venerdì 21 novembre 2008

In Italia come va?

sabrinamanca

Oggi sul mio blog parlavo un po' di quanto la crisi qui in Francia sia visibile, tangibile.
Ma in Italia come va? Lo chiedo a voi perché seguendo i telegiornali non mi accorgo di nulla.
Qui si parla incessantemente di recessione, si contano i licenziamenti, i politici fanno a gara per trovare un modo di convincerci che ci penseranno loro e che anzi, non fanno altro che pensarci, mentre vedo i politici italiani discutere di presidenza Rai (sempre allo stesso modo, sempre con stesso risultato), di classi ponte, come se il loro stesso popolo non fosse sempre più affamato.
Roby ha scritto qualche tempo fa un post sulle dichiarazioni di Carla Bruni-Sarkozy di vergognarsi di essere italiana.
Io non mi vergogno certo di essere italiana ma quando vedo come il nostro paese è governato e quali rigurgiti di razzismo stanno venendo a galla, ho il cuore che sanguina.


5 commenti:

Giuliano ha detto...

Oggi su Repubblica c'è una lunga intervista a Nanni Moretti, che dice cose rare, belle e condivisibili.
Però Repubblica apre a tutta pagina con 'sto benedetto Villari: chi se ne frega di Villari??
Non so in Francia, qui le fabbriche chiudono: da anni.
Ormai l'Italia è un Paese de-industrializzato, il PIL che è uscito di qui è andato tutto in Romania, in Cina, nella Repubblica Ceca...Un pezzettino alla volta, se ne sta andando tutto.

Solimano ha detto...

Io ci vedo il nesso, con 'sto Villari e col fatto che Repubblica apra con un Villari che semplicemente non tiene vergogna.
La stessa cosa con De Mita, che ha cambiato partito solo perché non l'avevano ricandidato dopo 40 (quaranta!) anni di Parlamento.
De Mita, che quando Gianni Agnelli lo definì un intellettuale della Magna Grecia, tutti a difendere De Mita dall'offesa, mentre Agnelli aveva semplicemente offeso gli intellettuali, non De Mita.
Ed Emilio Colombo, nominato senatore a vita da Ciampi (!) con gli appartenenti alla scorta pagati dallo stato utilizzati per procacciare polverine forse non medicamentose (e lo sapevano tutti, di Emilio Colombo).
La Repubblica, di proprietà di De Benedetti, su certe cose semplicemente non fa campagna, perché la linea editoriale è quella. Potrei fare un bell'elenco, di cose vere che porterebbero copie vendute, che sarebbero da dire e su cui Repubblica svicola.
Meno male che esistono Gian Antonio Stella e Marco Travaglio.
Conclusione: il pesce puzza dalla testa anche dalle nostre parti politiche e non si possono lasciare certi argomenti ai grilleschi ed alle grillitudini. Per molto meno, in America si fanno fior di campagne di stampa. E credo anche in Francia. La differenza con noi è che proprio per questo gli altri paesi sono meglio attrezzati per affrontare situazioni economiche difficili: l'ipocrisia è minore e la credibilità maggiore.

grazie Sabrina e saludos
Solimano

Roby ha detto...

Bonjour, Sabrina!!!
Un post su cui riflettere. Attraversando la Francia, in vacanza, negli ultimi due anni, ho avuto l'impressione che lì tutto "vada meglio". In fondo, io in Italia -e specialmente a Firenze- sto bene, e non cambierei. Però, l'impressione resta.

En passant, tu di Carlà che pensi?

Et enfin... ci puoi dire qualcosa di più della foto????

Merci beaucoup!

Roby

Giuliano ha detto...

La storia di Villari la conosciamo tutti: la domanda più vecchia del mondo, "Quanto?".
(e quando mai gli ricapita un'occasione così?) (è davvero un classico senza tempo...)

Habanera ha detto...

Non vorrei dirlo ma lo dico: meglio vivere in Francia che in Italia.
Qui non hanno ancora capito cosa sia il bene comune. Ognuno pensa solo a se stesso, al massimo alla categoria a cui appartiene.
Corporativismo, politica miope (o compiacente), invadenza della Chiesa, mafia, camorra, 'ndrangheta.
Ce n'è per tutti i gusti...
H.