martedì 10 febbraio 2009

Chi son? Sono un Poeta. Che cosa faccio? Scrivo.

Amfortas


Qualche anno fa proposi questa specie di giochetto sul mio vecchio blog.
Ora, ispirato dal precedente post spiritoso di Habanera e siccome mi pare che qui siamo tutti gran lettori e pure anche abbastanza spiritosi, vorrei riprenderlo con voi, che siete senza dubbio le migliori menti del Paese.
Allora, si tratta di questo.
Io propongo l'incipit di un romanzo celeberrimo, "Metamorfosi" di Franz Kafka.

"Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel suo letto in un immenso insetto."

Chi vuole lo riscriva con lo stile dello (o degli) scrittori che ama di più.
Ogni stanza ha il suo arredamento, no?
Comincio io.
Scegliete se rispondere con un post, tipo catena a delinquere, o direttamente nei commenti.
Io poi, pur non partecipando alla gara, proclamerò il vincitore.
Il premio consiste in un link da cui scaricare un’opera famosa live o fuori catalogo, oppure scaricare me dopo un intenso fine settimana di sesso selvaggio.
Siccome ho la sensazione che la seconda opzione non sarà particolarmente gettonata, mi metto a cercare i link di opere celeberrime.
Buon lavoro (detto con accento milanese e il sorriso idiota stampato in faccia, così, tanto per darvi la carica giusta).

Hammett:

"La notte di Gregor Samsa non era stata tra le più tranquille: il suo sonno era stato disturbato da incubi, probabilmente dovuti all’eccesso di alcool e sigarette. Si avvicinò al lavabo, lo riempì di cubetti di ghiaccio ed acqua e ci affondò la testa. Ecco quello che ci voleva. Si guardò allo specchio, quello che vide non gli piacque e ributtò il viso nell’acqua ghiacciata .Maledetto whisky. Riprovò a guardarsi. Non si piaceva mai, alla mattina, ma vedere che si era trasformato in un fottuto insetto, era più di quanto potesse sopportare. "

Philip K.Dick:

"Una voce metallica annunciò la sveglia. Gregor Samsa pensò che il software per la programmazione dei sogni andava perfezionato; aveva selezionato “Emozioni in barca a vela”, ma il computer centrale, quella notte, gli propinò scene di naufragi. Premette un bottone del personal e l’immagine del suo viso si stagliò sul soffitto. Sì, evidentemente un virus informatico di nuova generazione aveva bypassato tutti i controlli. “Però”- pensò- “non sono male come insetto”. La giornata sarebbe stata lunga."

Woody Allen:

"Gregor Samsa sognò tutta la notte che la madre lo rincorreva per circonciderlo di nuovo. Scese dal letto tutto sudato e dopo 10 minuti s’accorse che stava ancora infilandosi le pantofole nelle zampe, cioè nei piedi, no nelle zampe. Zampe?!? Non amava molto gli animali, ma quella mattina guardò con sospetto il flacone d’insetticida, e lo fece confortato dallo sguardo d’approvazione di una zanzara. Ora, Gregor non aveva nulla contro le zanzare, ma non poteva sopportare chi gli succhiava il sangue, specialmente se lo faceva gratis."

Nick Hornby:

"Gregor Samsa aprì gli occhi, e pensò subito ai 5 modi peggiori per svegliarsi… Poi, una volta guardatosi allo specchio, capì che quello era il giorno che ci sarebbe stata una new entry."

Italo Svevo:

"Gregor Samsa cadeva spesso in contraddizioni, ma mai nel medesimo giorno. Era soggetto all'umore della giornata. Secondo quello si metteva in dati panni non suoi e ci viveva come se fossero stati suoi e non avesse avuto da smetterli mai più. Però, quella mattina aveva esagerato."

23 commenti:

Solimano ha detto...

Ungaretti, Metastasio, Lorenzo da Ponte, Shakespeare.

L'insetto
si sconta
vivendo.

Dopo una cena rancida
Notte di sogni inquieti
Mi son destato ortottero
Che mai sarà di me.

Non so più cosa son cosa faccio
Ora volo ma solo per maggio
Questa notte ho cambiato d'umore
Le locuste mi fan palpitar.

