è messa a ballare scatenata e non c'è stato verso di portarla via finchè anche l'ultimo musicista non ha sbaraccato.

Vederla così coinvolta m'ha fatto apprezzare il concerto due volte. E' proprio vero che attraverso i loro occhi riscopriamo il mondo.

Anonimo ha detto...

Sono davvero grandi e bravi.Mi piacerebbe vederli dal vivo.

Un abbraccio Dario
Giulia

Amfortas ha detto...

Sono bravissimi, confermo anch'io.
I commenti mi hanno fatto ricordare che domenica pomeriggio, alla Fenice di Venezia, nel palco vicino al mio, un ragazzino di 8-9 anni si è sciroppato tutto il Crepuscolo (sono quasi 6 ore in teatro, intervalli compresi) senza protestare.
Quanto spenderanno in psicoterapia i genitori, nel prossimo futuro?
Ciao :-)

Dario ha detto...

Silvia per me la radio è collegata ai frequenti spostamenti in macchina, mi capita poco di ascoltarla a casa, anche se ultimamente sto iniziando a frequentare la rai sul web :-)
Sabrina, Barbara sì, ci si accorge che abbiamo dimenticato quasi tutto :-)
Giulia sarebbe stato bello vederli insieme... ora passo a salutarti :-)
Amfortas, io tento disperatamente di non forzare, o platealmente suggerire, nulla :-)

Habanera ha detto...

La Banda Osiris, quella di "Parla con me" della Dandini? Assolutamente grandiosi! Ci credo che la piccola si sia divertita, piacerebbe molto anche a me vederli dal vivo.

Ciao Dario
H.

Solimano ha detto...

Dario, io la radio non l'ascolto mai, non l'ho neanche in macchina.
Però dei suonatori per strada ho un'eperienza a volte bellissima, specie nel metrò di Parigi, ma non solo, persino a Milano in Galleria o di fianco al Duomo. Anche nel centro di Monza, e se sono arrivati qui, sono arrivati dappertutto. Li vorrei vedere sulle spiagge estive della Romagna. Mettendosi d'accordo dol bagnino tirerebbero su dei soldarelli buoni e la gente sarebbe contenta, specie i tedeschi (sempre che suonino bene, ma ce n'è, che suonano bene e sono strapelati). Sempre meglio di leggere Chi o delle parole crociate facilitate.

grazie e saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Mi sono comprata una Tivoli alcuni anni fa perchè volevo riascoltare la radio con più frequenza. Poi, alla fine, come te, l'ascolto solo nei tragitti in auto e non sempre, perchè ascolto anche i cd. Però, a volte, ci sono delle trasmissioni che sono appuntamenti imperdibili.

Dario ha detto...

Habanera sì, proprio quelli erano all'interno di una interessante rassegna che da qualche anno coinvolge la provincia parmense :-)

Solimano non posso non concordare :-)

Silvia è vero, ed io prima mi ero dimenticato di citare Prima Pagina e Amnesia :-)

Solimano ha detto...

Su questo tema ci sono alcuni film da favola.
Uno è "The Committements", ambientato in Irlanda.
Ma soprattutto ci sono "Underground" e ancor più "Gatto nero, gatto bianco" di Kusturica.
Senza dimenticare "Totò a colori", col suo finale meraviglioso.
In questi film l'arma vincente è il collegamento stretto fra la musica e gli esecutori, con i loro tic e le loro facce.
Poiché non sono un purista, credo che la musica sia un fatto non solo auditivo ma che impegna tutti i nostri sensi, e vi assicuro che questo vale anche per la musica cosiddetta classica. Ne ho avuto la prova provata assistendo a tanti concerti. Perché la musica, oltre ad essere il nutrimento dell'amore (Shakespeare), oltre ad essere la prima delle arti (Schopenauer), è una Epifania, una manifestazione ogni volta irrepetibile. A suo modo aveva ragione quel rompiglione di Celibidache (buddista zen) a non accettare la registrazione: la musica esiste mentre la si fa e basta. Concetto, anzi, esperienza, collegata alla legge dell'impermanenza, lontanissima dalla cultura occidentale. Impermanenza non è fuga dalla vita, è essere il momento che si vive mentre lo si vive con piena aderenza, al limite della identificazione. L'acqua che scorre si esprime con un'onda, ciò che compone l'onda cambia sempre (gocce d'acqua diverse), ma l'onda è, semplicemente. E' questo il suo modo di essere: "esser vasto e diverso e insieme fisso", dice Montale, parlando proprio del mare.

saludos
Solimano

Dario ha detto...

Solimano non mi ero accorto che questo commento fosse stato inserito sul mio post... e così lo avevo aggiunto ai miei elementi condivisi preferiti ( http://www.google.com/reader/shared/13498405532428516940 ) senza neppure ringraziarti per gli spunti, chiedo scusa :-)

Solimano ha detto...

Dario, hai fatto benisimo e sono io a ringraziarti.
Ho la sensazione (e non è la prima volta) che su questo argomento che si potrebbe pomposamente chiamare la fruizione delle arti tu ed io ci capiamo benissimo. Vale anche per la letteratura e la poesia: prova a pensare al senso (anzi al non senso) dell'accumulo di note sui testi di Dante su cui abbiamo studiato a scuola. E' vero che su un solo verso della Divina Commedia si potrebbe scrivere un libro di duecento pagine, ma perché sotterrare le terzine dei libri scolastici sotto un profluvio di informazioni? Quello che si ottiene in questo modo è che si disamorano i ragazzi, fatto gravissimo! Dante regge da solo, senza tutte quelle stampelle attorno. Così è generalmente per la grande poesia, ma ai pedanti addetti ai lavori non sta bene.
Idem per la musica.

grazie e saludos
Solimano