sabato 6 giugno 2009

New York! New York! (2)

Annarita

Come condensare in poche parole le tante cose viste in questo viaggio?
Impresa impossibile.
Ho riempito paginette del fedele moleskine per fissare sulla carta le emozioni e le impressioni che New York mi ha riservato, ma sono troppe.
E ci vorrebbero troppe parole per descrivere la travolgente ricchezza del Metropolitan Museum (se avessi visto in tempo il suggerimento di Solimano non mi sarei fatta sfuggire lo Studiolo di Gubbio), ma per necessità di tempo e soprattutto per non superare la soglia dell'attenzione artistica, abbiamo fatto una scelta e ci siamo dedicati alla pittura più due o tre mostre temporanee allestite in questo periodo.

E al MOMA una full immersion nell'arte dell'ultimo secolo, in primis reverente omaggio a Les Demoiselles d'Avignon di Picasso.

Il piacere di passeggiare nelle immense avenue alberate, con il naso all'aria a catturare con l'obiettivo gli svettanti grattacieli, avvolti nella foschia o brillanti sotto il sole in un cielo finalmente tornato azzurro.

E l'affascinante melting pot delle strade brulicanti, mentre il traffico frenetico e i taxi gialli riempivano l'aria di rumore.

Per contro la pace del Central Park, regno incontrastato di bambini e di cani.


E le vetrine scintillanti, l'immenso Blumingdale affollato e gli Starbucks Coffee che sbucano ad ogni angolo, in cui fermarsi a prendere il caffè nero americano servito negli alti bicchieri di cartone.
E le colazioni a base di pancakes con sciroppo d'acero e di uova fritte con bacon e patate!



Il fascino di Strand Book Store, l'immensa libreria all'angolo tra la 12^ e Broadway, con le sue 18 migliaia di libri usati, dai più comuni a quelli rari, tra i quali abbiamo trovato numerose chicche che hanno fatto notevolmente aumentare il peso delle nostre valige.


E poi l'emozione del mio regalo di compleanno, due bellissimi posti vicinissimi al palcoscenico nel Winter Garden per il musical Mamma mia!, una festa di musica e di colori.

Le luci e i colori di Times Square, resa meno frenetica dalle isole pedonali.

E la pittoresca familiarità del Greenwich Village, con la sua aria di paese.

L'eleganza del Metropolitan Opera in cui abbiamo visto l'American Ballett esibirsi nel balletto Le corsaire ispirato al poema di lord Byron.


Mi sono sbizzarrita con le foto, che al Metropolitan e al MOMA erano libere.

Foto da dilettante, che cercava di cogliere particolari, sensazioni ed emozioni.

Ne ho fatto una ricca selezione e le ho messe qui, così se volete, potrete dare un'occhiata.
Duro il ritorno alla realtà del tran tran quotidiano e del lavoro, ma allietato dal ricordo di tante belle cose viste.
Good bye, New York. See you soon!

11 commenti:

Habanera ha detto...

Ma che meraviglia, Annarita!
Ho fatto partire lo slideshow sul tuo album e sono ritornata a New York senza dover pagare biglietto aereo ed albergo.
Sei una fotografa straordinaria e mi hai fatto rivivere l'atmosfera particolare e indimenticabile di quella fantastica città.
Grazie, grazie, grazie.
Un bacione
H.

Amfortas ha detto...

Magnifica esperienza, mi pare di capire. Sei un'ottima fotografa, davvero.
Ho una domanda.
Davvero l'isola pedonale a Times Square funziona? So che ci sono state molte proteste.
Il marito melomane non ti ha fatto vedere un'opera, o non ce n'erano?
Ciao!

Silvia ha detto...

Che bel viaggio Annina:) Sai che si percepisce che sei stata bene?
Mi fa tanto piacere:)
NY è una delle tante mete che per il momento rimarranno dove sono.
C'è tempo per ogni cosa.
Ma se dovessi decidere di andare, vi chiamerò a raccolta per farmi consigliare. Anche se io adoro andare "a caso" ogni tanto e farmi stupire.
Un bacione di benvenuto.

Anonimo ha detto...

Ben tornata Annarita. Grazie per averci reso partecipe di questo bel viaggio. Io non sono ancora andata, ma spero di fare al più presto questo viaggio.
Anche da me complimenti e, anche se è duro tornare, sono contenta che tu sia qui

Baci

Giulia

sabrinamanca ha detto...

Quando vado in luoghi che non conosco mi interessa il loro rapporto con le persone che li abitano. Che impressione ti ha fatto la gente? Anche io ho scorso il diaporama e confermo: come vent'anni fa ho ancora una gran voglia di andare a New York!

( ma quante foto!!!!!!!!)

Anonimo ha detto...

Bentornata!
Ho guardato le foto dell'album, pure.
Non sono mai stata a New York: mi pare bellissima, eppure mi spaventa, ma io non faccio testo, perchè ho paura anche di Milano.
Il 21 ero alla Triennale per una cosa e mi sentivo sperduta (non solo per l'angoscia da prestazione che mi assale ogni volta). Eppure c'era mio marito e ormai,in questa città, vengo con cadenza mensile.
Mah.

