venerdì 20 marzo 2009

Com'è potuto accadere? (post di servizio)

sabrinamanca

Sono parecchi giorni che certi pensieri mi gironzolano in testa. Pensieri che parevano sconnessi, all'inizio, ma che ora, grazie a tutto quello che sto leggendo qui (segno che sono passati anche da voi) sto riuscendo a trovare il bandolo della matassa.
Da qualche giorno ripenso al post di Giulia che mi pare s'intitolasse "sinceramente". Da quel post qualcosa è cambiato in modo definitivo: è come se, immaginando le nostre interazioni in questo blog come un percorso a tappe, una tappa importante fosse stata raggiunta e superata, rafforzando e rassicurando l'intero gruppo. Ripensando agli inizi, qualche mese fa, il nostro blog si sta facendo sempre più "intimo", ci stiamo scoprendo (nel senso di conoscersi e nel senso di mostrare il nostro animo) l'uno l'altro sempre di più, e questo processo sta andando mi pare, in una direzione che non si poteva immaginare all'inizio, una direzione che non si poteva forzare poiché certi sentimenti non si possono semplicemente iniettare, si costruiscono naturalmente, se ve ne sono le premesse.
Una riflessione di qualche tempo fa di qualcuno, forse Giulia, ma anche altri, intorno al fatto che dall'esterno di queste stanze ci si sentiva un po' esclusi poiché l'apparente disinvoltura e intimità che regnava, fungeva da respingente per "gli altri", mi ha dato da pensare.
E poi quel post di Annarita su come ci immaginiamo, ecco, quello è stato il pezzo finale del puzzle.
Solimano ci rispiegherà per quali ragioni questo blog è nato ( io non ricordo più) ma il fatto è che si sta trasformando in un luogo di amicizia(non per questo nuovi inquilini sarebbero sgraditi, anzi, proprio il contrario). Badate che non è da me utilizzare quella parola con leggerezza ma mi sembra che, pian pianino, senza forzature, con le crisi che le amicizie, sempre in costruzione, impongono, pezzo a pezzo, post dopo post, ci stiamo dirigendo proprio da quella parte.
Come vi immagino? Piuttosto come "vi sento". Con maggiore o minore intensità, dipende da quanto mi pare di conoscervi e da quanto ciascuno di voi lascia trasparire da queste pagine. Vi sento delle persone che possono raccogliere le mie confidenze senza ritorcermele contro e anzi proponendomi altri punti di vista. Vi sento vivi, curiosi, avidi di bellezza, e di conoscenza.

Primo lo immagino con occhi folgoranti e pungenti, uno testardo (o piuttosto estremamente deciso), uno con il quale discutere sino a perdere la voce, ma con gran divertimento e piena soddisfazione. E soprattutto uno che spero vivamente si dia una mossa per passare a trovarmi perché non vedo l'ora di conoscerlo di persona!
Roby la immagino tendenzialmente di buon umore, una che raramente riesce a perdere il sorriso dalla bocca.
Antonella, ogni volta che vedo la sua piccola fotografia da qualche parte mi vien voglia di abbracciarla e di farmi abbracciare.
Silvia, quando penso a lei, penso a un vulcano in riposo, i suoi dipinti più che le sue parole, ma anche quelle, mi raccontano di luci e ombre, di intensità e tenerezza, di un sentire la vita sempre "di pancia".
Paolo mi pare proprio il mio "amico (maschio) " ideale, e del resto nei suoi post rivedo un mio grande amico.
Giulia la conosco da più tempo di tutti, cosi' come Zena, che vedo qui meno spesso, ma avevo già un'impressione di loro che non si è modificata. L'una, curiosissima, dotata di una rara vivacità e un'ostinazione ammirabile a voler sensibilizzare le persone, a coinvolgerle, farle riflettere, farle agire, perché no. Una di quelle che spinge un gruppo, che dà coraggio, che consola ( e immagino che a volte tutta questa energia che infonde agli altri debba farla sentire esausta), l'altra, Zena, la vedo come in un film di Pupi Avati, una donna romantica, calma, con una memoria fotografica del passato e una lieve nostalgia dello stesso, e una grande tenerezza verso il mondo (esseri umani e natura).
Maz, credo che lo chiamerei cosi' anche se un giorno scoprissi il suo nome, lo immagino un tizio grande e grosso, un po' in imbarazzo per questo fisico imponente ( anche se un giorno racconto' che l'altezza gli è sempre parsa un vantaggio), giocherellone, sbadato ma molto sensibile (si possono avere molteplici migliori amici?).
Giuliano: lo so che si deve rispettare le decisioni di ognuno ma che ci posso fa' MI MANCA MI MANCA MI MANCA, al punto che vado a leggermi i suoi commenti qui e là e ogni volta sospiro!
Barbara e Annarita le sento vicine per una questione di "maternità" e vicinanza con i bambini e cosi' Dario, anche se devo dire che di loro, ho un'idea più vaga.
Insomma, ecco come la vedo questa storia del nostro blog, anche se per riassumere tutto sarebbe bastata una frase di Primo " è diretto, non è un posto di bella scrittura, anche se spesso si scrive bene. E' un posto di schietta esperienza personale, culturale ed umana, in cui non c'è commentaggine ma conversazione a volte dialettica...Senza forzature, opportunismi e menzogne, quasi tutto sulla scena pochissmo dietro le quinte. Senza l'ossessione delle visite e dei commenti. Qualche scazzo sì, ma non nevroticità."
Mi pare un posto dove possano fermentare progetti e amicizie, ecco.
Per la cronaca, ieri ero cosi' ( foto della quale mi sono accontentata dopo una ventina di scatti orrendi e dopo essermi, come ogni volta, rassegnata al fatto che "sono proprio cosi' ").

