lunedì 27 ottobre 2008

Lo Zingarelli

Ermione
"La mia moglie era agli scappini, il garzone scaprugginava, la fante preparava la bozzima... Sono un murcido, veh, sono perfino un po' gordo (...) Meglio uscire, pensai invertudiandomi, farò magari due passi fino alla fodina(...) In verità siamo ormai disavvezzi agli spettacoli naturali, ed è perciò da ultimo che siamo tutti così magoghi e ci va via il mitidio. Val proprio la pena di essere uomini di mobole, se poi, non che andarsi a guardare i suoi magolati, non si va neppure a spasso!...Basta. Uscii dunque, e m'imbattei in uno dei miei contadini, che volle accompagnarmi per un tratto. Ma un vero pigo! In oggi di quegli arfasatti e di quelle ciammengole o manimorce, ve lo so dir io, non se ne trova più a giro..."
Questi termini "astrusi", di cui Tommaso Landolfi infarciva a disegno un suo famoso racconto, "La passeggiata", una volta si potevano trovare tutti nel mitico Zingarelli, contrassegnate da un asterisco: erano parole arcaiche, usate raramente, spesso bellissime. Ora c'è il pc, si usa il CDrom "Lo Zingarelli interattivo", e queste parole non le troviamo più... O tempora, o mores!

Sandalogèrulo: s. servo adibito al trasporto
dei sandali del padrone


14 commenti:

Giuliano ha detto...

Uno Zingarelli l'ho comperato un quarto di secolo fa e me lo tengo con cura, alla faccia delle edizioni nuove che escono ogni anno. Ormai è un po' ingiallito, il che purtroppo non lo fa diventare uno Zingarelli "storico", ma è così divertente cercare le parole obsolete... (e guardare le figurine disegnate).
Per esempio, il mar delle Blatte: oggi dicono tutti scarrafone, e pace all'anima.

Anonimo ha detto...

Eh però... tutti dicono, ma chi è di Napoli può capire. :D
Il Mar delle Blatte è roba da palati fini e (prevedibilmente) corretti, altrimenti ci si sarebbe scaprugginati per chiamarlo 'O mare 'e scarrafoni, mica poco. :)

Roby ha detto...

Più che murcida, stasera mi sento un po' magoga. Ma ciammengola no, non sono mai stata (credo). Però... la bozzima... su quella mi rimane un dubbio: ce l'ho o non ce l'ho, in casa, una bozzima????

Un divertimento unico, Arfa: grazie!!!

Roby

Habanera ha detto...

Da napoletana confermo: Ogni scarrafone è bell'a mamma soia.
Non vedo traduzione possibile e credo che neanche il Landolfi del Mar delle blatte avrebbe voluto trasformarlo in "Ogni blatta è bella per la sua mamma."
Stefania, sono una vera frana con il napoletano scritto; correggimi se ho sbagliato qualcosa. ;-)

Benvenuta, cara Arfasatto.
H.

Ermione ha detto...

La bozzima, se ben ricordo, è una sorta di poltiglia, pasta, quindi. Anche io ho il mio bello Zingarelli ingiallito, che aspetta da secoli di essere rilegato. A suo tempo vi ho cercato le parole desuete della Passeggiata, e...ci sono tutte.
Anche io diffido delle edizioni rivisitate e corrette, caro Giuliano: magari ci trovi "bruschetteria", ma non ci trovi "arfasatto".

Anonimo ha detto...

Quante parole si perdono e purtroppo come si impoverisce sempre di più il nostro vocabolario!
Bellissimo, Giulia

Giuliano ha detto...

Carissime, "Blatta" è proprio il termine scientifico esatto. Gli scarafaggi non sono coleotteri, sono blattoidei: la differenza è che i coleotteri (come il cervo volante, gli scarabei e le coccinelle) hanno la larva, gli scarafaggi nascono già scarafaggini.
E la bozzima io l'ho perfino studiata a scuola, e se andate nei posti giusti vi vendono anche l'imbozzimante e i saponi per togliere le bozzime: si usa in tessitura, è una specie di appretto che si mette sui fili di ordito, a telaio, per evitare che si sfilaccino a contatto con il pettine. (nei telai c'è il pettine, è fondamentale).
Questo per l'ordito: la trama viaggia invece sulla navetta, e non ha un gran bisogno di bozzime.

Bello leggere Landolfi, c'est vraiment Trintignant. (trad: è veramente trintignante)(in inglese: "to be like Trintignant", cioè piacevole ed elegante)

Giuliano ha detto...

Post scriptum: la presenza della bozzima è anche il motivo per cui molti tessuti sono un po' duri e rigidi appena comperati, e poi lavandoli si ammorbidiscono.

Ermione ha detto...

Giuliano, sei un genio...i tuoi commenti (nonché i post) sono veramente piacevoli ed eleganti.

Giuliano ha detto...

Helenita, hai ragione anche tu: la bozzima della tessitura è ovviamente una poltiglia, una pasta; le bozzime e gli appretti sono quasi tutti farine, amido, quella roba lì. L'etimologia è quella.
(però delle altre parole che usa Landolfi non ne so niente!!)

Solimano ha detto...

L'imbozzimante è certamente un adultero non sgraffignone e rude, ma un cicisbeo che non si ferma alle intenzioni. Regala rose dal gambo lunghissimo, tre di numero.

benvenuta Elena (Arfasatto) e grazie
Solimano

annarita ha detto...

Landolfi è una grande e complicata lettura, per riscoprire il piacere di una lingua musicale e ricca come la nostra. Questo post mi ha fatto venire voglia di proporvi una cosa che mi ha motlo divertita, lo farò più avanti.

Anonimo ha detto...

Bellissimo:) Grazie.

Ermione ha detto...

Non dovete farmi tutti questi complimenti...io non c'entro, è tutto merito di Landolfi.
Comunque i complimenti mi fanno sempre piacere.