venerdì 16 gennaio 2009

Piccole sorprese II

mazapegul

Mentre le cose che sappiamo sono un territorio ben mappato, che offre poche sorprese (ma in cui abbiamo qualche speranza di dire delle cose nuove); le cose di cui sappiamo poco offrono, se siamo aperti alla novita', continua occasione di scoperta (scoperta per noi, ovviamente) e stupefacimento.
In queste terre incognite, contrariamente a quelle cognite, e' molto importante avere delle guide estemporanee; degli amici che -buttando li' un nome o un'osservazione come per caso- creino il nucleo attorno al quale s'andranno coagulando le nostre impressioni, che altrimenti verrebbero perdute nel mare magno della nostra ignoranza.
Che poi la piccola suggestione che ci viene dall'amico non sia assoluta, o completa, non importa. Cio' che conta e' offrire un appiglio alla nostra attenzione; quel "gia' sentito" che fa della nuova impressione una seconda esperienza dell'oggetto.

Per dire che, entrando per la prima volta in S. Paolo Maggiore a Bologna, approfittando del fatto che si trovava sulla mia strada (i) in orario d'apertura, (ii) in una mattina in cui ero stranamente in anticipo; entrandovi, dicevo, non m'aspettavo di trovarvi due belle immagini della paternita' ("sacra" e "profana") di Giuseppe Maria Crespi. A prestare attenzione al Crespi contribuiscono sia diversi quadri che particolarmente amo, sia diversi "allerta" da parte di Solimano.
Una volta fissato lo sguardo su quelli, m'e' stato piu' facile vedere il resto della chiesa e delle belle opere in essa dedicate all'elevazione e all'istruzione dei fedeli.
Ci tornero' magari su quando avro' piu' tempo e informazioni. La particolarita' di quella chiesa barocca e controriformista e' che molto colti e filosofici siano i temi delle illustrazioni (oltre alle paternita', c'e' la "spiegazione pittorica" dell'immacolata concezione, di Ludovico Carracci), ma che Crespi, in particolare, abbia illustrato quella colta astrazione con una pittura molto down-to-Earth (terrigna).

Lascio a illustrazione un ritratto di cardinale del Crespi, che si trova nelle raccolte comunali d'arte.

2 commenti:

Solimano ha detto...

In quel ritratto del Crespi è effigiato il Cardinale Prospero Lambertini, poco prima della partenza per il conclave da cui uscì papa col nome di Benedetto XIV. Fu eletto al 255° scrutinio, dopo sei mesi di conclave, il 17 agosto 1740.
Di questo conclave racconta la storia Charles de Brosses nelle sue "Lettere familiari scritte dall'Italia nel 1739 e nel 1740". Il presidente de Brosses era personalmente amico di Prospero Lambertini ed era informatissimo su tutto quello che successe in quel conclave (perché successe veramente di tutto). Le molte pagine che gli dedica sono splendide per lucidità ed ironia e ne consiglio la lettura a tutti, perché sono oltretutto umorali e gustose. Si vedono i tanti e singolari modi con cui lo Spirito Santo esercitò la sua influenza in quella occasione (come credo in altre). Prospero Lambertini, al de Brosses che gli chiedeva chi sarebbe diventato papa nel conclave, rispose pressapoco: "E' certa solo una cosa: il papa non sarò io."
Màz, Bologna è ricchissima di chiese che conservano in loco i quadri fatti secoli fa. Oltre a quelle che già conosci mi sento di consigliarti San Gregorio, Santa Maria della Pietà, la chiesa dei Mendicanti e San Salvatore (senza farti intimorire dalla sua spaziosità un po' pesante). Anche la chiesa di San Michele in Bosco.

grazie Màz e saludos
Solimano
P.S. Il tema della disposizione ad essere sorpresi per conoscere il non noto lo trovo importante e fra un po' ne scriverò anch'io.

Anonimo ha detto...

Ho un amico che prendo a piccole dosi perché ogni volta mi inonda letteralmente e ho bisogno di mesi per andare a curiosare fra i luoghi reali e immaginari, i presonaggi, le storie che mi racconta. Che cosa sarei senza di lui...una donna più arida, più morta!