13 commenti:

Barbara Cerquetti ha detto...

Avevo letto il tuo commento ad uno dei post precedenti, quando dicevi di sentirsi anche su facebook, e c'ho provato, di ma mi sono venute fuori un sacco di sabrine. Avevo rimandato la ricerca, ma adesso, con questa foto, tutto si risolve! Eheh!

Riguardo all'idea che hai di questo blog, condivido in pieno. Io lo trovo molto rilassante, si può dire quello che si pensa in tutta onestà, senza paranoie, non c'è l'ansia da contatore delle visite (non che mi abbia mai procurato ansia ma a volte si crea, nei blog, la filosofia del dare per ricevere)e gli altri utenti sono persone da cui imparare, che non è poco.

Spero che impareremo tutti a conoscerci meglio, anche se solo nella rete. In me c'è dell'altro oltre che una mamma ahahahah!(però in questo periodo è un po' difficile da trovare anche per me gulp!)

Roby ha detto...

Cos'avevo detto, io? Uguale alla Sophie Marceau, ribadisco: anzi, MEGLIO!!!!!

[;-*]

Bisous!

Roby

PS: anche io, a proposito, sottoscrivo tutto il post!

Anonimo ha detto...

Un post magnifico Sabrina per contenuto e dolcezza. Questa sera ne ho proprio bisogno perchè sono incavolata col mondo, ma in particolare col Papa che dice cose inaccettabili a parer mio.

E' vero. Da un po' di tempo, questo è diventato un luogo per stare insieme sotto molti punti di vista.

"Vi sento delle persone che possono raccogliere le mie confidenze senza ritorcermele contro e anzi proponendomi altri punti di vista. Vi sento vivi, curiosi, avidi di bellezza, e di conoscenza."
"Amicizia...Badate che non è da me utilizzare quella parola con leggerezza ma mi sembra che, pian pianino...

Credo che questi passaggi,tra i tanti, riassumano l'importanza del tuo scritto che condivido. Questo è un luogo estremamente prezioso perchè le differenze sono solo arricchenti e questo la dice lunga su molte cose, soprattutto sull'intelligenza e sensibilità delle persone che vivono in questa "casa".
Mi riconosco su ciò che senti di me, sono proprio così:)So che non può esserci il buio senza la luce e viceversa, per cui sono sempre alla ricerca di quella che non vedo. Se dovessi raffigurarmi userei un cagnolino che guarda dietro lo specchio per vedere cosa c'è dietro.

Sei molto, molto carina, con dei lineamenti particolari e giovanissima. Un passerotto:)

Anonimo ha detto...

