giovedì 30 ottobre 2008

Entropia

Mauro

In termodinamica l'entropia è una funzione di stato che si introduce insieme al secondo principio della termodinamica e che viene interpretata come una misura del disordine di un sistema fisico o più in generale dell'universo. In base a questa definizione si può dire, in forma non rigorosa ma esplicativa, che quando un sistema passa da uno stato ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta.

Io mi sono sposato da poco, sei mesi la scorsa domenica, e la nostra casetta è ancora un abbozzo, letteralmente.
Quasi tutti i nostri amici che man mano si sposavano, andavano ad abitare in una casa già perfetta, definitiva: arredamento completo, lampadari, tappeti, persino quadri, soprammobili e foto del matrimonio in bella evidenza.
Una casa inappuntabile e incorreggibile, nel senso che era impossibile correggere o aggiungere alcunché, non c’era lo spazio.
Io e mia moglie siamo sempre stati concordi sul fatto che quello non era ciò che volevamo. Perché la casa deve crescere con noi, riempirsi piano piano di mobili e oggetti “giusti”, cercati e trovati con pazienza. Quindi abbiamo comprato pochissimi mobili, giusto l’essenziale, nobilitando di fatto gli scatoloni, che sono così diventati parte integrante del nostro arredo.
Il problema è che non c’è mai abbastanza spazio per riporre le cose. O meglio di spazio ce ne sarebbe, quello che mancano sono cassetti, armadi, scarpiere, mensole.
Il disordine, in casa nostra, regna sovrano e indisturbato, inattaccabile dall’alto di una presenza pervasiva e sprezzante.
A volte ci è capitato di rientrare, la sera tardi, dal cinema o una cena, guardarci in faccia e pensare che fossero entrati i ladri…

Ecco, allora, che quando devo spiegare a qualche ragazzetto a cui faccio lezione di fisica il concetto di entropia, la prima immagine che mi viene in mente è quella del mio soggiorno.
All’inizio ciò mi procurava un certo imbarazzo, un fastidio quasi epidermico, ma col tempo sto imparando a prenderla con filosofia, o meglio con fisica.

Assumendo che l'intero universo sia un sistema isolato - ovvero un sistema per il quale è impossibile scambiare materia ed energia con l'esterno - il primo ed il secondo principio della termodinamica possono essere riassunti da un'unica frase: l'energia totale dell'universo è costante e l'entropia totale è in continuo aumento.

Ed è confortante, quasi bello, la sera, andare a dormire con la consapevolezza di aver dato il proprio contributo al corretto andamento dell’universo, senza cercare strenue e inutili opposizioni a quella che, in definitiva, è una legge divina.

Lord Kelvin and his compass

11 commenti:

Barbara Cerquetti ha detto...

Anche per noi è andata così.
Molto meglio che la casa da esposizione.
E poi vuoi mettere il gusto della gitarella mensile all'ikea?

Anonimo ha detto...

Considero questo post scritto apposta per me (cfr il mio commento alla lezione in piazza di Mazapegul che termino dicendo: l'entropia è ancora nel mio cuore!).

Anche noi viviamo in un disordine strutturale, che per altro corrisponde a quello delle nostre stanze cerebrali, e pensare all'entropia mi consola e mi dà la forza di non gettarmi dal balcone (anche se così contribuirei forse maggiormente all'entropia totale...)

Giuliano ha detto...

The antique people are down in the dungeons
Run by machines and afraid of the tax
Their heads in the grave and their hands on their eyes
Hauling their hearts around circular tracks
Pretending forever their masquerade towers
Are not really riddled with widening cracks
And I wave goodbye to iron
And smile hello to the air .

O the new children dance ------ I am young
All around the balloons ------ I will live
Swaying by chance ------ I am strong
To the breeze from the moon ------ I can give
Painting the sky ------ You the strange
With the colors of sun ------ Seed of day
Freely they fly ------ Feel the change
As all become one ------ Know the Way ...



Goodbye, and hello.

Giuliano ha detto...

Questi ingegneri, mica bastava Solimano.

Mauro ha detto...

Caro Giuliano, sono commosso per la splendida citazione, mai mi era capitato di ricevere un simile benvenuto.
Quanto al mio essere ingegnere, non ci penso nemmeno a mettermi sullo stesso piano di Solimano, e per averne ulteriore confema mi è bastato vedere come lui abbia riconosciuto Lord Kelvin dalla sola foto (la didascalia l'ha messa lui, non io)...

Roby ha detto...

Caro Mauro, a te vada il mio più caloroso benvenuto, insieme a tutta la mia gratitudine per avermi finalmente rivelato ciò che finora ignoravo: ANCHE CASA MIA è un perfetto esempio di ENTROPIA!!!!! Non sai quanto mi sento meglio: dico davvero!!! Cercherò di spiegare il concetto a mia sorella A, che quando viene a trovarmi si guarda intorno perplessa e disgustata: eppure lei è laureata in FISICA! Però con specializzazione in ottica: vorrà dire qualchecosa???

Baciotti

Roby

annarita ha detto...

Gran bel post.Io contribuisco all'entropia del mondo con la mia scrivania in ufficio...
Grazie a Giuliano che con la sua citazione mi ha fatto scoprire Tim Buckley. Io conoscevo Jeff Buckley e ignoravo che fossero padre e figlio. Un salutone. Annarita

Giuliano ha detto...

Questi versi sono opera di due ragazzi di 17 anni, compagni di scuola, che si chiamavano Larry Beckett e Tim Buckley, credo che fosse il 1967, California.

Mi tornano spesso in mente, "la gente antica incalzata dalle macchine e spaventata dalle tasse..."
(il disco si chiama "goodbye and hello", ed è ancora nei negozi di dischi, almeno a Milano)

Anonimo ha detto...

Grazie grazie grazie grazie. Adesso mi sento meglio e ti citerò quando qualcuno entrerà in casa e mi scuserò per l'entropia che rappresenta perfettamente allineata al cosmo, in continua evoluzione. Adesso mi spiego un fracco di cose, per esempio la mia naturale avversione per l'ordine eccessivo, mi mette l'ansia.
Felicitazioni a te e alla tua consorte:)

Roby ha detto...

Silvia: un FRACCO??? Evviva! Era dai tempi della seconda media a Bologna che non sentivo o non leggevo più quest'espressione! Che bello! E' così allegra... mi è sempre piaciuta... ma se la usassi (qua in riva all'Arno-d'argento-dove-si- specchia-il-firmamento) nessuno la capirebbe... sigh!

Roby

Solimano ha detto...

Mauro, c'è un libro di Gregory Bateson, intitolato "Verso una ecologia della mente", che contiene i metaloghi.
Uno dei più belli è intitolato: "Papà, perché le cose vanno in disordine?" Affronta questo tema in modo completamente diverso ma in fondo anche corrispondente: scegliamo una delle n configurazioni possibili e la chiamiamo ordine, tutte le altre sono il disordine. Discorso che ha molte implicazioni, ad esempio riguardo un sano concetto della tolleranza.

grazie Mauro e saludos
Solimano