giovedì 9 aprile 2009

Una bella serata

Solimano

Mi è andata bene. Avevo deciso di non andare alla seconda conferenza organizzata da NOVA LUNA, però Ottavio (Giorgio) mi ha spedito una email dicendomi che lui ci andava e che se io avevo bisogno di un passaggio in auto provvedeva lui.
E' finita che ci sono andato anch'io, perché, per curiosità, ho cercato in rete informazioni su Roberto Osculati e le ho trovate qui.

Meno gente della sera con Vittorio Zucconi, però i posti a sedere erano quasi tutti occupati, nella sala al Binario 7.
Durante la presentazione iniziale, è successo un piccolo colpo di scena che ho molto goduto, vado matto per queste robe. Parlava Pizzi, ben conosciuto a Monza, e raccontava le varie imprese del Professor Roberto Osculati: biografia, studi, carriera accademica, libri. Osculati sedeva al fianco di Pizzi. Finché, dopo cinque minuti di presentazione laudativa ma tranquilla, non tipo venghino siori e siore venghino, Pizzi ha concluso dicendo: "A parte tutto questo, sono contento di presentare Roberto Osculati anche per un altro motivo: siamo stati cinque anni nello stesso banco cinquant'anni fa al Liceo Classico Zucchi di Monza". E quei due, Pizzi e Osculati ridacchiavano fra loro, proprio come due ragazzi compagni di banco.
Osculati è uno che le cose le sa, e le sa raccontare (con linguaggio sontuoso, ha detto Pizzi). La Storia del Cristianesimo è un argomento importante, che Osculati insegna da vent'anni all'Università di Catania (però ha detto che gli è rimasto l'accento brianzolo). Ha parlato solo dei Vangeli, degli Atti degli Apostoli, dell'Apocalisse. Non ha parlato dell'Antico Testamento, chissà se l'hanno gradito o meno alcuni amici ebrei soci di NOVA LUNA.
Ha stabilito precisi nessi storici fra la scrittura dei vari libri del Nuovo Testamento e le politiche degli imperatori romani: Nerone (quando c'era Seneca e dopo la morte di Seneca), Vespasiano e Tito (la distruzione di Gerusalemme), Domiziano (che si elesse a divinità). Successivamente la corrispondenza fra Traiano e Plinio il giovane. Poi, l'abilità di Costantino e la tracotanza di Teodosio contro chi non era cristiano. Una persona seria e profonda, del tutto intellettualmente libero, ben contento di essere da decenni dipendente dallo Stato, anche se la Radio Vaticana lo intervista spesso sui suoi argomenti (soprattutto Vangeli e protestanti tedeschi). Cosa si è capito? Che un'ampia visione storica permette di affrontare con lucidità il presente, perché Osculati dà per scontato che nella Chiesa siano sempre esistite tensioni fortissime e che la situazione odierna è da questo punto di vista carente. Ci ha sorpreso spesso. Uno gli ha chiesto: "Che ne pensa della crisi delle vocazioni?" Ha risposto: "Gli uomini e le donne esistono, o no?" Un altro suo argomento è la Storia dei Francescani nel Trecento, dice che scrivevano libretti divertentissimi, quasi come il Boccaccio. Ha parlato bene di Pio XII, e lì ho rizzato le orecchie, perché mi sembrava strano, ma poi ho capito: Osculati sostiene che Pio XII ci teneva alla struttura, a patto che ci fossero degli esploratori liberi al di fuori della struttura. Quello che oggi non c'è: con Woytila e Ratzinger gli esploratori sono spariti tutti. E' una mia illazione ma ho visto che quando gli ho chiesto dove sono oggi i Mazzolari, i Saltini, i Carretto, i Balducci, i La Pira, mi ha chiesto l'età: la stessa sua. Lui crede che torneranno, io no, ma è bello aver avuto a che fare con grandi del genere, che oggi nessuno conosce.
In giro con il microfono per la sala, andava Annalisa Bemporad, bibliotecaria a Monza, che è stata anche Assessore alla Cultura. Così si fa.