... dormire, sognare forse, ma è qui l'ostacolo, quali sogni possono assalirci, trasformandoci in coleotteri coprafagi o fitofagi curculioni? Questo ci rende vili: la coscienza dell'insettivorità dell'universo.

saludos
Solimano

Roby ha detto...

AGATHA CHRISTIE:

Il sole era già alto quella mattina quando Berthram, il maggiordomo di casa Samsa, si decise a bussare con circospezione alla camera dove il giovane Gregor riposava. "Mi perdoni se la disturbo, signore" disse gravemente, girando la maniglia "ma sua madre, lady Henrietta, mi manda a ricordarle che stamani ha invitato a colazione Hercule Poirot, il famoso detective, ragion per cui... Bontà divina!" (la sua voce si fece all'improvviso strozzata) "Che cosa... COSA è mai QUESTO?". Dallo spiraglio della porta era infatti emersa una lunga, repellente antenna nerastra, in tutto simile -eccetto che per le dimensioni- a quelle delle blatte comuni che infestavano la dispensa di Mrs Miniver, la cuoca...

Dario ha detto...

Carino questo eds (esercizio di stile), ho tentato... ma non son riuscito :-)

Barbara Cerquetti ha detto...

Roald Dahl

Gregor Samsa era un giovinastro sporco e caccoloso. Non si lavava mai, e quando dico mai intendo proprio mai. Era così pieno di croste e puzzava così tanto che perfino il signor Sporcelli, quando lo incontrava, cambiava strada.
Pensate che una mattina si svegliò trasformato in scarafaggio e quasi non si accorse della differenza...

annarita ha detto...

Haruki Murakami

- Sei sicuro di ciò che vedi?
- Direi di no. Fino a ieri potevo dire di riconoscere con una certa sicurezza un insetto che mi fosse capitato tra i piedi, ma stamattina non me la sento.
Mi capita spesso di sognare e credo di essere abbastanza in grado di distinguere il sogno dalla realtà, ma queste antenne lunghe e sensibili, questa corazza lucida e dura mi pare di vederle attraverso gli occhi di un uccello che sorvola la città. Tutto è un confuso intreccio di organi e di arterie che si rincorrono. Mi prendo la testa tra le mani e penso. Non ci riesco. Calmo, devo restare calmo.
Salutissimi, Annarita

Anonimo ha detto...

Alla maniera di Bufalino...

"Fui insetto, una mattina, né prima né poi. E forse fu per grazia di una notte inquieta di sogni, messaggeri d'altrove: il letto mi ospitò, eguale e diverso.
E non venga a dirmi alcun sapientone di Francia che non si è felici a vent'anni, per quanto segnati da un volgersi repentino del corpo e dei pensieri..."

zena, assai salutante

Dario ha detto...

Sta venendo fuori una bella cosa direi :-)

Solimano ha detto...

Dario, proprio una bella cosa, concordo. Ma tu nun facce soffrì: possiedi il potente mezzo della lingua catanese, quindi usala, è meglio! Al massimo, corri il rischio di essere premiato e di dover trascorrere un week end amoroso con Paolo. Poi ci racconti, vogliamo la verità, solo la verità.

saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Io attendo ancora un po', poi parto con le premiazioni eh?
Ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

Io aspetto le premiazioni...e mi defilo...
Bacioni
Giulia

Solimano ha detto...

Georges Feydeau

Madame Samsa si alzò presto, quella mattina. Guardò Gregor, che ronfava nel letto, ma entro mezz'ora si sarebbe alzato per vendere le solite robe in Moravia, e doveva prendere il treno. Madame si affrettò, il rendez-vous con Franz era all' Albergo del Libero Scambio. Le piaceva, la sua piccola liaison con quel giovane scrittore triste ma spiritoso come Gregor non si sarebbe mai sognato di essere.
Di fronte all'Albergo, vide Franz che l'aspettava, un po' agitato: "E' arrivata la mia amica Milena, è in camera, che facciamo?"
Madame sapeva tutto, di quella campagnola leggitrice, e capì l'imbarazzo di Franz. "Andiamo a casa mia! A quest'ora, Gregor è già sul treno". Franz sorrise a labbra strette: era gradevole, la voglia di quell'ignorantona.
Detto, fatto. Entrarono nell'appartamento, Madame aprì la porta della camera da letto e vide un enorme insetto sul letto: "Cielo, mio marito! Completamente fuori di sè!"
Franz sorrise in segreto, era contento di aver ridotto in quello stato il marito di Madame: certe contentezze è bene tenerle dentro.

saludos
Solimano

Habanera ha detto...

