Ho rubato il titolo a Gaetano Volpi per cercare di descrivere la mia situazione.
Come tutti voi ho imparato a leggere e a scrivere a sei anni e da allora non ho più smesso.
Il mio problema è sempre stato la voracità.
Entravo in una libreria o in una biblioteca, pubblica o privata che fosse, e gli occhi mi si incollavano alle copertine, con la bramosia di afferrare tutto e di portare via.
Convincevo mia madre a regalare libri per poterli leggere prima io.
Andavo in visita a casa di parenti al solo scopo di intrufolarmi nella stanza in cui tenevanoi libri.
Risparmiavo i soldi della merenda a scuola per comperare libri.
Con il passare degli anni e lo stabilizzarsi della mia situazione economica ho cominciato ad acquistare sempre più libri; la maggior parte per posta, tramite i vari club del libro, e il resto di persona nelle librerie in cui mi imbattevo.
Il vero problema cominciò a diventare la catalogazione.
Persi un po' di tempo a pensare come avrei potuto procedere, poi decisi che il mezzo più rapido fosse un quaderno.
Ce l'ho qui davanti al computer, è un grosso un raccoglitore ad anelli dalla copertina strapazzata, diviso per argomenti: la letteratura secondo i paesi di provenienza e poi le altre discipline in ordine alfabetico: arte, cinema, filosofia,, geografia, letteratura, linguistica, musica, natura, psicologia,religione, scienza, storia, teatro e varia.
Cominciai così ad annotare in ordine di acquisto ogni libro con relativo autore, e le pagine crescevano.
Ben presto scoprii gli inconvenienti della mia classificazione: difficile reperibilità di un testo all'interno di un elenco che non aveva nulla di alfabetico, scomodità nel trasportare in borsa il raccoglitore per evitare l'acquisto di doppioni.
Che ci potevo fare? Oramai la raccolta era troppo vasta per tentare un'altra strada.
Sto parlando ovviamente dell'età della pietra per la sottoscritta; quando ignorava l'esistenza del computer e le potenzialità di Internet.
Uno dei regali più graditi da parte di mio marito è stato un programmino creato da lui nel quale inserire i testi, corredati di più ampie notizie (editore, anno di pubblicazione, numero di pagine, eventuali traduttore e titolo originale, prezzo, note.)
Mi gettai con entusiasmo nell'impresa, ma in poco tempo caddi in preda allo sconforto: le librerie si trovavano al piano superiore di casa mia e mio figlio aveva piazzato il computer nella taverna.
Risultato: su e giù per le scale con bracciate di libri dai quali ricavare i dati per l'inserimento.
A parte il dispiego di energie fisiche, il tempo a disposizione era sempre troppo poco.
Poi è arrivata la rivoluzione di Anobii.
Nell'ormai vastissimo data base del sistema reperisco tutti i miei titoli e li posso inserire senza alcuna difficoltà nella mia libreria virtuale.
Quando ho proprio voglia di strafare, fotografo la copertina della mia edizione e la aggiungo, se manca.
Se il titolo non è presente nel data base, mi basta inserire i dati principali e in un paio di giorni me lo ritrovo nella libreria.
Appena avrò finito, trasformerò i dati in un file excel e lo trasferirò sul telefonino di mio marito, dove è già presente il suo archivio personale.
A questo punto sarà semplicissimo consultare i due archivi e non rischiare più di acquistare doppioni di un libro, proprio o dell'altro coniuge.
È di fronte a queste cose che mi compiaccio della tecnologia e non me ne sento vittima
Come tutti voi ho imparato a leggere e a scrivere a sei anni e da allora non ho più smesso.
Il mio problema è sempre stato la voracità.
Entravo in una libreria o in una biblioteca, pubblica o privata che fosse, e gli occhi mi si incollavano alle copertine, con la bramosia di afferrare tutto e di portare via.
Convincevo mia madre a regalare libri per poterli leggere prima io.
Andavo in visita a casa di parenti al solo scopo di intrufolarmi nella stanza in cui tenevanoi libri.
Risparmiavo i soldi della merenda a scuola per comperare libri.
Con il passare degli anni e lo stabilizzarsi della mia situazione economica ho cominciato ad acquistare sempre più libri; la maggior parte per posta, tramite i vari club del libro, e il resto di persona nelle librerie in cui mi imbattevo.
Il vero problema cominciò a diventare la catalogazione.
Persi un po' di tempo a pensare come avrei potuto procedere, poi decisi che il mezzo più rapido fosse un quaderno.
Ce l'ho qui davanti al computer, è un grosso un raccoglitore ad anelli dalla copertina strapazzata, diviso per argomenti: la letteratura secondo i paesi di provenienza e poi le altre discipline in ordine alfabetico: arte, cinema, filosofia,, geografia, letteratura, linguistica, musica, natura, psicologia,religione, scienza, storia, teatro e varia.
