sabato 6 giugno 2009

Occhi

Sgnapis


La conquista del cortile è recente, anzi, recentissima. E’ stata per mesi “aggattata” sul bordo del balcone, la micia dei vicini, di cui non ricordo il nome. Controllava ogni minima foglia muoversi, ogni respiro di insetto, volatile, rettile che si aggirava nei paraggi. Come i gatti sanno fare: immobile sulle quattro zampine unite in due centimetri quadrati, solo le orecchie ogni tanto ruotavano come radar.
Da un po' di tempo, mi viene incontro la sera, quando rientro dal lavoro. Molto affettuosa, gli animali “sentono” chi gli è amico, saliamo insieme le scale che portano all'ingresso del condominio. Poi lei ritorna in cortile a fare gli agguati. Mi ricorda il mio Chicco (Riccardo cuor di leone), nero pece come lei, ma di otto chili. Lei sarà sì e no due chili di gatto, lunga, lunga, e sinuosa. Un bel musino con gli occhi giallo-verdi.
Il mio appartamento è a piano rialzato, con tanto di grate come i carcerati, perché vivendo sola, un furto subito è più che sufficiente da ricordare. Di notte, lascio spesso le tapparelle un po’alzate e i vetri scostati, per cambiare aria e per il fresco. Le correnti d’aria Am, hai presente? Quelle che ho studiato negli anni e che mi permettono di vivere bene senza condizionatore.
Il mio quartiere non è residenziale, lo definirei dormitorio, ovvero abitato da centinaia di famiglie racchiuse in condomìni di venti/trenta unità, collocati attorno ad un parco molto frequentato dagli abitanti del quartiere. Tranne una pizzeria e una gelateria distanti, non ci sono altri esercizi commerciali che possono disturbare la quiete notturna, per cui, di norma, dopo le dieci di sera, cala un silenzio quasi totale, a parte le civette in caccia che lanciano acuti di tutto rispetto. Mi piacciono le civette.
Sono abituata così, molto bene, a godermi la pace notturna e a leggere in silenzio prima di addormentarmi. Questo avviene ogni notte, perché vado a letto tardi.
Ieri notte, verso l’una, stavo leggendo il programma elettorale di una lista civica. Ero su un fianco e tenevo con la mano destra i fogli. La testa era appoggiata al cuscino.
Ad un certo punto, scosto la visuale di poco dal foglio, e nella penombra della stanza vedo due occhi gialli che mi fissano intensamente. Era lei, la micia, eretta, con le zampine anteriori appoggiate al bordo del letto. Incrociati i nostri sguardi, ha emesso un flebile miagolio. Chissà da quanto tempo stava girovagando per l’appartamento. Presumo che sia andata dappertutto, i gatti fanno così.
L’ho salutata, mi sono alzata e l’ho accompagnata dolcemente sul balcone grande, credo che sia entrata da lì.
La cosa sorprendente per me, non è stata la sua visita, suppongo la prima (?) di una lunga serie, ma il fatto che non ho avuto il minimo sussulto nel vederla, nessuna sorpresa, nessuno spavento nel trovarmi di fronte improvvisamente, a due occhi inaspettati. Anche la Cleo, a volte, mi spaventava se non la sentivo arrivare.
Davvero, questo non me lo so spiegare.

15 commenti:

Barbara Cerquetti ha detto...

I gatti sono animali un po' magici, capaci di mettere in agio o a disagio. Difficile che ci lascino indifferenti.

zena ha detto...

Non ti ha spaventato, la micia, perchè è già omogenea alla tua vita: ti aspetta, ti accompagna, e ora, semplicemente, viene in visita.
Sei già stata addomesticata, come il Piccolo Principe dalla Volpe .... e dalla Rosa. Raramente accade il viceversa:)
Un abbraccio d'affetto.
zena

Anonimo ha detto...

