tag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post933484274400202603..comments2023-12-25T01:44:54.533+01:00Comments on Stanze all'aria: 17. Stato dell'arteSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-88087063547707636662009-04-01T07:59:00.000+02:002009-04-01T07:59:00.000+02:00Sabrina, sullo stare da soli e stare con gli altri...<B>Sabrina</B>, sullo stare da soli e stare con gli altri, la cosa più bella che ho letto è stato quello che dice Pearls, quello della <I>gestalt</I>.<BR/>Dice che la nostra vita deve potersi svolgere pendolarmente ffra le due polarità del <B>Contatto</B> e del <B>Ritiro</B>. Perché abbiamo bisogno di tutte e due, non è che una sia meglio dell'altra. Questo modo di ragionare per <B>polarità</B> lo trovo fecondo, solo che noi occidentali monoteisti (o monoateisti) non ci siamo abituati, mentre il <B>Tao</B> si manifesta nello <B>Jn</B> e nello <B>Yang</B>. E' un modo di ragionare non moralistico (secondo il nostro tipo di morale). D'altra parte, siamo spesso colpiti piacevolmente dall'uso in letteratura di un bell'<B>ossimoro</B>, e in fondo la logica è la stessa. Ma tornando al Contatto ed al Ritiro, qual'è il vero problema? E' che le circostanze della vita ci possono portare a dover contattare quando vorremmo stare da soli, e ad essere soli quando vorremmo contattare. Un bella fregatura...<BR/><B>Barbara</B>, proprio così, e ti ringrazio: il termine giusto è <B>utile</B>. Utile per me stesso sicuramente e forse utile per qualcun altro. Perché prendere <B>consapevolezza</B> dei problemi e delle situazioni significa essere vicini alla risoluzione, mentre molti pretendono di trovare la soluzione senza aver capito il vero problema. Nella <I>Pragmatica della comunicazione umana</I> e in <I>Change</I> si insiste su un concetto basilare, che loro definiscono in questo modo: una cosa sono le <I>difficoltà</I>, che fanno parte della vita ed incontriamo ogni giorno. Il <I>problema</I> è su un piano diverso, una vera e propria malattia. Ma spesso la tentata soluzione (sbagliata) <B>trasforma la dificoltà in problema</B>.<BR/><BR/>grazie e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-66696761857260637432009-04-01T05:15:00.000+02:002009-04-01T05:15:00.000+02:00Grazie Primo.Ho trovato utile questa lettura.Grazie Primo.<BR/>Ho trovato utile questa lettura.Barbara Cerquettihttps://www.blogger.com/profile/07077537583026912441noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-77917828911502550642009-03-28T11:22:00.000+01:002009-03-28T11:22:00.000+01:00Tristezza e infelicità: provo a spiegare meglio la...Tristezza e infelicità: provo a spiegare meglio la idea di tristezza e infelicità con degli esempi.<BR/>Ero triste quando mio padre era malato, triste per la sua sofferenza contro cui nulla potevo, triste di vederlo combattere e poi abbattersi, sperare e poi , per ultimo, scivilare nella depressione.<BR/>Ero infelice e lo sono tutt'ora quando un mio modo di vivere non mi soddisfa, non mi piace, non mi convince e tuttavia non riesco ad evitarlo, a venirne fuori.<BR/>Sono stata triste per molte altre ragioni ma in generale mi sembra che la tristezza sia un sentimento più "leggero". La tristezza mi ha spesso portato ad evitare le uscite in pubblico e questo mi è stato rimproverato dagli amici. Ti prendiamo come sei, lo sappiamo che non puoi sempre essere di buon umore! (io invece, credevo di non poter esibire il mio sguardo spento e il mio silenzio).sabrinamancahttp://www.ceraunavoltaunre.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-33577378685144709672009-03-26T16:46:00.000+01:002009-03-26T16:46:00.000+01:00Per me, in base ad esperienze più vissute che pens...Per me, in base ad esperienze più vissute che pensate, le tre parole infelicità, depressione e tristezza sono tutt'altro che sinonimi.<BR/><B>Infelicità</B> è dolore vero, sofferenza che ha delle cause: persone, eventi, malattie, lutti, amori, povertà. Si patisce molto, si sa perché si patisce, ci si può dare da fare e in genere lo si fa, e il tempo è la migliore medicina.<BR/><B>Depressione</B> è nevrosi, una malattia che va curata con una sinergia di mezzi diversi. Il punto è che quando arriva la crisi depressiva è lei che comanda e tu sei costretto a subire. Il depresso non legge, non scrive, non ascolta musica, schiva le persone, il sofferente, l'addolorato patisce a volte di più ma sa che qualcosa può fare. Il depresso si sente spesso (ed è)impotente di fronte alla depressione.