martedì 14 ottobre 2008

Uno strano fenomeno

Habanera
Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, ne ha combinata un'altra delle sue: dopo la lotta ai dipendenti pubblici fannulloni, Brunetta propone che i curriculum vitae e professionali dei chirurghi e dei medici siano resi pubblici su Internet. "Se devo sottopormi a un intervento chirurgico devo poter sapere se quel chirurgo che mi opererà è un macellaio o un genio oppure una persona efficiente e di qualità", spiega il Ministro.

A me Renato Brunetta è simpatico. Lo so, lo so, è un ministro del governo Berlusconi e dovrei avversarlo a prescindere ma non ci riesco.
Condivido perfino alcune sue iniziative. E' grave?

11 commenti:

Giuliano ha detto...

E' grave sì. Questa è solo fuffa, come il miracolo della spazzatura di Napoli. La realtà sono le decine di migliaia di licenziamenti in pochi giorni, tra Alitalia e scuola.
Non dimentichiamoci che questo governo è presieduto da uno che ha fatto soldi con la pubblicità, questi sanno cosa dire e sono padroni dei mezzi di comunicazione.

Giuliano ha detto...

Post Scriptum: L'altra sera ho avuto la triste opportunità di vedere "Report". Nel programma di Milena Gabanelli era spiegato bene (troppo bene, benissimo) come vengono compilati statistiche e curricula dei medici.

Solimano ha detto...

Però il problema esiste. So io cosa vuol dire avere a che fare con aziende private e pubbliche a livello di centri elettronici: nelle seconde c'erano tre persone dove nelle private ce n'era una, e non è che fosse uno stakanovista.
Dopo la laurea, ho resistito per un anno e mezzo a lavorare in Ferrovia, poi me ne sono andato perché non passava mai il tempo, dal niente che avevo da fare. E meno male che me ne sono andato. Li ho conosciuti, gli ingegneri che erano restati nel pubblico. Dopo tre anni, in genere, vanno avanti a colpi di regolamenti e di libretta, e smettono di ragionare e di ingegnarsi.
Che poi, quando la Moratti è venuta a Milano al posto di Albertini, si sia portata dietro una decina e più di dirigenti incompetenti però a lei fedelissimi, completa il quadro, che è del tutto desolante.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Queste cose le avrebbe fatte (o tentato di farle) anche un Bersani, o un Damiano, però con più intelligenza, e con i Fede e i Feltri a sputargli addosso tutti i giorni e tutte le ore del giorno.
Intanto, nella Lombardia di Formigoni un medico che non è iscritto a CL o dintorni non farà mai carriera...

Roby ha detto...

Malgrado Brunetta e i suoi decreti, un mio pseudo-collega (pseudo perchè, pur lavorando nello stesso luogo, lui è un dipendente pubblico ed io privato) riesce ancora a fare meno del minimo indispensabile dalle 8 alle 2, senza tuttavia violare le "regole". Per di più, è perennemente attaccato al telefono (prima quello fisso, ora il suo cellulare) per gestire un secondo lavoro come libero professionista. Dulcis in fundo, prende costantemente in giro chi come me si arrabatta anche oltre il dovuto, definendoci grulli, bischeri o peggio. Il problema è che i suoi superiori non trovano (o non vogliono trovare?) il modo per liberarsene. Quando lo vedrò licenziato in tronco o (meglio!) trasferito al servizio raccolta escrementi canini crederò -forse- al ministro e ai suoi metodi.

Baciotti, cara Haba!

Roby

Habanera ha detto...

Roby, non ho elementi per giudicare se il decreto venga applicato o meno ma sono favorevole alla meritocrazia e non sopporto i fannulloni che scaricano tutto il peso del lavoro sui colleghi più diligenti.
Almeno Brunetta ci ha provato mentre prima non avevo mai sentito sollevare questo problema, da nessuno.

Baci
H.

Solimano ha detto...

Roby l'ha detta giusta. Il problema primario sono i capi, che invece di gestire chi sta sotto (e gestire non vuol dire solo lodare), stanno attenti solo a chi sta sopra, e succede un fenomeno vergognoso: uno nuovo che arriva ed è volonteroso (se non altro per strutturare il tempo) dà fastidio, non solo ai colleghi fannulloni, ma proprio al capo, perché turba l'equilibrio. La sinistra, su questi temi, farebbe bene a non voltare la testa, perché, al di là della propaganda, sono problemi sentiti. Questo come back office, il front end regge meglio, se non altro perché si trova il cittadino di fronte, e prova vergogna. Ma non ci credo che facciano qualcosa, e se lo faranno sarà per clientelismo di nomine. In queste situazioni il pesce puzza dalla testa, e si sa come sono fatte le nomine dirigenziali.
Tutta gente che magari fuori si vanta, ma dentro vive malissimo, e gli sta bene.

saludos
Solimano

Habanera ha detto...

Caro Giuliano, ho parlato solo di alcune iniziative di un singolo ministro che ho trovato condivisibili.
Non intendo assolvere con questo l'operato dell' intero governo; me ne guardo bene.
H.

Roby ha detto...

Habanera, secondo me pochi/e come te riescono a farsi capire così chiaramente pur da "dietro" il video!!!! Anche senza webcam, emoticons, faccine sorridenti/ ingrugnate/ adirate, ecc.,a me pare sempre di "guardarti negli occhi " mentre "parli"....

...scusate: sono andata fuori tema!!!! [segue faccina contrita-birichina-sorniona]

Roby

Habanera ha detto...

E' bello quello che dici, Roby.
In effetti a me piace guardare dritto negli occhi le persone, quando parlo ma anche quando ascolto.
Se il mio interlocutore ha lo sguardo sfuggente lo capisco anche attraverso il video e in quel caso il dialogo finisce ancor prima di cominciare.

Baciottoni
H.

Solimano ha detto...

Su questo tema una cosa importante l'ho capita in una notte d'agosto a quindici anni. Facevo parte di una squadra di pulitori allo zuccherificio e non è che togliessimo la polvere, ma ad esempio, come in quella notte, la fettuccia delle bietole disseminata dai camion in mezzo ai silos del piazzale. Non il massimo della vita. Uno di più di quarant'anni (ragioniere licenziato alle Poste perché aveva la colla attaccata alle mani) si rivolge a un altro sui venticinque, disoccupato perché non c'era lavoro, che con la ramazza ci dava dentro. "Ma tu scopi veramente?", dice il ragioniere al disoccupato. Ricordo ancora lo sguardo d'odio (odio, sì!) che gli rivolse il disoccupato che -naturalmente in dialetto- gli disse: "Senti, sono qui perché ho bisogno. Mi danno la ramazza in mano e se non la muovo mi mandano a casa. Visto che mi tocca muoverla, già che ci sono, tiro su più fettucce che posso".
E' fondamentalmente un problema di rispetto per sé stessi, c'è chi ce l'ha e chi non ce l'ha, e chi non rispetta sé stesso non rispetta neanche gli altri: finisce che poi è qualcun altro (oggi magari extracomunitatio) a tirar su la fettuccia. Lavora di notte e si nasconde di giorno, perché se lo trovano lo mandano via.

saludos
Solimano