Immagino la tua casa, il silenzio della notte, i rumori del giorno. E la gatta che viene da te perchè sente qualcosa. Difficlmente i gatti vanno dove non si sentono accolti.
Penso anche io come Zena che quella gatta ti ha già addomesticata.

Un bacio

Giulia

Silvia ha detto...

Avete ragione amiche mie:)

I mici e gli animali hanno un linguaggio tutto loro, che quando ci è dato comprenderlo ci riempiono di pace e serenità. Lo sguardo felino è magnetico.

L'essenziale è invisibile agli occhi e la micia lo sa molto bene. Per questo mi porta una rosa ogni sera quando rientro, vuole che addomestichi anche lei.
Lei, addomesticata da me, ama i miei capelli d'oro.

Adesso la stanno chiamando. Si chiama Fuffì. In cuor mio si chiama Cecilia. E non la trovano.Vuoi vedere che è sotto il mio letto?

Vi abbraccio:)

annarita ha detto...

Mi piacciono i cani, ma il mio cuore è tutto per i gatti, eleganti, discreti e sinuosi. Graziealla sviscerata passione di mio figlio Stefano, la nostra casa ne ha sempre avuto uno. Gli ultimi due in ordine di tempo, sono i padroni del nostro cuore. Neko, una pantera dagli occhi verdi, riservato e altero. Bianca, la candida e chiassosa gattina con un occhio verde e uno azzurro, appagata dal contatto fisico al punto di aver eletto a domicilio privilegiato un angolo del letto di Stefano. Tra l'altro i gatti hanno sempre avuto un feeling speciale con lui, al punto di andargli incontro sulle scale quando rientrava a casa. E poi qualcuno sostiene che i gatti amano la casa, ma non l'uomo! Baciotti a tutte, Annarita.

Amfortas ha detto...

Credo d'averlo detto anche qui, il mio unico animale domestico è stato un gatto, anzi una gatta, che poi morì di parto.
Dopo e prima di lei, nessuno.
Io ho la fortuna di abiare in una casa con un grande giardino, e ci sono molti gatti.
Quando, sempre più di rado purtroppo, mi metto a prendere il sole, uno dei passatempi migliori è guardare e studiare gli agguati che i felini tendono agli uccelli, mi sembra di essere in uno di quei documentari ambientati nella savana.
Peraltro, cuor di leone come sono, proprio solo i gatti, posso guardare da vicino.
Le correnti d'aria sono un disastro, per la mia schiena, Silvia :-)

Habanera ha detto...

Non riesco a capire come hai fatto a non spaventarti,
io avrei fatto un salto fino al soffitto; non per la gattina ma per la sorpresa. Molti anni fa a Pistoia, accendendo la luce al risveglio, ho visto una cosa svolazzare per la stanza ed ho fatto un urlo tale che credo mi abbiano sentito fino a Firenze.
Era soltanto un uccellino, entrato in casa prima che chiudessi le finestre la sera precedente, che chissà dove si era nascosto fino a quel momento. Quando ho visto bene di cosa si trattava ho cercato di non spaventarlo e con dolcezza ho tirato su la tapparella per farlo uscire. Ma che spavento. Sono decisamente una fifona.
Ciao Sgnapetta cuor di leone dai capelli d'oro.

Un abbraccio
H.

Solimano ha detto...

I gatti, chi non ci ha vissuto insieme non ci può credere, ci vuole del tempo per conoscerli bene, e quando se ne vanno si patisce molto. Non l'abbiamo più preso un gatto, dopo, abbiamo patito troppo. Servirebbero pagine per racontare come sono fatti i gatti, ma non si arriva la realtà, che è questa, dopo dieci anni di gattitudine. Vedo dei film, sapete perché ed i gatti ci sono nei film, abbastanza spesso. Ebbene, non ho mai trovato un gatto cane come recitazione. Tutti entrano nel personaggio gatto che il regista gli affida e lo interpretano perfettamente. Tutti personaggii diversi, cosa credete? Non esiste il gatto copia-carbone di un altro gatto. Salvo in una cosa: la bellezza, che ho trovato persino nei gattacci rognosi di Roma e Venezia e nei gatti enormi della Jugoslavia, che i cani scantonano, quando li vedono.
Io ci ho provato, ad insegnare l'alfabeto, alla mia gatta 'gnorantissima. Niente da fare, ha voluto restare analfabeta. Ma quante cose mi ha insegnato lei! L'altra cosa che non sobno riuscito ad insegnarle è quella di cambiare le scatolette, niente da fare, proprio come Elliot Gould nel film Il lungo addio di Altman.

