lunedì 30 marzo 2009

La Grande Bua

Solimano


Dopo avere inserito i 7 post del libricino L'amore intelligente, ho inserito i 17 post del libretto
La Grande Bua. Ho già inserito 24 dei 54 post del librone Le Novellette degli Odori. Poi toccherà a La casta Susanna e a I Bei Momenti, ma è presto per parlarne e per mettere dei link. A proposito, non sarebbe indispensabile mettere questi link, visto che ci si entra comodamente dall'indice della Biblioteca qui sopra, ma non tutti lo sanno per il momento... e poi voglio vedere se sono ancora capace di mettere i link, visto che volutamente li utilizzo pochissimo.

Due parole per la Grande Bua, una sintetica storia della mia depressione che è durata un anno e mezzo: come ci sono entrato, come ci ho convissuto, come ne sono uscito.
Non dico tutto (ad esempio non dico quali sono i presumibili motivi personali per cui sono andato in depressione). Deve esistere sempre un confine fra ciò che si decide di dire e ciò che si decide di non dire: non ci credo a quelli che dicono tutto. O hanno poco da dire, e quel poco lo chiamano tutto, o non si rendono conto che certe cose si guastano nel dirle, quindi meglio tenersele. Quello che si decide di dire deve essere schietto, perché il fatto dal dir non sia diverso, come diceva un noto Autore, il migliore di tutti gli Autori possibili e immaginabili.

Quindi, ne La Grande Bua, quello che dico è successo, a parte che ci possono essere delle menzogne inconscie di cui, proprio perché inconscie, non mi sono accorto per il momento. Se me ne accorgerò, mi correggerò. Questi diciassette post possono essere di qualche utilità a chi si trova ad avere a che fare con persone care depresse (e vorrebbe capirle ed aiutarle), a chi la depressione l'ha provata e ne è uscito, non a chi è sotto depressione, perché il depresso è una persona strana: è ancora intelligente (ammesso che lo fosse prima) ma è ristretto, costretto, come se il mondo, la vita e le altre persone non esistessero: una noia sofferta e globale che non vuole smettere di annoiarsi.

Tutti i post, tranne due, li ho illustrati con immagini tratte dai film di Buster Keaton, mi sembrava che le avesse fatte proprio per me: guardate come la testa messa nel cannone corrisponde al post Le sconfitte e l'uomo a cavallo al post I ricordi.
Ho fatto due eccezioni. Una per la Signora Becky Sharp, che mi ha dato una grossa mano (e c'era Miriam Hopkins del film del 1935), l'altra per l'ultimo post in cui ho inserito immagini tratte dal film che Ingmar Bergman trasse dal Flauto magico. Perché? Perché, quando cominciai a scrivere questi post, avevo deciso che l'ultima parola ce l'avesse Mozart, e così è stato.

P.S. Per la Biblioteca vedo che alcuni fra noi si stanno interessando e mi fa piacere, perché la trovo una opportunità gratificante. Consiglio, prima di partire, di mettersi in contatto con me o con Habanera per quei quattro dettagli tecnici che servono. Ma consiglio soprattutto di utilizzare la modalità html nella stesura dei post e di porsi il problema delle immagini e del loro posizionamento, tutte robe che è bene pian piano imparare: si fatica di meno e ci si diverte di più. Scriverò fra un po' di tempo qualche post sullo scrivere in rete e sul perché farlo. Ci credo molto da ogni punto di vista, e dirò gli argomenti: ci azzufferemo simpaticamente.


6 commenti:

annarita ha detto...

Purtroppo non riesco a leggere la maggior parte di ciò che si trova in questo grande contenitore, ma mi riprometto di dedicare tempo a ciò che hai raccolto sotto questo titolo così azzeccato. Per conoscerti meglio e anche, egoisticamente, per trarne qualche insegnamento. Salutissimi, Annarita.

Solimano ha detto...

