domenica 14 dicembre 2008

Donne e motori

Ermione

Si parla di guida e di automobili...come non prendere la palla al balzo per parlare della mia bimba?

Eccola qui in tutto il suo splendore:



lucente e rombante, mi porta al lavoro, a fare la spesa, a spasso per i viali o per le strade di campagna, e a volte si scatena un po' sulle autostrade. Ma in genere è tranquilla e fedele.

Chi non ha mai guidato una moto non sa che soddisfazioni può dare. Prima di tutto il passare avanti alle code, lunghe code con automobilisti immobili ed impotenti; vedo una invidia palese nei loro occhi.
Trovare sempre parcheggio, ovunque ed a qualunque ora. Gustare gli sguardi ammirati delle persone, per cui una donna in moto è sempre qualcosa di originale e che suscita stupore.

Ma la cosa più bella è l'ammirazione dei ragazzini a scuola, il loro senso di orgoglio per avere una maestra diversa che arriva rombando sulla sua moto, niente "taierini e spilla".

Una volta un bambino mi ha detto di aver raccontato di avere la maestra che gira in moto a un amichetto, e quello di rimando: "Che ganza, beato te!"

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Le ultime due righe sono deliziose:) Che ganza che sei! Io avrei troppo freddo perchè ormai ho passato l'età dei capelli al vento ma non nego che anni fa, da ragazza, il giro in moto esercitava un certo fascino. Adesso ho paura. Tu sei ganza, io sono antica. Pazienza:)

Anonimo ha detto...

Io invece sono sempre stato terrorizzato dalle moto, tanto che non è ho mai avuta una.
Ti racconto questo aneddoto.
Al liceo tutti i miei amici avevano una moto, in particolare mi attirava, funestamente, una Benelli 125.
Un giorno eravamo in Carso e siccome ero un po' (si fa per dire) brillo, inforcai la moto e me ne andai in giro.
Presi qualche sterrato sempre in prima o seconda marcia, l'equilibrio era buono, perchè in bici ero un funambolo.
Solo che non sapevo fare per spegnere il motore e non mi fidavo a mettere le gambe a terra.
Così a un certo punto, nel bel mezzo di un prato, vidi la mia salvezza: un covone di fieno.
Mi buttai dentro e il motore si spense, non so come.
Purtroppo non c'era solo il fieno, ma anche il letame, in quel covone.
Ormai tra i miei amici questa è una delle storie che raccontano ai figli, per farli ridere quando hanno il mal di denti.
Ciao :-)

Solimano ha detto...

S., che è forse il mio migliore amico, ha due caratteristiche che io non ho: vota spesso Forza Italia ed è un cultore appassionato della moto, moto grossa. "La felicità è fare qualcosa col vento in faccia", è la sua frase preferita, difatti al mare va in giro con una barchetta a vela.
A proposito del voto a Forza Italia, quando ci fu la Festa di Protesta a Piazza San Giovanni, M. la moglie di S., venne a Roma con noi col treno speciale, e S. rognava perché qui e perché là e la paura di incidenti. Ma quando M. tornò a casa, si trovò il VHS con la registrazione TV della manifestazione. S. ci aveva pensato senza che M. glielo avesse chiesto. A volta penso che il mondo sta in piedi perché esistono piccole robe così.

grazie Elena e saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Quando avevo 14-15 anni stavo parlando con una ragazza molto bella che sembrava avere occhi solo per me e che mi ascoltava con trasporto.
In quel mentre, arriva uno sulla moto rombante, e lei mi pianta lì quasi senza nemmeno salutare.
Da quel giorno, non ho mai più voluto saperne niente (delle moto).
Però capisco cosa intendi.

Anonimo ha detto...

La moto mi ha fatto sempre paura e nello stesso tempo mi attraeva per quel senso di libertà che mi pareva potesse darmi. Poi sono andata con un amico ed ero terrorizzata... Da lì ho smesso di pensarla. Immagino che i ragazzi non possano che dirti che sei "una ganza"...
Ciao, Giulia

Roby ha detto...

Elena, non è possibile... probabilmente dai finestrini dell'autobus ti ho visto sfrecciare sulla tua moto... chissà quante volte... senza sapere che ARFASATTO eri proprio TU !!!

Ganzissima!

[:->>>]

Roby

Dario ha detto...

Mi sentirei ganzo anch'io ad avere una collega così :-)

Ermione ha detto...

SILVIA, neanche io ho l'età dei capelli al vento, o meglio dei capelli sotto il casco; ma il bello sta proprio qui!
ANFORTAS, il tuo aneddoto è divertentissimo, degno di un film comico. La fermata in un covone, con oche e maialini che corrono da tutte le parti.
SOLIMANO, la mia non è una moto grossa, solo una 250, anche se la voglia di avere una moto più potente è tanta. Ma sono una donnina sottile sottile. Il tuo amico, comunque, ha ragione, non quando vota Forza Italia, ma quando dice quella bella frase degna dei Peanuts.
GIULIANO, quella di cui parli sarà stata una ragazza del classico. Ticordo che non si calcolava un ragazzo, se non aveva la moto. Che tempi, oh gioventù.
GIULIA, anche io ricordo il mio primo giro in moto, dietro a un ragazzo, con assoluto terrore. Ero aggrappata a lui ed avevo una paura tyerribile. Poi sono diventata io stessa una motociclista, ed ora non saprei rinunciare alla moto.
ROBY,se passando dal ponte S.Trinita hai visto unlucente Suzuki coi nastrini laici color ficsia attaccati al manubrio ERO IO!
DARIO, i bambini mi giudicano ganza quando arrivo in moto. Non so se poi lo facciano anche quando, in classe, li tartasso con frazioni e problemi.