grazie Silvia e saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Io con gli animalini entro in sintonia subito, più o meno con tutti anche quelli selvatici. Avrei dovuto fare veterinaria.
Scodinzolano e gioiscono tutti. Forse perchè sentono che prima o poi da me avranno qualcosa da mangiare:)
I miei amici mi hanno soprannominata Cari veh! che è un modo di dire affettuoso che si usa di solito quando una cosa ci fa tenerezza e che io pronuncio spesso se vedo bambini o animali.
Io ho avuto alcuni gatti nell'infanzia, Bianchino che ci aspettava per 15 gg. davanti al ponte di casa fino al nostro ritorno dalle ferie. I vicini impietositi gli portavano da mangiare e da bere perchè lui stava lì, vicino al pilastro destro, e attorno a lui cresceva l'erba alta. Tornavamo che era magro magro e mamma passava giorni ad accarezzarlo e alimentarlo a dovere. Chi sostiene che i gatti non si affezzionano alle persone non sa nulla dei gatti.
Poi da adulta arrivò Riccardo, partorito dalla gatta di mamma, alla quale avevo chiesto un gatto tutto nero e lei mi accontentò:) Soprannominato cuor di leone perchè stette 3 gg. sotto al cassettone dell'ingresso, prima di degnarmi della sua compagnia. Non perchè era il mio gatto ma era di una bellezza da togliere il fiato, infatti tanti pensavano che fosse di razza, perfino il veterinario voleva iscriverelo alle gare di bastardini. Non le ho mai tollerate quelle cose lì. Mi amava molto, però a distanza. In fondo non mi ha mai perdonato di averlo sottratto ai campi e alla libertà. Per cui lo lasciai libero di andare nel fienile e di vivere la sua vita gattica. Rientrava alla sera, sporco da far schifo, per farmi un saluto e mangiare SOLO un tipo di scatolette. Solo quelle, altrimenti stava a digiuno. Sempre pensato che contenessero delle sostanze che davano dipendenza, come le crocchette per cani.
Poi è arrivata la Biondix, nella quale un po' mi identificavo, non stava mai ferma, un terremoto di gatta e molto, molto affettuosa. Mammamia che coccolate ci siamo fatte io e lei mentre il Chicco faceva finta di non vedere. Poi mio marito, una sera, la fece portare via in mia assenza, perchè a sentir lui due gatti erano troppi. A modo suo ha voluto punirmi. Dopo poco chiesi il divorzio, non per quello s'intende, ma certo quel comportamento e il dolore che mi ha procurato hanno chiuso il cerchio.
Per cui dovetti abbandonare anche Riccardo, lasciandolo nella bella casa in campagna e nel suo fienile. Lo andai a trovare dopo sei mesi e stava benissimo, mi venne subito incontro però e mi saltò in braccio. Era la prima volta che lo faceva:) Della Biondix non seppi più nulla. Nemmeno di mio marito.

Cambiando vita, ho cambiato anche animalino. Non per scelta, Cleo mi è arrivata in casa in un momento in cui ero sottosopra, ma era tanto bella che non ho potuto dire di no, e poi era stata strappata al cassonetto. Fu amore a prima vista. Chi ha dei cani sa cosa significa vivere con loro. E' un rapporto diverso, forse meno intrigante, meno sorprendente, ma, perchè c'è un ma, chi vuole vedere l'amore assoluto attraverso degli occhi, deve guardare quelli di un cane per il suo padrone. E' una droga, dopo non se ne fa più a meno.