La notte scorsa mi è venuto in sogno Tomasi di Lampedusa ed era molto, molto incazzato.

"Passi per la prima parte, passi per i versi in francese copiati integralmente dal mio Gattopardo" ha urlato, furibondo "ma la seconda parte è una schifezza ignobile, non si capisce neppure di cosa stai parlando.
Corregila subito!"


Leggermente frastornata e con la coda tra le gambe ho cercato di fare qualche piccola correzione.
Questo è il misero risultato e adesso non mi dite che era meglio prima... ;-)

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Quella notte il Principe Samsa era tormentato da pensieri cupi. Le ore passavano e non riusciva a dormire. Nella sua mente risuonavano, quasi ossessivamente, i versi di un poeta francese di cui non ricordava il nome:
... donnez-moi la force et le courage
de contempler mon coeur et mon corps sans dégoût.

Perchè quei versi, dimenticati per tanto tempo, gli ritornavano in mente proprio quella notte?
La mattina dopo il sole illuminò il Principe che giaceva nel suo letto con gli occhi spalancati.
Solo allora, guardando inorridito la mostruosa trasformazione del suo corpo, finalmente capì.
"Io non sono un uomo degno di questo nome, non lo sono mai stato. Sono un misero peccatore, un insetto ripugnante; un immenso, orribile, disgustoso insetto. Donnez-moi la force..."
Accanto a lui, ignara, la Principessa dormiva.

Anonimo ha detto...

Difficile, difficile, soprattutto perché non ho uno scrittore preferito.
Ci penso ancora un po' e poi sventolo bandiera bianca!

mazapegul ha detto...

Amaro assai l'alzarsi al nuovo raggio
ebbe Gregorio, dopo il sogno inquieto,
trovando volto sé in scarafaggio.

Ermione ha detto...

Gabriele D'Annunzio:
Gregor Samsa si era svegliato a la luce dorata che filtrava dalle tende di broccato a fiori e intagli, intarsiate di pizzo zaffirino. Nella camera diffondevasi l' odore inebriante de le rose damascene immerse ne' vasi argentei istoriati, e su'l tavolinetto di bruno ebano intarsiato a' piedi del letto una coppa traslucida in porcellana giallo gridellino esalava odor di tè delle Indie. Le pesanti coperte di seta di Damasco color rosa di gruogo coprivan il corpo abbandonato e da un'apertura de le coltri egli poté intravvedere la terribile imagine delle proprie membra cangiate in quelle d'un esapode.

N.B. D'Annunzio non è uno scrittore che amo particolarmente, ma sarebbe stato difficile con Mcewan...

Anonimo ha detto...

Mi pare che sia stato un bel banco di prova, sono contento.
Apprezzo ovviamente lo sforzo creativo di tutti [addirittura Habanera, che si è rimandata a ottobre da sola, ha impreziosito il suo testo (per me era promossa già la prima volta!)].
Anche Solimano ha raddoppiato il suo impegno e pure dimostrando la solita verve culturale.
Mi sono piaciuti tutti i post-commenti ma devo proclamare un vincitore e sono in dubbio, mi scuseranno tutti gli altri, tra zena e Arsafatto.
Da un lato Arsafatto mi ha ricordato [lo sapete che sono autisticamente melomane e un po’ cinefilo dilettante (mica come i pro di Abbracci e Popcorn!) le regie operistiche del primo Zeffirelli e Visconti, così piene di tutto e curate allo spasimo.
Alla fine mi sono deciso per zena, anche come omaggio a Bufalino, che ha scritto una delle cose più belle sul don fatale della scrittura e che riporto qui, per chi non la conoscesse.