Per ora mi accontento di vedere N.Y. attraverso le tue parole.

Mi rendo conto, comunque, che una volta, qui in famiglia, ci si spostava per i luoghi, ora molto più spesso per le persone.

Un saluto grande.
zena

Roby ha detto...

Giuro e spergiuro che questa è la prima volta in cui DESIDERO davvero vedere New York, città per la quale, fino a poco fa, non avevo nessuna particolare inclinazione. Ma come si fa a resistere ad Annarita e al suo obiettivo?????

Ripeto i grazie e i bacioni già espressi da altri, con affetto

Roby

Solimano ha detto...

Spettacolare! Fortuna che qualche mese fa ero partito dicendo che ognuno di noi aveva diritto ad un cortissimo post quotidiano con una immagine, massimo due...
Ma va bene così, ognuno di noi sta trovando la propria strada in una concordia discors (ed io sono stato il primo ad aver trasgredito a me stesso... e continuerò a trasgredirmi).
Il mio studio è invaso da grattacieli, alberi, taxi, quadri, libri (ci racconterai...) ma soprattutto da colazioni che stimolano il mio appetito molto di più delle pizze di ieri sera in un posto che si chiama Stuzzica...denti (molto meglio il Kon Tiki di due settimane fa).
Riguardo lo Studiolo di Gubbio, non credere di passarla liscia, Annarita, prima o poi irromperà qui... e ti toccherà tornare a New York per vederlo dal vivo! Ma non è detto, il MOMA fa le cose bene anche in rete.

grazie Annarita e saludos
Solimano
P.S. Un caro saluto a Pino, se lo merita proprio.

Ermione ha detto...

Wow, quanti ricordi! Sono stata a NY più di 25 anni fa, mi piacque tantissimo, così speciale e unica.
E ricordo prorpio quanto mi colpì il riflesso delle nubi che si specchiavano nei vetri dei grattacieli, proprio come si vede nelle foto che hai fatto tu, Annarita. Bella città, anche se non credo che potrei viverci.

annarita ha detto...

Haba, mi sono limitata con le foto, non le ho caricate tutte. Penso però che più avanti potrei inserire anche quelle scattate al Metropolitan e al Moma, una scelta soggettiva delle opere che più mi hanno colpita. Potrei chiamarla "La collezione newyorkese di Annarita" :-)
Amfortas, i tassisti non sono molto contenti della novità e il traffico è quanto mai caotico, ma i pedoni se la godono un mondo sulle loro seggioline colorate: chiacchierano, leggono, ascoltano musica, mangiano il gelato. Niente opere quando è aperta la stagione dell'American Ballett, perciò la scelta è caduta su Le corsaire. I ballerini erano molto bravi, ma il consorte melomane ha ribadito che la musica era da poco.:-)
Silvia, il bello di New York è che puoi fare chilometri a piedi e non te ne accorgi, tante sono le cose da vedere. Anche il solo passeggiare per le larghe strade è un piacere diverso da quello che si prova nelle nostre città. :-)
Giulia, la parte peggiore per me è stata il viaggio. 9 ore all'andata e un po' meno al ritorno, però con turbolenze e atterraggio non proprio morbido che mi ha fatta sentire male. Però ne è valsa la pena, New York è una città unica che vale davvero la pena di visitare. :-)
Sabrina, a me sono sembrati tutti molto gentili, e poi hanno un grande rispetto per le file e l'ordine. Ci è capitato più volte di non accorgerci bene di dove incominciasse una fila e di essere invitati con gentile fermezza e spostarci. All'atterraggio, al controllo del passaporto, mi hanno persino fatto gli auguri per il compleanno! :-)
Zena, New York indubbiamente fa impressione, è così grande, ma ci si abitua presto e poi lo stupore e la curiosità prendono il sopravvento. Devo dire che mi sono sempre sentita sicura e tranquilla, la sera c'è tantissimo movimento e poi i polizziotti sono dappertutto, in auto o a piedi :-)
Roby, pure io non mi sentivo particolarmente attratta dalla Grande Mela, ma tre anni fa ci sono stata per la prima volta e così è nato il colpo di fulmine! Ti auguro di andarci presto con la tu' figliola: ci sono certi negozi di abbigliamento che fanno la goduria delle adolescenti. Io ho preso un paio di scarpe da ginnastica piene di fiori e di teschi per mia figlia e mi sono guadagnata la sua gratitudine eterna garantita dall'invidia delle amiche :-)
Solimano, mi sono fatta prendere la mano, lo ammetto, ma è stata un'occasione troppo ghiotta! Cercherò lo Studiolo nel sito del Met e poi lo mettero in cima alla lista per il prossimo viaggio. Ma non trascuriamo anche la splendica Frick Collection! :-)
Ermione, impossibile resistere al desiderio di passeggiare con il naso all'aria e cogliere i riflessi sui grattacieli. Neppure io vivrei a new York, ma è il posto ideale per una vacanza in cui soddisfare ogni tipo di curiosità :-)
Ricambio i bacioni e i calorosi saluti a tutti.
Annarita

Barbara Cerquetti ha detto...

Bentornata Annarita.
Tutte belle le foto, ma quella libreria...che sogno!