sabato 1 novembre 2008

Omero chi ?

Roby

-Mamma, oggi all'Università ci siamo fatte delle risate epiche!
-Omeriche, vorrai dire.
-Ome che?
-Omeriche, da Omero.
-Omero chi???
-(sospiro) L'autore dell'Iliade e dell'Odissea. Che in effetti fanno parte della poesia epica...
-Ah, quello!!! Boh! La Genny dice sempre che studiare legge è un'impresa omerica!
-Epica.
-Come?
-Epica. Impresa epica, non omerica.
-Ma se hai detto adesso che quella roba epica l'ha scritta lui!!!
-Beh, in realtà Omero non scrisse, ma trasmise oralmente le sue opere. E poi è molto probabile che non sia mai esistito, e che sotto questo nome si celasse una serie di poeti che...
-Mamma, io non ho fatto il classico come te, e di filosofia non ci capisco niente, lo sai!!!


Raffaello, Omero tra Dante e Virgilio

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi la pazienza cara come la definitesti adesso?:) Carino davvero...

Barbara Cerquetti ha detto...

Ma sai, in questi tempi tristi e bui, farsi delle sincere e grasse risate potrebbe davvero essere accostato all'aggettivo "epico"...no?

ottavio ha detto...

Povero Omero, ma è in buona compagnia: anche Cavour era uno sconosciuto per una LAUREATA (!!) che partecipava ad un quiz televisivo (ma forse questo spiega tutto...)

Roby ha detto...

Cari tutti, talvolta, nel chiuso della mia cameretta, sconsolatamente mi chiedo: "Relativamente alle materie letterarie, MA COS'HANNO INSEGNATO A SCUOLA A 'STA RAGAZZA???" Anzi, mi correggo: non COSA, ma COME gliel'hanno insegnato.

OK, non ha fatto -non ha voluto fare!- il liceo, orientandosi sul tecnico commerciale: però, capperi, la prof. di lettere c'era anche lì! Oppure, se c'era, dormiva??? Del resto, ai miei tempi la poesia epica si leggeva in seconda media, nella traduzione del Monti o del Caro: robba che nun ce se crede!!!!

Io ci ho provato, a colmare qua e là qualche lacuna: ma non è possibile riempire (o svuotare?) il mare con un bicchiere!

Sigh, sob, sniff: ogni scarrafone è bello a mamma sua... ma se la mia scarrafona fosse uno zinzino più acculturata, non mi dispiacerebbe.

Roby

Solimano ha detto...

Dillo, Roby, dillo, che quando senti queste cose c'è la sofferenza, ma anche la goduria, per avere studiato al Liceo Classico, scuola eletta.
Il bello è che è ancora così, perché al di là di tutte le riforme e controriforme, i professori ci tengono, ad insegnare al Classico, ed anche le famiglie... se i figli vanno passabilmente in italiano. C'è da ridere ma anche da prenderla seriamente: il Liceo Classico può dare non tanto una preparazione, ma una predisposizione allo studio, che poi si sfrutta all'Università, qualsiasi sia la facoltà scelta.

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Anch'io ho conosciuto Omero, Dante, Manzoni, l'Ariosto e la Gerusalemme Liberata alle medie inferiori: cioè a undici-dodici anni.
Il mondo della scuola l'ho perso di vista da tempo: ma cosa insegnano oggi? Qui non è una questione di liceo classico, caro Solimano. Io per esempio quando dico che ho il diploma di perito chimico sembra che sia un analfabeta, invece se uno aveva voglia di studiare (non era il mio caso, s'intende) ne imparava di cose... Ho conosciuto fior di laureati in chimica che erano in seria difficoltà nel preparare una soluzione normal decima di idrossido di sodio, pensa un po'.
(è come dire: un laureato in lettere che non conosce il nome dei protagonisti del libro di Manzoni).

E' per questo che uno rimane perplesso quando gli si presenta un laureato. I telequiz poi sono devastanti: la settimana scorsa da Jerry Scotti è arrivato un ragazzo di diciannove anni fresco di diploma del classico "col massimo dei voti", e sorrisino compiacente allegato e orgoglioso suo e di sua madre presente in sala.
Poi è crollato su due domandine esili di quella roba lì che io e Roby abbiamo studiato a dodici anni. Che figura: però gli hanno detto bravo e gli hanno regalato qualche migliaio di euro.

Roby ha detto...

Il primo giorno di "lettorato" d'inglese all'università, gli iscritti al primo corso si sono visti presentare una specie di test di verifica sulla conoscenza della lingua, che prevedeva tra l'altro domande come: In inglese ANCH'IO si traduce ME TOO, ME TO o ME TWO?

Qualcuno, mi riferisce la mi'figliola (fra le prime a consegnare il compito, in circa venti minuti), è uscito dall'aula ore dopo, distrutto dall'eccessivo sforzo mnemonico e mentale.

SIC.

Roby

mazapegul ha detto...

me2