venerdì 1 maggio 2009

Primo Maggio 2009

Solimano


Questo l'ho ascoltato.
Mio nonno, che mi raccontò della volta in cui stava facendo il suo turno di 12 ore di lavoro sempre in piedi. Riuscì a sedersi -era giovane, e i giovani si stancano prima- ma il sorvegliante lo beccò e gli diede una multa pari all'intera giornata di lavoro. La seconda volta, l'avrebbero mandato via, e si stancò di meno.

Questo l'ho vissuto.
Allo zuccherificio, a quindici anni. Camminavo con lo sguardo basso, perché avevo un sacco sulle spalle. Andai a finire con l'avambraccio contro una valvola rovente. Il medico mi dette quindici giorni per l'infortunio. Due giorni dopo dovetti andare dal medico fiscale dell'Eridania. Il suo sguardo dispiaciuto, quando vide la ferita, di cui ho ancora l'ombra oggi. Dispiaciuto non per me, ma perché non mi aveva beccato in castagna.

Questo l'ho visto.
Il corteo del Primo Maggio per le strade di Parma Vecchia. Ordinate eppure spontanee, sorridenti ma decise, le ragazze si immergevano fra la gente che guardava il corteo passare: ad ognuno un garofano, come rifiutare?


Le immagini sono del film Furore (The Grapes of Wrath - 1940) di John Ford, tratto dal romanzo di John Steinbeck.

Così Tom Joad (Henry Fonda): Then it don't matter. I'll be all around in the dark - I'll be everywhere. Wherever you can look - wherever there's a fight, so hungry people can eat, I'll be there. Wherever there's a cop beatin' up a guy, I'll be there. I'll be in the way guys yell when they're mad. I'll be in the way kids laugh when they're hungry and they know supper's ready, and when the people are eatin' the stuff they raise and livin' in the houses they build - I'll be there, too.

Così Ma Joad (Jane Darwell): Rich fellas come up an' they die, an' their kids ain't no good an' they die out. But we keep a'comin'. We're the people that live. They can't wipe us out; they can't lick us. We'll go on forever, Pa, 'cause we're the people.

Le parole di Ma Joad chiudono il film.


9 commenti:

Silvia ha detto...

Tra quelle ragazze c'ero anch'io anche se in un altro luogo.

Tanto che importa? I fiori avevano tutti lo stesso profumo.
Grazie:)

Roby ha detto...

Ieri mi pareva quasi che -da giorno di celebrazione, di ricordo e di lotta- il 1° maggio stesse diventando una specie di lunedì di pasquetta, buono per la gita fuori porta...

...poi ho aperto Stanzeallaria, ho letto Solimano, Sabrina e Silvia...

...e adesso STO MEGLIO!!!

Baciottissimi

Roby

Anonimo ha detto...

Sai mi viene voglia di riprendere questi garofani rossi e distribuirli in giro... Chissà magari funziona?

Buon primo maggio
Giulia

Barbara Cerquetti ha detto...

Io sono rimasta scioccata dalla mia prima esperienza lavorativa: cameriera in un albergo durante l'alta stagione. Ero una mocciosa insieme ad altri ragazzini sbarbatelli, eravamo fuori casa e alloggiavamo nell'albergo stesso. Ci tenevano in quindici a lavorare in un albergo che, a bassa stagione, ne richiedeva venti. Lavoravamo una media di quattordici, quindici ore al giorno. Gli straordinari non erano contemplati in busta paga. Una volta sono scoppiata a piangere perchè non ce la facevo più e le gambe non mi reggevano. Il capo mi disse: "Ringrazia il cielo invece di frignare! Ti stiamo facendo lavorare, è un privilegio!"
Mi sono fatta forza pensando: -In fabbrica è peggio.
Volete sapere la cosa più bella? I miei datori di lavoro erano preti. Ancora adesso, quando ci penso, mi viene da ridere.

Ermione ha detto...

Belli questi ricordi sentiti e visti, bellissime le foto di quel bellissimo uomo che era Henry Fonda. I miei ricordi di lavoro non hanno niente di speciale, ed i miei primi maggi hanno il ricordo di grandi cortei numerosi e vivaci, pieni di bamdiere rosse. Sembrano secoli.

sabrinamanca ha detto...

Ora corro a riguardarmelo questo Furore, con le lacrime agli occhi "'cause we're the people"

Solimano ha detto...

Chi ha toccato presto con mano (con le proprie mani) certe attività manuali e si è sentito trattare come uno che dovrebbe anche ringraziare, capisce prima come è fatta la vita e tende a ridimensionare i falsi problemi e a concentrarsi su quelli veri.
Questi lavori stagionali svolti in età molto giovane, una volta erano quasi la regola, oggi si cercano tutte per evitarli, sia da parte dei genitori che dei figli. Non so se sia un vantaggio: la soddisfazione di dare presto un contributo in casa esisteva e generava un forte senso di responsabilità personale.

grazie e saludos
Solimano

Habanera ha detto...

Ho apprezzato questo post per la sua immediatezza, l'assoluta mancanza di retorica, lo stile asciutto, serrato, coinvolgente. Me lo stavo godendo in pieno quando mi sono bloccata sull'inglese.
Non saprò mai il significato delle parole di Ma Joad che chiudono il film. Peccato.
H.

sabrinamanca ha detto...

Rich fellas come up an' they die, an' their kids ain't no good an' they die out. But we keep a'comin'. We're the people that live. They can't wipe us out; they can't lick us. We'll go on forever, Pa, 'cause we're the people.

Cosi' senza dare uno sguardo al dizionario: uomini ricchi nascono (vengono su, letteralmente) e poi muoiono e i loro figli non sono buoni (di temperamento, di salute?) e anche loro muoiono. Ma non continuiamo ad andare avanti. Noi siamo la gente che vive. Non ci possono spazzare via, non possono vincerci. Noi continueremo ad andare avanti per sempre, Pa, perché noi siamo il popolo (la gente).

baciotti