Si scrive per popolare il deserto... per non morire... per essere ricordati e per ricordare... anche per dimenticare... anche per esser felici... per far testamento... per giocare... per scongiurare, per evocare... per battezzare le cose... per surrogare la vita, per viverne un'altra... per persuadere e amorosamente sedurre... per profetizzare... per rendere verosimile la realta'... Tante sono, suppergiu', le ragioni per scrivere. Una di piu', ma forse una di meno (non ho contato bene), delle ragioni per tacere.

Quindi gloria a Zena!
Il premio però, scusate l’imbroglio, è per tutti.
Evidentemente si tratta del link, perché il fine settimana con me sembra non abbia interessato molto, chissà come mai.
ECCO QUI
Grazie a tutti per la partecipazione :-)

Anonimo ha detto...

Accidenti, mi sono scordato di scrivere che è un mix live di Sondra Radvanovsky, soprano americano.
L'ho sentita dal vivo più volte, è un fenomeno della natura.
Voce enorme, ricchissima di armonici, proiettata magnificamente, accento temperamentoso.
Ragazza, tra l'altro, simpaticissima.
Ciao!

Ermione ha detto...

Il gioco è stato divertente, anche se impegnativo. Mi hai dato proprio una bella idea su come passare questa giornata di sciopero...
Ma attento Amfortas, io sono Arfasatto, non Arsafatto, che non so nemmeno se esista davvero..che nome, Arsafatto, ridicolo proprio.

Habanera ha detto...

Gloria (meritatissima) a Zena e grazie ad Amfortas per averci coinvolti in questo divertente giochino.
Non riesco però ad accedere al link, ambìto premio per il nostro sudatissimo sforzo creativo.
Paolo, non potresti renderlo un pochino più diretto e più agibile?
Ti ringrazio in anticipo
H.

Ermione ha detto...

Io non ho avuto alcuna difficoltà...La voce della cantante in questione (ma che nome è Sondra? Sandra si dice) è davvero bella e piena; ma come Donn'Anna non mi convince del tutto. Ma sono abituata "male", a Lisa della Casa e Teresa Stich-Randall. Come si fa, il paragone è improponibile.

Anonimo ha detto...

Habanera, non so spiegarmi come mai tu non acceda al link, forse c'è qualche problema che non capisco.
Purtroppo mandare i singoli MP3 mi porterebbe via troppo tempo, perciò ho usato codesto sito di freeshare.
L'alternativa è che mi spediate in privato i vostri recapiti, io masterizzo e a stretto giro di posta arriva il cd :-)
Arfasatto (chissà se l'ho scritto bene!), la tua osservazione è pertinente.
Sondra è un soprano drammatico e si trova meglio in ambito verdiano (ma non solo) che nel canto stilizzato di Mozart.
Io vorrei tanto sentirla nel Donizetti più spinto della trilogia Tudor, ad esempio (sogno un suo Roberto Devereux...).
Però è giovane, ha 35 anni, ora credo che debba sfruttare le sue potenzialità drammatiche in Verdi.
Per quanto riguarda Donna Anna, se hai modo, oltre ai mostri sacri che hai nominato, ti consiglio almeno la Edita Gruberova e la nostra Mariella Devia (sua Mariellestà).
Ciao!

Anonimo ha detto...

ma grazie, ma grazie :)
mi sono proprio divertita.
ancora, ancora...

buona notte a tutti, anzi buon giorno.
zena

Solimano ha detto...

E meno male che Paolo ha detto stop, perché ci avevo preso gusto e stavo attaccando il Conte Alessandro Manzoni.
Sentite un po' che roba:

Dagli atri muscosi, dai loschi escrementi
Usciron stanotte gli insetti invadenti
Celando furbeschi lor solito afror
E Gregor disperso solleva la testa
...


Poi mi sono fermato, però il suddetto Conte un
celando furbeschi lor solito afror
avrebbe fatto bene a scriverlo, avrebbe rotto meno le balle col
soffri e sii grande
che tutti si sono messi a soffrire così hanno la scusa per dire che sono grandi. Ma quando mai! Tristi sono, e basta.

grazie a todos, in particolare a Paolo
Solimano
P.S. E' evidente a tutti noi il piccolo dettaglio che questo post con i suoi commenti da solo giustifica l'esistenza di codesto loco.