tag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post7153248749678781798..comments2023-12-25T01:44:54.533+01:00Comments on Stanze all'aria: Diritto ad avere una storiaSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-46997427863293082342009-03-26T17:06:00.000+01:002009-03-26T17:06:00.000+01:00"Riuscire a trasformare le vicende della nostra vi..."Riuscire a trasformare le vicende della nostra vita in racconto è una grande gioia".<BR/>Io condivido questa affermazione e avverto la gioia di cui parla.<BR/>Quando riesco a fermare (ad acchiappare, quasi)un filo di vicenda che esce da una conversazione o da un giro di ricordi, mi pare di salvare un naufrago che finirebbe sommerso.<BR/>Per questo amo moltissimo ascoltare.<BR/>Un saluto.<BR/>zenazenahttps://www.blogger.com/profile/18098448555681795955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-61257333267275350992009-03-25T14:31:00.000+01:002009-03-25T14:31:00.000+01:00Conoscere non è temere ma proprio il contrario, la...Conoscere non è temere ma proprio il contrario, la maggior parte delle volte. Mia madre diviene sempre più bigotta. Ha per quasi unica compagnie le amiche della chiesa e si lascia trascinare da certi discorsi che non hanno nulla di cristiano. E così da poco mi parlava di "omosessuali" con una sorta di ghigno, di espressione di disgusto misurato quasi avesse paura con la parola, di sporcarsi la bocca. Mia madre non era così qualche anno fa e io resto sconvolta da quello che a volte pare diventare.<BR/>Le ho detto - P., la conosci, no? Certo! Una brava ragazza.Beh, P. è omosessuale. <BR/>Il silenzio le è servito per riflettere alla direzione che stava prendendo e per lasciar cadere i suoi discorsi generalisti.<BR/>Conoscere, voler conoscere è importante, essenziale, mi pare.<BR/>Grazie Giulia di ricordarcelo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-91535819408061848612009-03-25T07:40:00.000+01:002009-03-25T07:40:00.000+01:00Non si può condividere perché è bello e/o morale c...Non si può condividere perché è <I>bello e/o morale condividere</I>, si può condividere se si ha voglia di condividere. <BR/>Altrimenti, diventa un gioco ipocrita, sterile, velleitario che ha solo l'utilità strumentale di farci sentire <I>buoni</I>. Come quando si faceva ballare una ragazza brutta ad una festa solo perché era la sorella di un amico: tre minuti di noia e finiva lì.<BR/>Il punto è a monte: cosa vuol dire, aver voglia di condividere?<BR/>Vuol dire essere curiosi, aperti al nuovo (ma anche al <I>vecchio</I>), disposti a mettersi in gioco e a essere sorpresi. <BR/>Così si diventa <B>figli di se stessi</B>, non più figli solo della propria storia familiare, culturale, economica, religiosa o di etnia, tutte gabbie a volte confortevoli, ma sempre gabbie.<BR/>Così si possono dire dei <B>sì</B>, che vanno detti e dei <B>no</B>, che vanno detti anche loro, sempre con atteggiamento valutativo, disposti a mutare il sì in no e il no in sì... e a usare spesso anche il <B>se</B>.<BR/>E quindi l'apertura vera non è un <I>a prescindere</I> dalle condizioni date, ma è un'apertura verso se stessi, perché il trucco della nostra vita è molto semplice: abbiamo dentro di noi, di ognuno di noi, delle facoltà che non vogliamo vedere e nemmeno immaginiamo. E' questa la scorciatoia per mettersi in presa diretta: saper cercare dietro i nostri occhi prima che davanti.<BR/><I>Il faut cultiver notre jardin</I>, persino Candide alla fine lo capisce.<BR/><BR/>grazie <B>Giulia</B> e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-17877820400261734412009-03-24T16:07:00.000+01:002009-03-24T16:07:00.000+01:00Condivido pienamente. A volte ho la sensazine che ...Condivido pienamente. A volte ho la sensazine che si si parli addosso senza prestare realmente attenzione a ciò che si dice. Avete notato che nei discorsi a più voci si tende sempre ad esordire con il solito <I>a me invece è successo</I> come se ciò che raccontano gli altri dovesse sempre essere filtrato attraverso la nostra esperienza personale. A me piace di più ascoltare, e a volte per questo motivo gli altri, paradossalmente, ricavano l'impressione che io non sia abbastanza interessata a ciò che raccontano perché non intervengo continuamente commisurando la mia esperienza con la loro. Però senza dubbio queste sono le medesime persone che si comportano con gli altri come spiega <B>Giulia</B> nel suo post. È la solita storia, chiediamo senza mai dare, soprattutto in termini di attenzione e di compassione, nel senso migliore del termine, quello di condivisione.<BR/>Salutissimi, Annaritaannaritahttps://www.blogger.com/profile/12372939132428525517noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7635096916247104697.post-68523065000047679692009-03-24T13:37:00.000+01:002009-03-24T13:37:00.000+01:00Un post da incorniciare. E karen Blixen ha ragione...Un post da incorniciare. <BR/><BR/>E karen Blixen ha ragione: i dolori sono sopportabili se si da loro contorno e storia, ma soprattutto orecchie e occhi perchè vengano ascoltati.<BR/>In silenzio, ogni giorno, muoiono tante storie nella più totale indifferenza e solitudine.Anonymousnoreply@blogger.com