sabato 1 novembre 2008

Lottare insieme al di là dell'età...

Giulia

“Mamma ricordati della manifestazione!

“Figurati se non me ne ricordo…?”
“Svagata come sei, tutto è possibile. Io vado con i miei compagni, e tu?”
“Non so ancora. Guarderò gli striscioni e seguirò quello in cui mi riconoscerò di più”
“Bene, allora magari ci vediamo”
Sarà difficile, se ci sarà tanta gente…”
“Ma tanto io so che ci sei”
“Ed io che ci sei tu”

Questo il dialogo tra una mia amica e suo figlio di 17 anni. Già, un ragazzo che lotta insieme alla madre per uno stesso motivo: una scuola che non sia come quella che ha pensato la Gelmini, o Tremonti o Berlusconi.
Questa è la grande novità di questo movimento. Le generazioni non si scontrano come nel ’68, ma si trovano nella stessa piazza ad urlare gli stessi slogan.

3 commenti:

Roby ha detto...

Bello, Giulia, il dialogo mamma-figlio sulle manifestazioni "senza età"!

Hai proprio ragione.

Quando ho sentito il sommo Berlusconius parlare di polizia nelle scuole, avrei voluto avere come minimo 35 anni di meno, per correre ad occupare il mio vecchio liceo!!!!

Roby

Solimano ha detto...

Giulia, le manifestazioni vanno bene, ci vogliono. Occorrerebbe che funzionasse a livello non velleitario e non di piccola politica quello che c'è prima e dopo le manifestazioni. Vedo molta dispersione e molta genericità, salvo nei momenti di forte emozione come questo. Mi sarebbe piaciuto che Veltroni, oltre a fare un bel discorso che ho apprezzato, avesse puntato il dito sulle incapacità organizzative e di efficacia da parte del popolo di sinistra, o come lo si chiama ora. Il PCI è finito da molto tempo, occorrono strumenti diversi, modi diversi, probabilmente più prepolitici che politici: l'unica strada che hanno saputo indicare è quella delle Fondazioni, figurarsi. Se non si prende coscienza di qual è il problema non si può neanche trovare delle soluzioni, sicuramente difficili. Basta che guardi in rete: dov'è una presenza della sinistra che non sia un monologo velleitario o una grillitudine?

grazie Giulia e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Roby, tutto questo per dire che questo movimento non ha niente a che fare con il '68. Non so se sia meglio o peggio, ma è diverso.
Anche io ho avuto il tuo stesso desiderio. Mi accontento di girare, quando posso, e ascoltare.
Solimano,sono d'accordo con te. Le manifestazioni sono una cosa importante soprattutto in questo monento, ma ci vorrebbero proposte serie e forti. La scuola deve essere riformata, ma bisogna anche sapere di cosa si sta parlando. Ci vorrebbe molto di più la volontà di andare a vedere, di parlare, di tavoli di discussione senza ideologie, ma che sappiano guardare le nuove sfide che la scuola deve affrontare. Saluti cari, Giulia