Cominciai così ad annotare in ordine di acquisto ogni libro con relativo autore, e le pagine crescevano.
Ben presto scoprii gli inconvenienti della mia classificazione: difficile reperibilità di un testo all'interno di un elenco che non aveva nulla di alfabetico, scomodità nel trasportare in borsa il raccoglitore per evitare l'acquisto di doppioni.
Che ci potevo fare? Oramai la raccolta era troppo vasta per tentare un'altra strada.
Sto parlando ovviamente dell'età della pietra per la sottoscritta; quando ignorava l'esistenza del computer e le potenzialità di Internet.
Uno dei regali più graditi da parte di mio marito è stato un programmino creato da lui nel quale inserire i testi, corredati di più ampie notizie (editore, anno di pubblicazione, numero di pagine, eventuali traduttore e titolo originale, prezzo, note.)
Mi gettai con entusiasmo nell'impresa, ma in poco tempo caddi in preda allo sconforto: le librerie si trovavano al piano superiore di casa mia e mio figlio aveva piazzato il computer nella taverna.
Risultato: su e giù per le scale con bracciate di libri dai quali ricavare i dati per l'inserimento.
A parte il dispiego di energie fisiche, il tempo a disposizione era sempre troppo poco.
Poi è arrivata la rivoluzione di Anobii.
Nell'ormai vastissimo data base del sistema reperisco tutti i miei titoli e li posso inserire senza alcuna difficoltà nella mia libreria virtuale.
Quando ho proprio voglia di strafare, fotografo la copertina della mia edizione e la aggiungo, se manca.
Se il titolo non è presente nel data base, mi basta inserire i dati principali e in un paio di giorni me lo ritrovo nella libreria.
Appena avrò finito, trasformerò i dati in un file excel e lo trasferirò sul telefonino di mio marito, dove è già presente il suo archivio personale.
A questo punto sarà semplicissimo consultare i due archivi e non rischiare più di acquistare doppioni di un libro, proprio o dell'altro coniuge.
È di fronte a queste cose che mi compiaccio della tecnologia e non me ne sento vittima
11 commenti:
Ottimo lavoro:) Hai ragione Annina, quando si ha così presente quanto la teconologia sia utile alla nostra vita, allora ci sentiamo meno frustrati dalle incombenze quotidiane. C'era chi, delle migliaia di libri che aveva, ricordava tutto a memoria, collocazione compresa:) Avrebbe letto questo post con molto piacere. Idealmente glielo dedico se me lo permetti:)
Buona domenica cara:)
Sì, è vero, per queste cose internet è stata una meraviglia. Ho qui ancora il mio personale elenco di film e lo tengo sempre aggiornato, ma IMDB è un'altra cosa!
Comunque sia, se si hanno tanti libri (e dischi) l'ordine alfabetico è sempre la cosa migliore. Ho fatto un giro alla FNAC di Milano e mi sono accorto che hanno diviso i dvd secondo la nazione di appartenenza: che confusione! Non si trova mai niente. E se uno volesse cercare i film che Muccino ha girato in USA? E Hitchcock, sarà sotto l'Inghilterra o sotto l'America?
E Wong Kar Wai, che è cinese e gira in America, dove lo pesco?
In più, bacheche apposite spericolatissime: i film per i gay, per esempio. Dovrò mica cercare Luchino Visconti e Pasolini tra i film per i gay? Dovrò mica ricordarmi ogni volta chi era gay e chi no??
Sono idiozie, ma stanno prendendo piede: purtroppo anche alle Paoline dietro il Duomo adesso i dvd sono divisi per nazione...
(e ho smesso di frequentare la Hoepli anche per questo, abbandonato il caro vecchio e un po' triste ordine alfabetico, non è che le alternative siano un gran che).
Annarita, leggendoti ho provato una fitta al cuore ricordando che -giusto un anno fa- io e le mie sorelle abbiamo dovuto dar via (per mancanza oggettiva di spazio) qualche centinaio di libri appartenenti alla biblioteca dei nostri genitori scomparsi. Niente di trascendentale; romanzi, libri di cucina, piccole enciclopedie... ma facevano parte comunque della nostra vita!!!
Ognuna di noi tre ne ha salvati un po'. La parte maggiore, indovina un po' CHI se l'è accollata (confinandola ahimè nella microsoffitta-ripostiglio)???
Baciotti stampati
Roby
Annarita, l'aspetto voracità nella lettura è essenziale: si legge per il piacere ingordo della lettura, non per tirarsela perché si è letto questo o quello.
Vengo ad Anobii, che sulla carta dovrebbe essere il cacio sui maccheroni (vado sempre sul gastronomico...) visto che ho quattro librerie per casa.