Silvia ha detto...

Annina abbiamo avuto degli animalini molto simili:)*

Am, osservare i gatti in punta è uno spettacolo meraviglioso. Il dramma è quando ti portano le prede vive, ai piedi, come regalo di ricoscenza. Topi, lucertole, cevallette...di tutto insomma:)
Mi dispiace per la tua schiena.

Haba, ti giuro che non lo so. Ma credo che abbiano colto nel segno zena e Giulia. Mi ha adottata. Anche questa sera, sono entrata in casa e lei mi ha seguito. Ha girato tutta la casa, ha fatto due miagolatine, due strusciatine, si è intrecciata un po'con le mie gambe che avevo paura di pestarla e poi è andata. Credo che sia iniziata una relazione:) Considera che la sua padrona la chiama a squarciagola e lei non si presenta nemmeno. E dire che sono ragazzi teneri e simpatici. Se comincio a darle da mangiare s'installa in casa, ho già capito io. Però non mi sento ancora pronta per un altro animale adesso.
Vedremo. Si chiama Lucy, ho poi scoperto:) Ciao cara.

Solimano i gatti al cinema sono grandi attori, ma anche i cani però, anche gli orsi, e i cavalli...
Quando dicono di un attore: recita come un cane, secondo me commettono una grave discriminazione.
Qualcuno ricorda Rin Tin Tin, Rex, Turner il casinaro, Zanna bianca, e Zanna gialla? E anche il lupo di Balla coi lupi per dirne alcuni?

buona serata a tutti.

sabrinamanca ha detto...

Non esprimo giudizi sui gatti perché potrebbero anzi, sicuramente, non sarebbero lusinghieri. Dico solo che vivo da tre anni con tre gatti che non sono miei e che per rimediare ai loro capricci lavoro come una pazza.
Quest'estate due dei tre torneranno a vivere nel loro ambiente naturale, la campagna, e da quel momento spero che le cose andranno un po' meglio.

Un abbraccio

Solimano ha detto...

Sono del tutto d'accordo con Sabrina: se si vive in città, un gatto basta e avanza. In campagna è diverso: i gatti stanno fuori e si arrangiano, perché sono bestie che l'autonomia ce l'hanno nel DNA (la mia gatta, ogni giorno, se ne stava in giardino ore ed ore per i fatti suoi). Ma in città no! Penso ad esempio a come tre gatti possono ridurre i mobili e le poltrone. Sabrina ha un problema da risolvere e le auguro che ci riesca presto.

saludos
Solimano
P.S. Poi, a Roma ed a Venezia esistono i branchi di gatti che aspettano le gattare, ma le gattare sono solo dei casi umani, come ascoltare in continuazione Radio Maria o registrare tutte le puntate de L'isola dei famosi.

sabrinamanca ha detto...

Primo: è ancora peggio, fanno la cacca e la pipi' un po' dove gli pare, per esempio per fare i dispetti oppure quando sono in calore. Una l'abbiamo fatta operare e da allora vive in un calore perenne, questa settimana mi ha pisciato sul letto due volte per non dir altro, che preferisco non pensarci. Come dici tu e come credo profondamente, avendo avuto animali in precedenza, i gatti, i cani è meglio se vivono in campagna o in un giardino, oppure se il loro padrone (in questo caso il mio compagno) se ne prende l'intera responsabilità sollevando chi è costretto a conviverci da ogni impegno che li riguardi (tipo passare l'aspirapolvere ogni giorno che dio manda in terra, levare le cacche dalla lettiera,pulire la vasca dove ogni tanto fanno pipi', e tutti gli altri angoli in cui la fanno e poi passare le notti in bianco qauando ce n'è una o a volte due in calore e non si puo' dar loro una pastiglia perché nuoce alla loro salute...meglio mi fermo qui che se no mi innervosisco per davvero. In ogni caso mi è rimasta lucidità sufficiente per riconoscere che la responsabilità è sempre dei padroni, molto meno degli animali.