Cosa dire? Grazie, perchè hai raccolto ciò che da tempo vorrei dire di tutti voi e lo hai detto con una tenerezza rare. Non è facile parlare come hai fatto tu. E dà coraggio a chi ti legge. Dovremmo farlo più spesso, qui, nella vita, sempre. Io vedo la gente molto spaventata e quindi diventa aggressiva, chiusa, impaurita. Abbiamo davvero più bisogno di "colloquio". Borgna ha scritto un libro intitolato proprio così "noi siamo colloquio".
Quello che hai detto di me è abbastanza vero... Non sono sempre in forma, ma reagisco, non vorrei arrendermi, ma come dici tu a volte mi sento "esausta"... Devo dire che ho trovato gente che mi consola, che mi incoraggia, e mi è vicino. Insomma non sono sempre io a consolare, ma consolano anche me.
Il gruppo che è qui mi piace, ci sto bene davvero soprattutto dopo il mio "sinceramente"...
Un abbraccio, cara Barbara e grazie davvero.

Giulia

Solimano ha detto...

Cerco di non fare della tuttologia altrimenti non la smetto più.
Obiettivo del blog. L'obiettivo è quello che stiamo facendo: persone molto diverse fra loro che conversano insieme di massimi sistemi e di minimi dettagli, però non in modo generico, il che significa che si è più aperti di quello che si è normalmente in rete. Ognuno di noi ha spostato il suo confine, soprattutto per un motivo: sa di essere letto con attenzione ed ascoltato. E sa (non lo dico per democraticismo) di essere au pair con gli altri.
Visite. Sì, non c'è l'ansia da visite, e se non ce l'ho io, vuol dire che non ce l'ha nessuno, perché io ho sempre detto in Abbracci e pop corn che non ci credo, a quelli che non guardano il contatore proprio e quelli degli altri. Mi sono preso anche delle ragioni balorde, perché quella del contatore è una cosa che si fa ma non si dice. Secondo me parlandone la si esercizza e ci si ride un po' su, come è giusto. Le Visite sono buone, ancor più le Pagine viste, cresceranno col tempo, ma non è una priorità. Niente forzature, che sarebbero distraenti e diminuirebbero la schiettezza.
Altre persone. Ci sto pensando ed ho già fatto alcune mosse. Con molta calma, soprattutto per un motivo: che l'atmosfera e gli atteggiamenti sono ancor meglio di quello che mi aspettavo (malgrado gli scazzi, uno piccolo, l'altro no). Ed è questo il patrimonio vero che ci fa contenti di venire qui.
Poi c'è un altro motivo: non ho ancora capito qual è il numero critico ottimale di guest. Più di quelli che siamo, ma non credo molto di più. Però se qualcuno chiedesse sponte sua di partecipare avrei un atteggiamento pregiudizialmente positivo. Tanto, si fa presto a sistemare problemi di strumentalità: basta essere determinati, ma solo se serve.
Bella scrittura. Come si fa a denigrare la bella scrittura? Discorso pericoloso, però prima una bella esperienza umana, politica, quotidiana, culturale, poi la bella scrittura, non viceversa.
Commenti. L'ho già detto, ci sono dei commenti scritti rapidamente che sono meglio dei post meditati e faticati. Se dovessi scegliere oggi, direi che la priorità sono i commenti ancor più dei post. Questa è una cosa che assolutamente non mi aspettavo, ed è pulcherrima.
Periodicità. Mi auguro (l'ho già detto) una ragionevole continuità, ma persisterò nel non sollecitare personalmente nessuno. Siamo tutti maggiorenni e vacinati e sarebbe una tentata forzatura che metterebbe a disagio soprattutto me stesso.
To blog or non to blog. Col mondo dei blog io ho un rapporto amoroso e conflittuale: amoroso perché, poche balle, i blog sono i posti dove succedono le cose nuove, conflittuale perché... perché bisogna che ognuno trovi delle soluzioni efficaci contro il velleitarismo e il solipsismo.
A meno di fare un blog con un progetto chiaro e non superficiale, allora sì, ma rimane un punto: che fare, se si vuol conversare in modo empatico/dialettico e non solo specialistico? Qualcosa di simile a quello che stiamo facendo noi, non c'è verso, perché il ragionamento di mettere insieme qualche decina di blog non mi convince: o si va nel rubrichismo o nella strumentalità del ci sono perché è meglio esserci. Io mi diverto, tutto qui, ho la sensazione che non saremo noi a fare le cose, ma saranno le cose a farsi da sole. E non è una battuta: se andate a spasso con un amico, che fate, vi preparate la libretta delle cose da dire? No.