P.S. Nelle immagini, Don Primo Mazzolari, volontario nella prima guerra mondiale, parroco di Bozzolo, all'opposizione del fascismo da prima del 1925. Dopo la Conciliazione disse: "Ci faranno molte carezze, ma non crediamogli". Durante la Resistenza gli dissero di nascondersi. Lo fece salendo al piano di sopra della Canonica. Tutto il paese lo sapeva ma nessuno lo denunciò. Dopo la guerra, come membro dell'ANPI salvò la vita di alcuni fascisti. Inventò la rivista Adesso, su cui il vescovo gli vietò di scrivere, e ripose "Obbedisco, però sto in piedi". Scrisse "Il compagno Cristo", gli fu vietato di predicare in giro, e alla domenica la chiesa di Bozzolo era strana, metà parrocchiani metà persone venute anche dall'estero. Nel 1959, pochi mesi prima di morire, lo chiamò a Roma Giovanni XXIII, che così lo accolse: "Ecco la tromba dello Spirito Santo della Bassa Padana!" (secondo me quello spiritosone di Papa Roncalli un po' voleva sfotterlo). Ma la prima attività di Don Primo Mazzolari fu sempre di essere il Parroco di Bozzolo, come si vede nelle immagini, occhio, c'è pure una gatta.


4 commenti:

mazapegul ha detto...

Una bella serata davvero, caro Primo. Quando parlo con i miei amici cattolici del PD (ex DC, Popolari, Margherita), li sento sempre un po' orfani e molto ribelli. La Chiesa, a partire dal papa e arrivando al parroco locale, non li ama; li osteggia; tifa per la destra sempre e comunque. Loro non ci stanno, tengono ben fermo sulle loro opinioni di "cattolici adulti", ma soffrono (non in silenzio, aggiungo).
La Chiesa uniforme del giorno d'oggi non dedica a loro nessuno spazio, cosi' loro percorrono una via che e' assolutamente laica (nel senso letterale della parola).
Dev'essere stata una bellissima serata davvero.
Ciao, Maz

giulia ha detto...

Per Pimo Mazzolari e per i sacerdoti come lui ho davvero molta stima...
L'incontro di cui parli deve essere stato interessante.
Un caro saluto,
Giulia

annarita ha detto...

Molto interessante, soprattutto perchè non conoscevo affatto le persone di cui parli. Qui c'è sempre da imparare. Per il resto concordo con Maz.
Per un po' di giorni sarò muta, nel senso che non userò il computer, ma appena tornerò alla tecnologia mi farò sentire.
Quest'anno non ho proprio voglia di mandare a destra e a manca i miei auguri di buona Pasqua, cosa che di solito mi fa piacere.
So che tutti abbiamo in testa i medesimi pensieri e nel cuore le medesime sensazioni. E siamo tutti i vicini.
A presto, Annarita.

Solimano ha detto...

Le due organizzazioni che stanno particolarmente a cuore al Vaticano sono da tempo l'Opus Dei e Comunione e Liberazione.
Le nomine vanno esclusivamente in quelle direzioni e la normalizzazione è ormai totale. Quindi, per me, è stata una boccata d'aria la serata con Roberto Osculati, di cui ammiro la fiducia nel futuro, anche se non la condivido. Può darsi che abbia ragione lui, perché storicamente è andata sempre così: potenti energie si sono fatte sentire quando si pensava che non ci sarebbero più state. Ma sono ormai decenni che i cristiani non riescono a dire qualcosa che regga nella letteratura, nelle arti, nel cinema, nella cultura in genere: succede così, quando un mito finisce. L'ultimo paese a mollare è stata la Francia, non a caso il paese più laico, ma qui da noi, chi dobbiamo ascoltare? Zichichi e Socci? Ma va! E lo dico con vero dispiacere. A vedere l'altra sera in TV la faccia arida, avida, triste, ostile, in fondo preoccupata di Bagnasco, che spregiava il "casuale evoluzionismo" c'era da mettersi le mani nei capelli. Quelli che soffrono di più di questa situazione sono come gli amici di Màz, e ci credo, che non stiano zitti: ma chi gli dà voce? Che spazi hanno?

grazie e saludos
Solimano