lunedì 3 novembre 2008

La rivolta dei quarantenni

mazapegul


Oggi un certo numero di quarantenni del dipartimento s'è riunita per discutere del da farsi. Non tanto su come protestare, ma su come tirare avanti con le scarse risorse che il futuro porta con sé. L'idea è quella di promuovere una prassi spietatamente meritocratica, al di là dei tradizionali schieramenti scientifici e disciplinari, e contro ogni altra considerazione. Chissà.

PS In altri paesi, queste levate di teste le hanno i ventenni e i trentenni.

2 commenti:

Solimano ha detto...

Ah! Ho cliccato l'immagine e mi sono trovato la casa piena di sventolatori del libretto di Mao.
Màz, potevi avvertire, quell'immagine è roba che scotta.
Sulla meritocrazia, voi matematici siete avvantaggiati, perché può funzionare, ci sono riscontri, verifiche, è un merito che si tocca, ma quando sento parlare di meritocrazia in tanti altri mestieri, so quello che c'è dietro: una nuova piccola cordata che sta sgomitando. Le lauree di chiacchiere sfornano in continuazione tuttologi e buoni a nulla capaci di tutto e il merito sarà misurabile e possibile solo nei tecnici e... negli artigiani e... nei baristi, ebbene sì. Il mio barista mi ha spiegato e dimostrato che l'arte vera del perfetto barista è nello scegliersi i clienti, non viceversa. Riguardo ai quarantenni assetati di meritocrazia, lascimoli divertire, le stagioni non sono più quelle di una volta, magari a cinquant'anni saranno extraparlamentari e a sessanta figli dei fiori, con i nipoti ventenni in giacca e cravatta.

grazie Màz e saludos
Solimano

mazapegul ha detto...

Solimano: la scelta dell'icona va presa con le molle (lo dico per l'eventuale collega di passaggio): i quarantenni in questione hanno idee politiche assai diverse tra loro (ma la matematica è un'altra cosa).
A sessant'anni, se ci arrivo, sarò il nonno delle mie piante aromatiche (che avranno meno problemi ad arrivarci).
Ciao,
Màz