grazie e saludos
Solimano
P.S. Sabrina, non commento la tua foto, le grandi gioie sono mute.

Anonimo ha detto...

E non è una battuta: se andate a spasso con un amico, che fate, vi preparate la libretta delle cose da dire? No.

Ecco. Io entro qui con questo spirito.
Libero. E non mi pare cosa da poco, proprio no:)

annarita ha detto...

Io penso che proprio la condivisione sia in punto di forza di questo blog. Se ciascuno di noi avesse scritto per conto proprio le varie cose che ha inserito qui, ho la sensazione che si sarebbe trattato dei soliti blog, a metà strada fra il diario e la riflessione a voce alta. Quei blog nei quali spesso si incappa per caso e dai quali, almeno io lo faccio, si fugge a gambe levate con un sospiro di noia, affranti dalla consapevolezza del consistente numero di individui autorefenziali e piagnoni che pullulano nella rete. Invece qui è diverso: Ci viene in mente una cosa, bella o lieve o profonda o triste, e subito nasce il desiderio di condividerla con gli altri amici, come ci chiama Sabrina, e questo è davvero bello. Qui possiamo essere noi stessi, mi pare di averlo già scritto in un altro post e lo ribadisco. Ariose e preziose queste stanze all'aria. Magari ce ne fossero per tutti.
Buon fine settimana, Annarita.

Giuliano ha detto...

Cara Sabrina, Primo Casalini non mi parla da due mesi.
Io ho solo fatto qualche puntualizzazione, forse sono stato sgarbato, ho già chiesto scusa se ho creato dei problemi e sono pronto a rifarlo, ma quello che ho scritto vorrei gestirlo io, e a Primo queste cose le ho sempre dette in privato.
La materia del contendere mi sembra veramente poca cosa, quindi in questi casi c'è sicuramente dietro qualcos'altro: che cosa non so, io abito distante da Primo e non ci vediamo mai, il nostro contatto è solo via mail. Cosa sia successo è quindi per me un mistero, destinato a rimanere tale.
Mi dispiace, cos'altro dire?
Continuo a pensare tutto il bene possibile di Primo-Solimano, sono sette o otto anni che scrivo con lui e mi sono sempre trovato magnificamente.

Habanera ha detto...

Ma davvero, Sabrina, hai voglia di abbracciarmi e di farti abbracciare da me? Credo che sia una delle cose più belle che mi siano state dette in tutta la mia vita. Significa che ti fidi di me, pur non conoscendomi di persona, e la fiducia è il riconoscimento più grande che si possa dare a qualcuno, il massimo in assoluto. Spero di non deluderti mai.
Il ritratto che fai di tutti gli altri corrisponde abbastanza all'idea che mi sono fatta anch'io, con una piccola aggiunta al ritratto di Zena di cui amo anche il sottile senso dell'umorismo e l'adorabile autoironia.
Bellissima la tua foto ma poco corrispondente all'immagine più sportiva che mi ero fatta di te.
L'avevo detto che non ne azzecco mai una.

Un abbraccio, non solo virtuale
H.

Solimano ha detto...

Dunque Giuliano io non ti scrivo non perché ti tenga il muso, ma perché ho deciso di non scriverti affinché tu col tempo ti accorgessi di quello che è successo. Vedo che non è così e riepilogo brevemente l'accaduuto.