Non lo utilizzerò per due motivi. Il primo è che non ho tempo, perché la mia vita è quella di un felice desperado, con tre blog su cui scrivere ed una serie di contatti gradevoli che fatico a mantenere.
Il secondo è più importante, ed è stato anticipato da Giuliano col discorso della catalogazione.
La differenza fra un data base gerarchico e un data base relazionale è importantissima, ma non conosciuta e soprattutto non capita. Per fare un esempio, il blog del cinema si muove su un discorso di viste logiche, non per genere. Quindi la pittura, la musica, il lavoro, le coppie, i triangoli, i bambini, la morte etc etc e non il thriller, l'horror, il musical, il comedy, il fantasy etc etc.
I cinefili stanno ben lontani da Abbracci e pop corn perché non lo capiscono credendo di aver capito (che è la cosa peggiore). Ne sono ben contento, la mia opinione sui cinefili è chiara da tempo: stringono (su se stessi) invece di allargare.
Sui libri, come si fa a catalogare Saint Simon o Rabelais, Shakespeare o Folengo, Proust o Gadda, Thomas Mann o Auerbach?
Ordine alfabetico o Collana Editoriale questo è il massimo che posso accettare. Sennò, sia nei libri che nei film, si cade nel sistema delle cassettine, giustamente irriso da Jung, certo non scientifico, ma grande mitologo, più di Freud, che già non scherzava.
Ma saccheggerò virtulamente la tua Biblioteca, Annarita, stai attenta però ai Facebookottari, che secondo me prendono i libri a prestito ma poi non li restituiscono.
grazie Annarita e saludos
Solimano
Io in questo campo non posso dare alcun contributo, nel senso che libri (e dischi) convivono a casa mia in un caos primordiale ordinatissimo.
Ho migliaia di libri e non so neanche che unità di misura usare per quanto riguarda i dischi.
Sono disordinato dalla nascita e non c'è rimedio.
Soprattutto sono incasinato anche con le donne, ne ho avute tre nella mia vita e a stento ne ricordo il nome delle prime due.
(in realtà, Leporello sarebbe impazzito con me dopo essere sopravvissuto a Don Giovanni)
Non conosco questo programma, Anobi, che pare invece noto a tutti.
Io ho un sacco di libri, ordinati -si fa per dire- per nazionalità autore ed ordine alfabetico; ogni volta che compro libri, cioè spesso, no so mai dove metterli, e così si accumulano pile e pile di nuovi arrivati. Ma mi rimane sempre quello strano bisogno di ordinare e catalogare, sempre inesausto; vorrei farlo nelle vacanze di natale, ma chissà.
Anobii ho cominciato ad usarlo, ma poi mi sono arenata. La figlia di una mia amica mi ha fatto un regalone: me li ha catologati tutti sul computer con excell... Ma i lbiri sono sempre in aumento perchè òa mia voracità non ha mai fine e il catalogo rischia di essere obsoleto. Così continuo a comprare libri doppi, ma poco male c'è sempre qualcuno a cui posso regalarli e mi piace anche questo.
Giulia
Annarita, dimenticavo: l'immagine è bellissima. Di chi è, di Tullio Pericoli?
grazie
Solimano
Annarita, ora che mi ci fai pensare sarebbe ora che io chiudessi la mia (quasi inesistente) libreria su Anobii. Mi sono iscritta per curiosità (cosa che ho fatto puntualmente anche su Facebook), ci ho giocato solo per qualche ora, mi sono stufata subito e l'ho abbandonata al suo destino. Come ho già abbandonato anche Facebook.
Comincio ad avere una crisi di rigetto per tutta questa virtualità e per l'eccesso di tecnologia sempre più dilagante.
Sto pensando seriamente di gettare pc e telefonino dalla finestra e di ritirarmi su un'isola deserta.
Sai che pace, e quanto tempo libero per leggere...
H.
Non so di chi sia quest'immagine, ma se si vogliono vedere tante belle immagini (ma proprio tante, una vera miniera) basta fare un giro nel reparto bambini delle librerie.
Annarita e Barbara lo sanno di sicuro, direi anche Giulia e Arfasatto; per gli altri, vale come consiglio (fateci un giro, non costa niente ed è un vero piacere)
Come il solito c'è una grande varietà di pareri e mi sembra giusto. Anche io avevo sperato nell'aiuto della figliola, ma si è stancata di catalogare dopo un centinaio di libri e così mi sono buttata di nuovo su Anobii.
Concordo sulla catalogazione alfabetica, è sempre un ottimo criterio.
Riguardo l'immagine, l'ho trovata per caso, e mi è sembrata efficacissima.
Indubbiamente le immagini per bambini sono sempre una miniera di sorprese.
Grazie a tutti voi, scusate se non vi cito e non vi rispondo a uno a uno, ma ci siamo capiti ;-)
Annarita
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