Un saluto domenicale

Ermione ha detto...

Che bello, una gatta con gli occhi luminosi che ti appare improvvisamente nella notte. Sai Silvia, i gatti sono esseri misteriosi, insondabili; ma certo ci sarà un motivo, se questo gatto ha scelto di venire da te. La vita con il gatto (io ne ho due) è tutta un'altra cosa, a dispetto di ciò che dice Sabrina, anche se capisco le sue lagnanze: un gatto non tuo, ed anzi tre, che ti spisciacchiano dappertutto, sono una punizione. Invece uno o più gatti ben accettati cambiano la vita, e in meglio. Guardarli mentre giocano, si puliscono, dormono e sognano, corrono, pensano è un arricchimento; ed oltretutto sono affettuosissimi, alla loro maniera. Sono gli esseri viventi più belli ed eleganti che ci siano sulla terra, non potrei immaginare di vivere senza gatti. Senza un uomo sì, ma senza gatti mai.

Silvia ha detto...

Mi dispiace molto Sabrina perchè ti sento molto angustiata e ti capisco perchè ne hai motivo.
E sei particolarmente sfortunata perchè i gatti sono considerati e sono animali molto puliti. E' ovvio che siete a disagio tutti.
Sarebbe auspicabile un rapporto sereno ma non sempre è possibile. E poi, costringere in appartamento degli animali, tre poi sono tanti, comporta delle forzature anche per gli umani. Mi dispiace davvero ripeto, perchè ti sento afflitta e mi piacerebbe darti una mano. Un paio di miei amici vivevano in pieno cetro storico e avano 5 gatti. Si sono trasferiti in Messico e credo che ora ne abbiano 8. Ci vuole vocazione. Ma soprattutto un terriorio equamente distribuito, per persone e animali. Se questo non è possibile, è facile osservare delle convivenze non tollerabili per chiunque. Concordo con Solimano, mi auguro che tu possa trovare presto una soluzione, anche se sono già passati tre anni...Non credo che la cosa si risolverà tanto alla svelta.
E rivogersi ad uno specialista? In Francia poi che tutti hanno un animale domestico, dovrebbero essere all'avanguardia nelle soluzioni da adottare in certi casi.
Ti auguro ogni bene.


Perchè Solimano definisci casi umani le gattare? Per me sono persone che hanno a cuore i gatti e sono preziose. Se penso a come sono ridotti certi gattili o certi canili, alle gattare farei un monumento. Non mi piace pensare ad una cosa a cui si tiene, una passione, o un forte amore, come ad un caso umano. E poi nel dare amore agli animali, di norma, se ne viene arricchiti e contraccambiati. Non credo che registrare l'Isola dei famosi sia la stessa cosa. Anche se poi uno fa sempre come gli pare, e forse è una persona normale a cui semplicemente piace l'Isola dei famosi.

Sì Ermione è molto dolce la micia e a quanto pare mi ha scelta. Mi segue sempre:)
Una coppia di mici è abbastanza impegnativa, mi ricordo la mia, però è vero, ti danno tanto affetto e ti rallegrano e rasserenano.
Io ancora non mi sento pronta di adottare un peloso. Ma forse verrà un giorno che mi farò conquistare ancora, da due occhi tondi, da una annusata furente, dal solletico di baffi, dal ticchettio delle unghiette sul pavimento, dalle fusa a trattore, dalle leccate amorose e improvvise:)
Se potessi terrei gatti, cani e galline e oche, anatre...l'allegra fattoria.
Questo è uno dei miei dolori, non vivere in campagna. Sono certa che sarei una donna diversa.

Buon riposo a tutti:)