Decido di festeggiare il tuo cinquecentesimo post in Abbracci e pop corn e preparo un tuo testo che mi pace molto corredato di immagini che si sposano perfettamente al testo.
Il testo non è segreto, chiuso in un cassetto, è pubblicato su Golem, nel cui consiglio direttivo ci sono Eco, Mannheimer e Colombo, mica brustulini. Ci posso anche mettere il link diretto al post.
Io ho il mio diritto di Lettore di farmi piacere quello che mi piace e ci sono diverse cose tue di quel tipo pubblicate, oltre che su Golem, anche sul Nonblog di Habanera. Ci ho lavorato proficuamente due ore su quel post di festeggiamento. Invece di essere contento e di ringraziare tu scambi una carezza per schiaffo e successivamente te ne esci con un post in cui dici che su Stanze all'aria non scrivi più.
Si può non scrivere più in Stanze all'aria? Certo che sì, ma visti i rapporti, come minimo una tua email preliminare con scritto "Primo, non scrivo più in Stanze all'aria" era non dico gradita, ma assolutamente DOVEROSA. Tu nella Bibloteca di Stanze all'aria hai messo quesi cento post, tu hai pubblicato cinquecento post in Abbracci e pop corn (di cui duecento li ho pubblicati io corredandoli di immagini perché non volevi essere guest) con te abbiamo parlato prima dell'avvio del Diario in rete io ed Habanera, che ha dato un essenziale contributo nella costruzione del blog.
Poi, come se niente fosse, dopo aver sbattuto la porta in Stanze all'aria, continui a pubblicare post in Abbracci e pop corn.
Un altro avrebbe fatto finta di niente, ma io non faccio le cose per bisogno, ma se provo piacere, non faccio sorrisi di quelli che fanno male alle guance.
Così è andata la cosa e non serve chiedere scusa, se si fa finta che non sia andata così.
Per dirla tutta, sei fatto in modo tale che sembra che ti dia fastidio che ogni tanto le cose vadano bene. Ebbene sì, ogni tanto vanno bene ed è una bella cosa che vadano bene. Il mondo non è triste, è quello che è, siamo noi a volte a volerlo triste per giustificare la nostra tristezza sistematica. Esistono le belle persone e le brutte persone, c'è di tutto, non è monotono.
Penso che il tuo sia stato una specie di tentato harakiri intellettuale, ma questa è una mia illazione, vedo il grave danno che tu hai apportato ad un progetto a cui credo e per cui mi batto.
Non ti sollecito a scrivere (non lo faccio per mnessuno), ma se lo fai è meglio per te.
Tutti sbagliamo spesso, e diciamo: "Quante volte ho sbagliato nella vita!" Costa poco, mentre si fa fatica a dire quell'errore molto concreto, preciso, dannoso per sé e per altri che si è commesso il giorno prima. Perché gli altri esistono, e vanno rispettati, specie se si sono comportati con vera ed ampia generosità. O forse è proprio questo il problema.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Caro Primo, sono io quello che ha portato pazienza. E non solo per due mesi.
Se vai a rileggere i tuoi commenti, quelli che hai fatto qui, troverai diverse allusioni a fatti e cose che mi hanno lasciato quantomeno perplesso: dopo questo tuo commento di oggi, sono costretto a ripetere: Solimano non sa quasi niente di me, solo due o tre cose che gli ho detto. Da dove vengano queste tue sicurezze su di me, non lo so.
Io ho fatto qui delle considerazioni sullo scrivere. Secondo me, scrivere non è una cosa importante. Mi sono tolto qualche curiosità in merito, in questi anni, ho visto come è l'ambiente e non mi è piaciuto.
Quanto al fatto che le cose vadano bene, è una tua opinione: ma tu sei in pensione da tanti anni, gli ultimi 15 anni non li hai vissuti da dentro come ho fatto io.
La settimana scorsa ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da tempo, abbiamo fatto quattro chiacchiere e a me è scappato detto "se va avanti così, molti non ce la faranno a tirare avanti".
E lui mi ha risposto: "Io sono uno di quelli. Già adesso non ce la faccio più".
Ecco, questo è un post che avrei scritto. Ma a che serve?

Anonimo ha detto...

Ciao Giuliano.

Anonimo ha detto...

(Ci sono poco, per motivi tutti indipendenti da scelte o volontà, ma 'sento' e condivido.
E proverò a descrivermi, una volta o l'altra :))
Un saluto d'affetto, ora)
zena