Annarita, l'ottica giusta è quella di non crearsi false aspettative. Io ragiono in ottica nice to have e di dar piacere a me stesso prioritariamente. Il Diario è come un giornale, che si legge ogni giorno, i libri nelle nostre biblioteche casalinghe, aspettano paziente e, se c'è del buono, vine il momento che li prendiamo in mano e li leggiamo. Così sarà per la Biblioteca. Ma soprattutto è autogratificante per chi scrive, che può rileggersi e modificarsi quanto vuole, è un work in progress, come una miniera o meglio, un cantiere a cielo aperto.
Ne riparleremo, perché qui sta succedendo come nel Nonblog e in Abbraccie pop corn: le pagine viste sono più di due volte le visite, cosa infrequente nei blog. Dipende dall'attrattività dell'archivio. Se non c'è, e si vive solo di home page, un blog è come una casa sulla sabbia, si ricomincia sempre da capo in funzione dell'ultimo post. Tu lo sai, infatti l'archivio del tuo blog è attrattivo. Ma vivere come blog basandosi sull'ultimo post e relativo numero di commenti prima o poi stufa e nevrotizza.
E la domanda vera sarebbe: "Stiamo in rete per star meglio o per star peggio?"

grazie Annarita e saludos
Solimano

giulia ha detto...

E' una giusta ottica quella che metti in risalto, Solimano, su cui prima non avevo mai riflettuto... Ora ci sto pensando e spero presto di dare un contributo.

Ciao
Giulia

Solimano ha detto...

Giulia, un atteggiamento diffuso in rete e in particolare nel mondo dei blog, è quello di lagnarsi perché si è inascoltati e magari perché non visitati (questo però lo si dice di meno, non è fine, dirlo). Però di non fare nulla per modificare la situazione, a partire dalla propria, come se fosse un dato di fatto ineludibile.
Ma non finisce qui: se qualcuno fa qualcosa per modificare la propria situazione e rendere più attrattivo il proprio sito o il proprio blog, alle mammolette questo non sta bene perché si dichiarano superiori alle umane bassezze, fatte anche di contatori in chiaro, di Visite, di Pagine viste, di Richieste per pagina.
A me è capitato alcune volte di essere criticato animosamente perché a queste cose ci guardo nell'ottica di gioco chiaro gioco bello.
Quindi, mi dichiaro non superiore, ma inferiore alle umane bassezze e continuerò a scavare.
Venendo alla Bibloteca, è una opportunità, e se ci sono più libri lo preferisco, proprio come nelle biblioteche di casa.
Sono personalmente gratificato dal metterci i miei libricini, libretti, libroni: faccio del volontariato verso me stesso!
Fallo anche tu e ne sarai contenta, a trattarsi bene non si sbaglia e... si finisce per trattar bene anche gli altri.

grazie Giulia e saludos
Solimano

Habanera ha detto...

Solimano, "La Grande Bua" e le "Novellette degli Odori" sono tra i miei preferiti tra i tanti libretti, libricini e libroni della Biblioteca.
Non credere che per il solo fatto di averli già letti in passato io non tenga d'occhio i tuoi aggiornamenti. Se non sapessi che sei già impegnatissimo su tre fronti (Diario in rete, Abbracci e pop corn e Nonblog) mi verrebbe da tirarti le orecchie: Solo 24 Novellette su 54?
Vedo che, nonostante lo scarso uso che ne fai, i link sai metterli benissimo e vorrei anche vedere... sei stato prorio tu ad insegnarmi come si fa quando ho iniziato il Nonblog e tutto per me era nuovo e sconosciuto.
Qui avevamo però un piccolo problema: essendo dello stesso colore del testo non si capiva che fossero link, io almeno non ci avevo fatto caso.
Ho cambiato il colore e adesso risaltano abbastanza da indurre a passarci sopra con il mouse. Ci perde un po' l'elegante armonia dei colori, nell'insieme della pagina, ma si facilita la comprensione di tutto ciò che è linkabile: Biblioteca, singoli autori del Diario in rete, I nostri blog, etc.
A te, come sempre, l'ultima parola. Se non ti piace si torna immediatamente come prima.

besos
H.

Solimano ha detto...

Habanera, hai fatto un bellissimo lavoro: così tutto è più agevole ed invogliante.
D'altra parte il merito del bell'aspetto di Stanze all'aria è per la maggior parte tuo, e prima o poi faremo qualcosa a livello del template di Abbracci e pop corn. Non un sovvertimento, perché è andata già bene così, ma sul template e sul mettere le Viste logiche (che ormai sono più di venti) separate dal resto ci ragioneremo. Non è urgente, ma visto che abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno! Sempre senza esagerare coi link...
Per la Biblioteca, sto pensando anche a La casta Susanna ed a I Bei Momenti, e lì sarà utilissimo poter mettere (non sempre, ma solo ogni tanto) le immagini più larghe, perché qui lo spazio c'è e tu l'hai già fatto sul Nonblog. Mi spiegherai come si fa, alla terza volta che mi spieghi vedrai che capisco.

saludos y besos
Solimano