<BR/><B>Tristezza</B>. Non è sofferenza, è meta-sofferenza. E' sofferenza autoprodotta, è visione di vita imposta alla propria vita e al mondo. Il triste potrebbe fare molto per non essere triste, ma non lo vuole fare, vuole autonfermarsi nella sua tristezza, perché è talmente superbo da pensare che non è lui ad essere triste ma è il mondo ad esserlo. E vuole contagiare gli altri. Il triste è un missionario della propria tristezza. Sempre moralistico, mai moralico. <BR/><BR/>Conclusione: la sofferenza (o dolore, o infelicità) e la depressione sono <I>oneste</I>. La tristezza non è <I>onesta</I>. Però si porta bene in pubblico, ci sono delle sfilate di tristezza in rete da far invidia a Coco Chanel e a Yves Saint-Laurent. Che fare, coi tristi? Dirglielo e cambiare marciapiede: sono un grave pericolo pubblico, che si ammanta di tanti -ismi: romanticismo, idealismo, esistenzialismo, sentimentalismo, cristianismo, utopismo per ottenere il vero obiettivo: non cambiare, godere del tornaconto nevrotico della propria tristezza. Aspirano al controllo sociale, però fanno gli umbratili, gli umili, gli appartati (in modo però che gli altri lo sappiano e provino sensi di colpa). Brrrrrr!!!<BR/><BR/>grazie e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-31024335017092395392009-03-26T09:44:00.000+01:002009-03-26T09:44:00.000+01:00Dopo aver letto della tua esperienza e aver sentit...Dopo aver letto della tua esperienza e aver sentito molte altre testimonianze, per non parlare di quelle che ho visto avvenire davanti ai miei occhi, posso dire di non essere mai stata depressa. Che importanza? Nessuna, visto che non è solo la depressione che ti fa stare male male male. Il mio male si chiamava infelicità, insoddisfazione, inadeguatezza, senso di colpa permanente accompagnato dalla consapevolezza di subire una grave ingiustizia, e i due andavano a braccetto invece che a pugni.<BR/>Ecco che cosa può fare una famiglia normalmente malata!<BR/>Sono andata via di casa, lasciando una sanguisuga invece che una madre (aveva anche lei le sue scuse, è vero) e un pomeriggio mentre morivo di freddo nella stamberga in cui mi ero rifugiata e la stufa a gas sapeva solo avvelenare l'aria mi son detta - se non mi sveglio più forse è meglio -.<BR/>Ho avuto una paura palpabile, acutissima, perché ciò che mi ero detta lo pensavo interamente. <BR/>Poi ho cominciato a cercare un aiuto e per fortuna l'ho trovato.<BR/>La depressione, negli occhi degli altri mi riempie di paura perché ho la totale consapevolezza di non poter nulla contro, solo aspettare e sperare che sotto alla cenere covino delle fiammelle di vita.<BR/><BR/>Hai parlato della terapia analitica, fra i tanti tentativi, credo ti abbia dato molto, in seguito. Un altro punto di vista, un diverso modo di analizzare e trarre conclusioni. <BR/>Ma il lavoro più grande lo hanno fatto la tua ostinata volontà di capire che cosa stesse succedendo, e perché e infine di andare avanti.<BR/>Non parlo di intelligenza che pure possiedi anche in eccesso perché l'intelligenza è un'arma a doppio taglio, anzi spesso taglia proprio nel senso del dolore e dell'ostinazione a mantenerlo vivo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-36333772502999189992009-03-25T00:43:00.000+01:002009-03-25T00:43:00.000+01:00Io non so cos'è ma la temo perchè la vedo negli oc...Io non so cos'è ma la temo perchè la vedo negli occhi di mio padre.<BR/>A volte mi pare un leoe e più forte di ogni cosa, poi è sufficiente che salti un pasto o perda due ore di sonno che già la bastiaccia è in agguato.<BR/>Mi terrorizza perchè mi fa sentire completamente impotente.<BR/>Però coi farmaci e seguito vedo che sta bene a fasi alterne e poi è molto coraggioso e tenace.<BR/>Mi fa piacere sapere che se ne può uscire e guarire. Così poi è un gran successo:)<BR/>I cappotti blu sono molto eleganti.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-26128340525496385062009-03-24T18:15:00.000+01:002009-03-24T18:15:00.000+01:00Hai ragione, Habanera.I post hanno tutti la data v...Hai ragione, <B>Habanera</B>.<BR/>I post hanno tutti la data volutamente <I>convenzionale</I> del 17 giugno 2008.