martedì 4 novembre 2008

I nostri diciottenni?

sabrinamanca

La domenica pomeriggio (e sera) se piove e sto in casa, guardo rai tre. Lo faccio da diversi anni, e con piacere. Il post di Mazapegul sui quarantenni mi fa tornare in mente un piccolo terrificante momento vissuto durante la trasmissione "per un pugno di libri" di domenica scorsa. Per chi non la conoscesse, "per un pugno di libri" vede schierate due classi delle scuole superiori che duellano a suon di titoli, autori, trame di classici della letteratura. Mi piace perché si parla di libri ma anche perché mi riporta con prepotenza al mio liceo, ai miei anni verdi.
Domenica, dicevo, era la volta di "gente di Dublino" di James Joyce e ad un certo punto Neri Marcoré ha chiesto ai ragazzi se non fossero attirati dalla prospettiva di un soggiorno all'estero .
Una ragazza ha preso la parola e ha candidamente risposto (più o meno) " forse si, ma l'ostacolo della lingua è davvero insormontabile".
Ho sbottato:- sono questi i nostri diciottenni? seguita a ruota da Piero Dorfles.

5 commenti:

Giuliano ha detto...

Che lo si dica, ci può stare: ma se lo si pensa davvero, a diciott'anni, è un po' triste.

mazapegul ha detto...

L'ultima volta che sono stato nella mia vecchia universita' americana m'hanno chiesto: "come mai non vengono piu' italiani? Dov'e' che vanno adesso?"
Il fatto e' che i neolaureati, da qualche anno, non vanno piu' volentieri all'estero. I matematici, almeno.

Roby ha detto...

Fra i diciotto-diciannovenni che conosco io, per interposta persona -la mi' figliola- c'è un po' di tutto. C'è quella che, dopo la scuola alberghiera, già lavora nell' hotel di una località turistica di montagna, e che quest'estate è stata a far pratica a Barcellona. C'è la prima della classe -però simpatica- che studia 6 ore al giorno per non restare indietro a giurisprudenza, e che darà il primo esame (?) a fine novembre (?). C'è il più timido della compagnia tutto contento perchè ha trovato un posto -seppur temporaneo- nello studio di un commercialista.

Non so se quello che ho davanti sia uno specchio veritiero dei nostri diciottenni. Forse è solo un frammento, la tessera di un mosaico, il pezzetto di un puzzle. La mi' figliola, intanto, studia lingue perchè prima o poi, all'estero, vuole andarci. Ma con quale motivazione (lavoro o shopping?) ancora un s'è capito!

Roby

Anonimo ha detto...

Roby consolati, con i voli low cost adesso si va da Harrods con pochi eurini:)
Questo post mi ha ricordato la noni che guardava sempre Marcorè di cui era innamorata.

Anonimo ha detto...

Il fatto è che i dati confermano l'episodio: siamo ultimi in europa. I nostri giovani proprio non si muovono nonostante tutte le opportunità che sono offerte ora a cominciare dall'erasmus. E' sempre stto cosi', mi domando, o è un segno dei tempi bui che il nostro paese attraversa da oramai troppi anni?
Marcorè, invece, non lo amo, nel senso che non sono innamorata di lui, non profondamente almeno:)