lunedì 5 gennaio 2009

Il velocipede inteso come opportunità

Solimano

E' un incontro di amistà, quello fra il Maresciallo Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica) e Maria De Ritis detta la Bersagliera (Gina Lollobrigida). Si scambiano doni, quasi fossero nell'Iliade: il Maresciallo offre il suo sorriso DOC (che solo i maliziosi definiscono spermatico), la giovine De Ritis offre una canestra colma di frutti di bosco raccolti poco prima con le sue stesse mani. Che siano doni, non è del tutto vero: la Bersagliera spera in una generosa prebenda e dietro il sorriso del Maresciallo potrebbe celarsi qualche aspettativa. Diverse le cavalcature: l'asino della Bersagliera esprime una arcaica civiltà stanziale, il velocipede del Maresciallo è l'epressione di una modernità cosmopolita, Antonio Carotenuto è partito da Sorrento, ora è a Sagliena, si mormora che in un domani non lontano potrebbe partire per Avezzano.

Il velocipede è una fornitura dello Stato che il Maresciallo utilizza per ragioni inerenti al suo ruolo: permette di giungere rapidamente in loco in caso di litigi maneschi e non c'è di meglio per le indagini sui ladri di polli.
Antonio Carotenuto lo utilizza anche per servire la comunità. Facciamo il caso di Annarella Mirziano, la Levatrice (Marisa Merlini). E' contesa fra due famiglie in cui contemporaneamente si sono aperte le acque: occorre ridurre i tempi di percorrenza, e il Maresciallo si presta volentieri, intrattenendo piacevolmente la Levatrice durante il viaggio, che non si annoi.

Solo che il destino (non sempre cinico e baro) dice la sua, e col destino non c'è replica. La strada è ondulata (Sagliena è un ridente borgo del nostro Appennino) e nell'affrontare una discesa, il Maresciallo si accorge che i freni del velocipede non funzionano. Il rischio è grande, e il Maresciallo decide lucidamente il da farsi: dirottare il velocipede verso un prato.
Solo che la velocità è tale che capitombolano in tre: velocipede, Levatrice e Maresciallo. Qui rifulge lo spirito di servizio di Antonio Carotenuto: prima ancora di accertarsi di suoi eventuali danni personali, soccorre la sconvolta Levatrice e lo fa volentierissimo, ex abundantia cordis.


3 commenti:

zena ha detto...

Come sa essere complice, la bicicletta, e che intimità sa creare :))

Quarta ginnasio: perso il corrierino che porta alla stazione, per andare poi a Ferrara, in treno.
Corro, per arrivare in tempo: ho un'interrogazione di latino e l'assenza sembrerebbe strategica.

Lungo la strada si ferma il ragazzo più concupito del treno: mi dice "monta su" con un tono così perentorio che accetto questo passaggio stile De Sica, sulla sua bicicletta.

Arrivo in stato di trance alla stazione: color rosso pito, praticamente senza respirare, senza muovermi, senza parlare, senza capire nulla delle cose che mi vengono dette all'orecchio...
:)

Giuliano ha detto...

Bei tempi, quando si poteva cadere in un prato con la bicicletta!
Una volta si poteva fare anche qui, oggi si andrebbe a sbattere contro una recinzione.
Comunque sia, la Lollobrigida era bellina, ma la Merlini era una Donna.

Solimano ha detto...

Verissimo, Zena. Avere il naso fra i capelli per il ragazzo e sentire il fiato sul collo per la ragazza, creava una promessa di intimità che di per sé attendeva solo il prato giusto.
Ma poi si scendeva, ci si ricomponeva, ciao ciao e c'est fini, per quel giorno. Dentro rimaneva qualcosa che senza la bicicletta non ci sarebbe stato. Meglio di un ballo lento, troppo voluto, mentre dare un passaggio in bicicletta era una buona intenzione, e si sa dove portano le buone intenzioni. Eppure... ci si vergognava del desiderio, non solo le ragazze, ma anche i ragazzi (forse di più). E' un ospite ingombrante, il desiderio, non si riesce a metterlo alla porta, diventa il padrone di casa. Una parola spesso più onesta della parola amore.
Giuliano, dissento vigorosamente. Come si fa, a dare della bellina alla Bersagliera? Il secondo film (Pane amore e gelosia) è ancora meglio del primo, hai presente la Bersagliera che fa la soubrette? Il confronto si può porre con la Nuova Levatrice, che arriva per prendere il posto di Annarella che decide di sposare il padre del figlio della colpa. La Nuova Levatrice compare per pochi secondi, con il Maresciallo in corriera che le riserba il più spermatico dei suoi sorrisi: è una bellona, Yvonne Sanson.
Ho de' riscontri obiettivi, Giuliano, mi puoi mettere in buca sulla guerra dei trent'anni, ma sugli accadimenti di Sagliena no.

grazie e saludos
Solimano