<BR/>E' una convenzione tecnica per ottenere che la Bibloteca di Stanze all'aria sia ordinata e che i post si susseguano secondo la normale modalità di lettura, che non è quella che si utilizza nei blog e anche nel Diario in rete, in cui è l'ultimo post pubblicato ad essere in cima. E' una convenzione, ma funziona, perché, una volta che la si è capita è facile e naturale mettere in Bibloteca i propri scritti, senza creare confusioni e sovrapposizioni. L'unica cosa a cui consiglio di stare attenti è il minutaggio: se a un post si è assegnata (con le Opzioni) l'ora 22.50, è bene che quello successivo (come ordine di lettura) non abbia 22.49, ma 22.45. In questo modo resta aperta la possibilità di un inserimento comodo fra i due post di un altro post, ad esempio con ora 22.47.<BR/>E' un dettaglio, ma è bene saperlo.<BR/><BR/>saludos y besos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-71386191279370881392009-03-24T17:48:00.000+01:002009-03-24T17:48:00.000+01:00Solimano, non so quanto sia importante ma forse sa...<B>Solimano</B>, non so quanto sia importante ma forse sarebbe meglio precisare che la data della pubblicazione in biblioteca non corrisponde a quella reale di scrittura. <BR/>Il racconto de <B>"La grande bua"</B> è iniziato il 4 novembre 2006 ed è finito il 5 gennaio 2007.<BR/>Per fortuna sono passati più di due anni da quando l'incubo è finito, non solo pochi mesi.<BR/><BR/>Ti abbraccio<BR/>H.Habanerahttps://www.blogger.com/profile/04490216457081919776noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-86821704032492580462009-03-24T17:15:00.000+01:002009-03-24T17:15:00.000+01:00Lo sai, Elena, che cosa ho pensato quando decisi d...Lo sai, <B>Elena</B>, che cosa ho pensato quando decisi di raccontare sinteticamente la mia esperienza con la depressione? "Non so per il momento che cosa scriverò, ma so già quale sarà l'ultima parola di questo scritto: <B>Mozart</B>." E così è stato.<BR/><BR/>grazie <B>Elena</B> e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-58226567417001657312009-03-24T16:57:00.000+01:002009-03-24T16:57:00.000+01:00Sono molto inadatta a parlare delle mie bue, ancor...Sono molto inadatta a parlare delle mie bue, ancora faccio fatica. Ma insomma, non c'è da vergognarsi. La mia bestia era feroce, terribile durissima, sembrava che niene potesse domarla; c'è voluto tempo, un'enormità, anni ed anni, ed una forza da leoni. Ora faccio come te, <B>Solimano</B>, o almeno come facevi a giugno. E ricominciare ad ascoltare la musica iniziando da Mozart è certo ritrovare qualcosa di divino.Ermionehttps://www.blogger.com/profile/15758196244107543191noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-45300793904176851792009-03-24T16:37:00.000+01:002009-03-24T16:37:00.000+01:00Giulia, chi c'è passato capisce, pur nelle modalit...<B>Giulia</B>, chi c'è passato capisce, pur nelle modalità diverse che ha la <I>bestia</I> nel presentarsi e nelle modalità diverse con cui se ne esce. Un anno e mezzo è stato lungo, ma sono convinto che mi è andata pure bene, perché è molto difficile e tu lo sai. Da fuori, non ci si crede. Ne parlerò in un post, non per fare pubblicità alla mia serie di post (è l'ultima cosa a cui pensavo mentre li scrivevo), ma per due motivi: far conoscere un argomento mal conosciuto e far conoscere le modalità d'uso della Biblioteca, che mi stanno convincendo sempre più, visto che le ho praticate già per due scritti: L'amore intelligente e La Grande Bua. Della modalità che con <B>Habanera</B> abbiamo trovato sono personalmente molto contento.<BR/>Ti converrebbe rifletterci ed organizzarti per mettere anche tu alcuni tuoi scritti nella Biblioteca.<BR/><BR/>grazie <B>Giulia</B> e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-9368857997177852142009-03-24T14:51:00.000+01:002009-03-24T14:51:00.000+01:00Caro Solimano,ho letto con molta partecipazione "L...Caro Solimano,<BR/>ho letto con molta partecipazione "La grande bua". Ci sono passata anch'io come penso molti. Anch'io ho dovuto ingoiare pillole e pian piano ne sono risalita. <BR/>La bestia è arrivata quando tutto sembrava andare per il meglio, dopo una grande fatica che non so se racconterò. Ho sentito il vuoto e la vertigine e con la depressione sono arrivati anche attacchi di panico.<BR/>La mia fortuna è stato trovare un neurologo e psichiatra che ha intercettato per tempo il mio malessere e mi ha guidato per uscirne con dolcezza. Io ero testona: volevo farcela da sola. Gliene sarò sempre grata. Purtroppo è proprio una delle persone che è morta quest'anno. E a volte ho paura che la bua stia di nuovo dietro l'angolo. Ma ora sono più attenta, ne sento l'odore e anch'io cerco di muovermi con calma perchè non mi attacchi più di sorpresa. <BR/>E' stato bello leggerti, ti sento più vicino e più vero.<BR/>Grazie,<BR/>GiuliaAnonymousnoreply@blogger.com